Il mercato che cambia

 

di Germana Condò

 

Da oltre un triennio stiamo assistendo alla più pesante crisi economica dagli anni settanta. Tra i settori più penalizzati in Italia c’è quello dell’auto, nel quale si è registrato un progressivo e sempre più preoccupante calo dal 2007, anno cui si esaurisce progressivamente il periodo positivo per le case produttrici e che porta, di fatto, alla fase buia che comincia nel 2010 con la caduta a picco del numero di nuove immatricolazioni che fino ad oggi hanno raggiunto il 48% in meno. Tradotto in numeri le immatricolazioni perse sono state 1.190.000. Dall’analisi effettuata dal Book Unrae risulta che in questo ultimo anno il mercato dell’auto in generale non ha mai accennato a riprendere quota, a parte qualche lieve flessione che ancora non può certo considerarsi indice di ripresa. Un dato quasi certo è che un primo rialzo delle vendite si avrà intorno al 2017, quando il parco auto degli italiani sarà ben stagionato e si renderà necessario provvedere all’acquisto di una nuova vettura per molti. La certezza data dai numeri delle nuove immatricolazioni, è che gli italiani stanno cambiando gusti, riversando le proprie preferenze verso le nuove opportunità che il mercato offre per risparmiare e allo stesso tempo per tentare di nuocere all’ambiente il meno possibile. Vincono così la prova di popolarità 2013 le auto ad alimentazione ibrida, capaci di garantire consumi ridotti e basse emissioni di CO2. Cresciute e perfezionate sempre più dalle case automobilistiche che stanno investendo molto nella tecnologia ibrida, esse costituiscono la vera risorsa della nostra mobilità nel futuro. Rispetto al 2012 le vendite delle vetture ibride sono aumentare del 118,3%, ovvero di 14.926 unità nel 2013. Secondo l’americana Navigant Research, entro il 2022 i veicoli elettrificati saranno oltre trentacinquemilioni. Il futuro dei veicoli è una strada a senso unico, la trazione elettrica, considerando che nella categoria sono comprese anche le auto con alimentazione ibrida. Complici alcuni fattori inevitabilmente conseguenti alla crisi, come la disoccupazione ai massimi livelli, soprattutto giovanile, che va a braccetto con la stretta sul credito, la domanda si è ridotta notevolmente nella fascia di età che va dai venti ai trent’anni, e andrebbe a coprire al massimo un 9% di quella totale. Anche la fascia dai trenta ai quarant’anni sta progressivamente accusando una riduzione della domanda. L’unica fascia d’età che sembrerebbe avere una sicurezza economica tale da azzardare l’acquisto di un’auto nuova di questi tempi è quella degli over 45. Anche la categoria di automobili a metano resiste incondizionatamente alla crisi e vince la battaglia contro l’alimentazione a GPL. Unico freno all’acquisto resta la presenza di scarsi punti di distribuzione soprattutto nel centro-sud e sparsi a macchia di leopardo. Vanno giù le vetture con propulsori a benzina e diesel, carburanti troppo costosi per le tasche degli italiani.

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