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F1, Hockenheim: capolavoro Hamilton

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Epilogo incredibile nell’undicesima prova del mondiale di Formula 1 sul circuito di Hockenheim. Trionfa la Mercedes con una doppietta incredibile ed inaspettata fino a 20 giri dalla fine. Hamilton fa sua la gara davanti a Bottas e si riporta in testa alla classifica del Mondiale di F1 con 17 punti di vantaggio su Vettel, il vero sconfitto. Il pilota tedesco, dominatore incontrastato delle qualifiche e di due terzi di gara, va a sbattere quando la pioggia comincia a cadere e l’asfalto diventa scivoloso. La Ferrari deve accontentarsi del terzo posto di Raikkonen, che a metà Gp su ordine dai box aveva ceduto la testa della gara al compagno di squadra. Per Hamilton è il successo numero 66. Fondamentale per il morale ed emozionante per le modalità: una rimonta dal 14° posto dopo il guasto in qualifica, fino a una terza posizione che, in assenza di pioggia, sembrava il miglior risultato possibile. Pesanti le conseguenze sul Mondiale per la Ferrari, che perde anche la leadership della classifica costruttori. “Ho sbagliato, perdonatemi”, sono le prime parole di Vettel dopo l’incidente. Il suo grave errore, il quarto di quest’anno, rischia di compromettere le sue ambizioni. Sebastian era scattato in testa e stava conducendo la gara davanti a Raikkonen, Bottas, Verstappen e Hamilton. Intorno al giro 50 cadono le prime gocce di pioggia: dei piloti di vertice, solo Verstappen si ferma a montare pneumatici intermedi. Un azzardo che non paga (concluderà in quarta posizione). Ferrari e Mercedes continuano con gomme da asciutto, fino a quando Vettel perde il controllo della macchina e va a sbattere. All’ingresso della safety car, Raikkonen, che era in testa con gomme soft, si è fermato a montare le più veloci ultrasoft, rientrando in pista in terza posizione. C’è stato ancora tempo per un attacco di Bottas a Hamilton, neutralizzato via radio dai box: «Valtteri, mantieni la posizione». Gli altri classificati nei punti: 5. Hulkenberg (Renault); 6. Grojean (Haas); 7. Perez (Force India); 8. Ocon (Force India); 9. Ericsson (Sauber); 10. Hartley (Toro Rosso).

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Fca: Manley l’erede di Marchionne

 

di Maurizio Elviretti

 

Dopo l’aggravarsi delle condizioni di salute di Sergio Marchionne, a quanto pare ormai irreversibili, i dirigenti di Fca, Ferrari e Cnh industrial si sono riuniti urgentemente per sciogliere il nodo della sua successione. È stato così nominato come nuovo amministratore delegato di Fca Mike Manley, già al lavoro a Torino. Il consiglio di amministrazione ha dichiarato di aver deciso di “accelerare il processo di transizione per la carica di Ceo in atto ormai da mesi e ha nominato Mike Manley amministratore delegato”. Già da oggi il nuovo manager presidierà a Torino il Gec, il Group Executive Council, l’organismo decisionale del gruppo, costituito dai responsabili dei settori operativi e da alcuni capi funzione. L’erede di Marchionne, 54 anni, è nato a Edenbridge, nel Regno Unito, e vanta molti successi nella sua carriera: dopo aver guidato lo sviluppo della rete per la Gran Bretagna del gruppo DaimlerChrysler, ha trainato il marchio Jeep verso storici record di vendite, con una crescita del 163% rispetto al 2009. Dal 2011 è anche membro Gec e dal 2015 responsabile del brand Ram, molto strategico per gli Usa perché specializzato nella produzione di Pick-up e minivan. Dopo la nomina di Mike Manley, il presidente di Fca, John Elkann, ha scritto una lettera ai dipendenti in cui dichiara tutta la sua gratitudine a Sergio Marchionne, definendolo un leader illuminato e un punto di riferimento ineguagliabile. Per quanto riguarda la Ferrari, invece, il successore di Marchionne è Louis C. Camilleri, già membro del board da qualche anno. Infine, nuovo presidente di Cnh Industrial è Suzanne Heywood, Managing Director di Exor dal 2016.

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F1: Hamilton-Mercedes ancora insieme

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Lewis Hamilton ha rinnovato il contratto con la Mercedes. Il campione del mondo in carica della Formula 1 correrà col team di Stoccarda anche nelle stagioni 2019 e 2020. Da quando è arrivato in Mercedes nel 2013, Hamilton ha vinto finora tre mondiali (un altro lo ha vinto con la McLaren) e 44 GP. Entro la fine del 2020, il campione inglese avrà trascorso otto stagioni come pilota Mercedes, il suo periodo più lungo con una sola squadra nello sport. Con 65 vittorie in F.1, Hamilton è al secondo posto nella classifica di tutti i tempi dietro a Michael Schumacher che ne ha vinti 91. Cifre non ne sono state fornite, ma secondo i media britannici Hamilton guadagnerà ogni stagione circa 45 milioni di euro. L’inglese, nella nota stampa, ha commentato così il rinnovo: “È stata una formalità da quando io e Toto (Wolff; n.d.r.) ci siamo seduti a parlare durante l’inverno. È un bene mettere nero su bianco e andare avanti insieme. Faccio parte della famiglia delle corse Mercedes da 20 anni e non sono mai stato più felice all’interno di un team. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda sia in pista che fuori, e non vedo l’ora di vincere ancora di più in futuro e di illuminare ancora di più la stella a tre punte”. Anche il team principal Mercedes Toto Wolff ha espresso soddisfazione per il rinnovo: “Siamo stati d’accordo con Lewis fin dai primi dettagli di questo rinnovo – ha detto – ovviamente ci sono state mille speculazioni e interessi intorno al processo e quindi abbiamo deciso di porre fine alle discussioni annunciando la firma. Di Lewis non posso aggiungere molto, è uno dei piloti più forti di sempre e i suoi record parlano per lui. Ma quello che mi piace di più nel lavorarci insieme è conoscere l’uomo sotto il casco, sempre spinto ad auto-migliorarsi, la sua intelligenza emotiva come membro del team e la fedeltà a chi lo circonda. Sono fiducioso che insieme scriveremo altri incredibili capitoli della nostra storia”.

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Renault: il motore benzina 1.3 TCe debutta su Scenic

 

 

di Martina Renna

 

Più di due anni di sviluppo, 40mila ore di prove, ben 300mila km di test di validazione ed un massiccio investimento da parte di due colossi dell’auto, l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi e Daimler. Questi i pilastri dai quali è partita la progettazione del motore benzina 1.3 TCe, un propulsore globale che sarà prodotto i quattro Paesi come Spagna, Germania, Regno Unito e Cina, in cinque fabbriche differenti e sarà venduto in Europa, Russia, Brasile, Cina, Giappone e Corea del Sud. Sarà introdotto dal costruttore francese su diversi modelli del segmento B, C e D. A partire dalla Scenic e Grand Scenic, vettura di segmento C con il design da crossover e la maneggevolezza di una monovolume (prezzo d’attacco di questa versione 22.050 euro. Il nuovo TCe benzina intende aumentare il piacere di guida da una parte, ma tenendo sempre d’occhio ai consumi e alle emissioni di Co2. Il nuovo blocco motore benzina è disponibile su tre livelli di potenza: 115 CV, 140 CV e 160 CV, con cambio manuale a sei marce o con la trasmissione a doppia frizione EDC a sette velocità, per la prima volta su Scénic TCe. Il primo livello di potenza da 115 CV, offre una coppia massima di 220 Nm con trasmissione manuale. Il livello intermedio da 140 CV offre invece una coppia massima di 240 Nm con trasmissione sia manuale che automatica EDC, raggiunta da 1500 giri/minuto. Dotato di maggiore potenza, il motore Energy TCe 160 offre una coppia massima di 260 Nm con trasmissione manuale e di 270 Nm con trasmissione automatica EDC (coppia massima è raggiunta da 1750 giri/minuto). La nuova tecnologia comprende le innovazioni sviluppate negli ultimi anni dall’Alleanza tra cui il Bore Spray Coating, per il rivestimento dei cilindri, e l’iniezione diretta di benzina con pressione portata a 250 bar e la nuova camera di combustione, progettata per ottimizzare la miscela aria/carburante. Il risultato medio è una riduzione del 5,5% dei consumi e una riduzione di 7 g/km delle emissioni su Scénic e rispettivamente dell’8% e di 11 g/km su Grand Scénic.

 

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Nissan Leaf: l’elettrica più venduta in Europa

 

 

di Maurizio Elviretti

 

La Nissan LEAF è da sempre l’auto elettrica più venduta al mondo e in Italia e ora, nella prima metà dell’anno, anche in Europa: la vettura elettrica a zero emissioni continua a conquistare clienti in tutto il continente. Tra gennaio e giugno 2018 sono stati immatricolati in Europa oltre 18.000 nuovi esemplari di Nissan LEAF. I clienti europei hanno ordinato in totale più di 37.000 nuove LEAF dall’inizio delle vendite avviate lo scorso ottobre 2017. In Italia Nissan ha immatricolato 2.600 Nissan LEAF dal lancio ad oggi confermandosi come l’auto 100% elettrica più venduta nel nostro paese e dallo scorso dicembre ha registrato circa 1.500 ordini per il nuovo modello di Nissan LEAF, pari a circa 2 volte il numero delle unità vendute negli ultimi 2 anni. La nuova Nissan LEAF garantisce sostenibilità, piacere di guida, sicurezza e connettività oltre alle straordinarie prestazioni di un propulsore 100% elettrico, nuovo design e sistemi avanzati di assistenza alla guida. La batteria da 40 kWh offre un’autonomia di percorrenza pari a 270 chilometri nel percorso combinato e 389 chilometri in città, conformemente al nuovo standard europeo WLTP in materia di emissioni ed economia dei consumi. Il veicolo 100% elettrico ha conquistato diversi riconoscimenti per le sue tecnologie rivoluzionarie, le prestazioni e il nuovo design. Tra questi emergono il premio “2018 World Green Car”, conferito al Salone dell’Auto di New York, le “5 stelle per la sicurezza” assegnate sia dall’European New Car Assessment Programme sia dal Japan New Car Assessment Program e di recente in Italia l’Infomotori Web Award (IWA) 2018. La nuova LEAF è l’icona della Nissan Intelligent Mobility, la roadmap strategica che si propone di ridefinire il modo in cui i veicoli vengono guidati, alimentati e integrati nella società. Vanta una serie di tecnologie innovative senza precedenti, come Nissan ProPILOT, ProPILOT Park e e-Pedal, che stanno riscuotendo un enorme successo tra i clienti. A oggi il 72% dei proprietari di LEAF ha scelto la tecnologia avanzata di assistenza alla guida ProPILOT, disponibile come optional. La forte domanda che ha interessato la nuova Nissan LEAF nei primi sei mesi dell’anno ne consolida la posizione di auto elettrica più venduta al mondo, con oltre 340.000 unità vendute su scala globale dal lancio della prima LEAF nel 2010. Di recente, la casa automobilistica ha consegnato la 100.000a Nissan LEAF a un cliente europeo. “La crescita delle auto elettriche prosegue inarrestabile” ha dichiarato Gareth Dunsmore, Direttore Veicoli Elettrici di Nissan Europa. “La nuova LEAF ha rivoluzionato l’esperienza di guida con tecnologie come l’e-Pedal, capace di ridurre l’interferenza dei freni fino al 90%, mostrando a un maggior numero di clienti i vantaggi della mobilità elettrica offerti da Nissan.”

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CIR: Andreucci parteciperà regolarmente al Rally della Capitale, ma senza la sua Anna

 

di Martina Renna

 

Venerdì scorso nei test Pirelli in Liguria, Paolo e Anna Andreussi si sono resi protagonisti di un incidente con la loro Peugeot 208 T16. Nell’uscita di strada il pilota di Castelnuovo Garfagnana ha riportato un trauma contusivo al torace, mentre la sua navigatrice Anna Andreussi ha avuto una piccola frattura al bacino. Lo spavento è stato tanto ma, grazie alla tempestività dei soccorsi sul luogo dell’accaduto, i due piloti stanno recuperando in fretta. Primo fra tutti è il 10 volte campione italiano rally, che inaspettatamente prenderà parte alla sesta edizione del Rally di Roma Capitale prevista nel fine settimana. Andreucci salirà a bordo della sua Peugeot 208 T16 del Team Peugeot Sport Italia, ma accanto a lui non ci sarà come di consuetudine Anna, sua compagna di guida e non solo, ma al suo posto correrà David Castiglioni. Una scelta non del tutto casuale, vista la grande esperienza del co-driver toscano che con Paolo Andreucci ha già condiviso l’abitacolo nel 1993 e 1994, disputando alcune gare sia del CIR che dell’ERC. Inoltre Castiglioni, classe 1973, in carriera vanta due gettoni nel Mondiale WRC e una grandissima esperienza nelle diverse serie nazionali. Dal 20 al 22 luglio rivedremo la Peugeot 208 T16 correre per le strade della Capitale, con centri nevralgici nella Capitale, a Fiuggi, Pico, e arrivo a Ostia. Paolo Andreucci, a tre gare dalla fine, è già in testa al campionato italiano, e non perderà occasione per consolidare il primato in classifica.

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Mercato Auto Europa: +5,1% a giugno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Il I semestre 2018 in Europa archivia 8.695.785 immatricolazioni e fa registrare un incremento del 2,8% rispetto agli 8.461.963 veicoli immatricolati del periodo gennaio-giugno 2017. Secondo i dati diffusi oggi dall’ACEA, l’Associazione che rappresenta i Costruttori europei di veicoli, nel solo mese di giugno sono state vendute 1.618.985 autovetture nuove nell’Europa dei 28+EFTA, il livello più alto di sempre per lo stesso mese, in aumento del 5,1% rispetto a 1.540.759 vetture vendute nel mese di giugno dello scorso anno. Tra i 5 Major Markets da sottolineare la performance positiva nel I semestre di Spagna (+10,1%), Francia (+4,7%) e Germania (+2,9%), mentre si collocano in territorio negativo Italia (-1,4% e -7,3% nel mese) e Regno Unito (-6,3% e -3,5% nel mese). Spicca in giugno la performance della Svezia (+72,9%) che vede entrare in vigore dal 1° luglio un nuovo sistema di tassazione del tipo bonus-malus che deve aver innescato un anticipo della domanda di vetture. “L’Italia – commenta Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – chiude il semestre in rallentamento rispetto allo scorso anno. Le evitabili anticipazioni sulle decisioni che potrebbero essere prese in tema di mobilità, stanno alimentando una generalizzata incertezza che finisce per avere riflessi anche sulla velocità di rinnovamento del parco circolante”. “Il cambiamento – continua Valente – è implicito ma va accompagnato attraverso una transizione gestita. Nel dialogo che si sta stabilendo con i Decisori Nazionali e Locali sarà importante far comprendere la necessaria coesistenza tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica delle persone potenzialmente interessate alla sostituzione di una vettura obsoleta, nonché la tutela dei posti di lavoro di quanti sono coinvolti nelle trasformazioni in atto”.

 

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MotoGp: E’ ancora Marquez show

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Marc Marquez (Honda) ha vinto il GP di Germania, sul circuito del Sachsenring. Il leader del mondiale nella classe MotoGp ha preceduto le Yamaha di Valentino Rossi e Maverick Vinales. Dopo la nona gara stagionale il vantaggio di Marquez su Rossi nella classifica mondiale sale a 46 punti. Terzo Vinales a -56. Al termine dei 30 giri, il quarto posto è andato alla Ducati Pramac di Danilo Petrucci, che ha perso il podio al penultimo giro. Quinto Alvaro Bautista (Ducati), sesta e settima la Ducati ufficiali di Jorge Lorenzo ed Andrea Dovizioso, ottavo Dani Pedrosa con la seconda Honda Hrc, nono Johann Zarco con la Yamaha del team Tech 3. Chiude la top ten Bradley Smith con la Ktm. Ancora un super Valentino Rossi chiude il gran Premio di Germania in seconda posizione con la Yamaha. “Questo è un circuito difficile – spiega al termine della gara – e siamo riusciti ad arrivare sul podio. Sono felicissimo, bella gara fin dall’inizio e non ho commesso errori. Sono felice ed è un bel modo per chiudere questa prima parte di stagione”. Infine le parole del “Cabroncito” sempre più al comando della classifica mondiale: “È stata abbastanza dura all’inizio. La partenza non è andata bene, è stato difficile passare le due Ducati, poi ho iniziato a spingere. Sapevo che Valentino stava dietro di me e stava arrivando, ed era difficile per me gestire le gomme. Poi mi sono detto che era ora di spalancare bene il gas, per fare la differenza e allontanarmi un po’. Ora siamo a 9 vittorie consecutive, per me Sachsenring rimane un circuito stupendo”.

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Formula E: Mahindra chiude la stagione al quarto posto nella classifica costruttori

 

 

di Martina Renna

 

Si è concluso nel fine settimana il Campionato FIA di Formula E, con le due gare disputatesi questo week-end sul tracciato cittadino di Brooklyn, a New York. Mahindra, che ha appena concluso un percorso altalenante, conclude la Formula E conquistando la quarta posizione assoluta nella Classifica Costruttori. La Casa indiana è stata grandissima protagonista nella prima parte dell’annata,  grazie alle due vittorie ottenute a Hong Kong e Marrakesh con Felix Rosenqvist, cui hanno fatto seguito i buoni piazzamenti del pilota svedese a Santiago del Cile e Punta de l’Este. Dopo aver conquistato la vetta della classifica Piloti e Costruttori, purtroppo a metà stagione due ritiri hanno fatto perdere punti importanti per rimanere ai vertici, quando Rosenqvist, autore della pole-position e autentico dominatore a Città del Messico e Roma, ha visto svanire due vittorie certe. La fase finale del campionato non è stata così positiva come la prima e per ottenere un altro buon risultato si è dovuto attendere proprio l’ultima gara di questa domenica a New York, con Felix Rosenqvist al quinto posto; nella gara di sabato diversi problemi lo hanno invece tenuto fuori dalla zona punti. L’altro pilota di Mahindra Racing, il tedesco Heidfeld, ha invece vissuto una stagione diversa dal proprio compagno Rosenqvist. Dopo il terzo posto nella prima corsa a Hong Kong, e un settimo a Marrakesh, solo nelle ultime competizioni è andato sempre a punti. Alla fine si è classificato undicesimo nella graduatoria Piloti, e solo per pochi punti non è entrato nella top ten. Ma si pensa già al futuro perché la prossima edizione della serie internazionale riservata alle monoposto di Formula E, vedrà il debutto delle nuove auto di seconda generazione, denominate GEN 2. Molto più belle dal punto di vista aerodinamico ed evolute da quello tecnico, permetteranno di raggiungere prestazioni più elevate. Mahindra presenterà ufficialmente la sua nuova monoposto in Gran Bretagna, in occasione del CarFest South che si svolgerà al Laverstoke Park Farm, Hampshire, dal 24 al 26 agosto. Infatti il prossimo Campionato FIA di Formula E prenderà il via il 15 dicembre a Riad, in Arabia Saudita, e terminerà nuovamente con la doppia corsa di New York il 14 luglio 2019.

 

 

 

 

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MotoGp: Dani Pedrosa annuncia il ritiro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Era nell’aria da un po’, ora c’è la conferma: Daniel Pedrosa tramite una conferenza stampa improvvisa, ha annunciato il suo addio alle corse alla fine del 2018. Da qualche settimana il campione spagnolo aveva dato adito alle voci: le prestazioni in netto calo, un certo malumore e l’addio da parte di Honda avevano messo le basi per un possibile abbandono. Il passaggio di Lorenzo in HRC e il posto vacante nel nuovo team Yamaha Petronas le sostituivano, pensandolo interessato a una nuova sfida. E invece Pedrosa ha detto stop: come Stoner prima di lui, giovani piloti (entrambi classe 1985) forse fragili che hanno chiuso la carriera probabilmente anzitempo. Il pilota spagnolo abbandona dopo 18 anni di sodalizio con la Honda: uno dei matrimoni più “fedeli” per la specialità, che lo ha visto crescere in tutte le categorie: una volta campione del mondo della classe 125cc, due volte della 250cc, sembrava destinato al successo in MotoGP. Successo invece, mai arrivato: una serie di infortuni, rivali competitivi e forse una certa debolezza di carattere lo hanno relegato sempre sui gradini più bassi del podio. I maligni ai tempi asserivano che persino il depotenziamento a 800cc voluto per la MotoGP dal 2007 al 2011 fosse fatto appositamente per farlo vincere: lui, cosi piccolo e gracile, sembrava mal digerire i bolidi da oltre 240 cavalli e mille di cilindrata.