Kia Rio

 

di Maurizio Elviretti

 

Non tutti la conoscono, ma la Kia Rio è tra le migliori “quattro metri” in circolazione. Non c’entra niente con la vecchia versione in stile station low-cost di qualche anno fa, e anzi è diventata un’interessante alternativa a Punto, Fiesta e tutte le migliori della categoria. La versione a Gpl monta un quattro cilindri 1.2 CVVT con un motore silenziosissimo e la frizione leggera. La potenza (85 CV) è più che sufficiente per muoversi agilmente, mentre potrebbe essere un limite la mancanza di coppia per riprendere in scioltezza, senza scalare. Il cambio a cinque marce, comunque, è preciso e ben manovrabile, e anche nei frequenti seconda-terza cittadini non stanca mai. Una macchina che fa della semplicità il suo punto di forza, con i comandi chiari e intuitivi, con funzioni immediatamente individuabili e comprensibili. Un’oasi di pace vecchia maniera che consente di concentrarsi sulla guida. 
L’impressione di qualità nella Kia Rio è generalizzata, pare quasi d’essere su una delle solite tedesche, eccezion fatta per una certa rumorosità di rotolamento trasmessa dai pneumatici alla scocca a velocità autostradali. Una caratteristica del resto comune a parecchi modelli orientali, messa in risalto dall’eccellente silenziosità dei motori a benzina. Il cambio è morbido e preciso anche quando la meccanica è fredda.
 In un quadro complessivo davvero positivo e apprezzabile, stona la sgradevolezza di risposta del servosterzo elettrico, con uno strano feeling soprattutto in fase di riallineamento.
 In alcune condizioni di sole, la mattina e nel pomeriggio, è un po’ eccessivo il riflesso che spara l’estesa e pianeggiante superiore della plancia, ma si tratta davvero di un dettaglio. Nota finale sul consumo, indicato dal trip di bordo, viaggiando a benzina: 5,9 l/100 in autostrada e a 130 km/h con una media globale di 5,6 l/100 km.

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