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La Ferrari resta autonoma

 

di Maurizio Elviretti

 

Resterà autonoma la Ferrari e non entrerà a far parte del polo del lusso con Maserati e Alfa Romeo. Questo quanto emerso dalle parole del neo Presidente del “Cavallino”, alla conferenza di presentazione. Si allontana quindi lo spettro di un’americanizzazione del marchio e della creazione di un polo di fascia alta. Anzi, Sergio Marchionne è stato ancora più chiaro: «La sua indipendenza non verrà mai messa in discussione, il successo è legato alla sua esclusività». Non è questo il nodo dello scontro che ha portato al cambio al vertice della casa di Maranello.
Sergio Marchionne è stato categorico: «Non c’è la minima intenzione di integrare in questo senso Ferrari in Fiat Chrysler, è una società del gruppo ma manterrà la sua autonomia» ha detto. «Non sono vere neppure le voci sull’arrivo di Harald Wester, attuale amministratore delegato di Maserati e Alfa». Non cambiano nemmeno le linee strategiche: resta il tetto di 7.000 vetture che, concordano Marchionne e
Montezemolo, potrà essere solo ritoccato (già il piano di Detroit indicava la possibilità di arrivare fino a quota 10.000). Quanto a una possibile quotazione del brand Ferrari, Marchionne ha risposto così: «Smettetela di farmi domande su questo. Non è sul tavolo, è un’ipotesi che non esiste, ma comunque la responsabilità di scelte strategiche come l’aumento di capitale e l’Ipo Ferrari sono del cda».