Euro regole

 

di Germana Condò

 

Con l’intento di omologare o, comunque, stabilire degli standard comuni ai vari stati membri, relativamente alle pratiche sulla revisione dei veicoli circolanti sulle strade d’Europa, l’Europarlamento si è riunito nei giorni scorsi. Il risultato del vertice è stato l’approvazione di nuovi dettami riguardanti norme di circolazione, documenti di immatricolazione, revisione e controlli su strada dei veicoli commerciali, conformati a standard minimi, cui tutti i Paesi UE dovranno adeguarsi. Ora si resta in attesa della formale approvazione da parte del Consiglio UE. Le nuove normative consentiranno di semplificare la reimmatricolazione di un veicolo da un paese all’altro dell’Unione Europea in quanto per le autorità nazionali è previsto l’obbligo di riconoscere la validità di un certificato di revisione rilasciato da un altro paese. L’introduzione di questo principio, per il proprietario comporterà che non ci saranno spese aggiuntive nel passaggio da uno stato all’altro o nel cambio di proprietario, e attraverso l’utilizzo di banche dati comuni sarà più facile tenere sotto controllo i risultati dei test effettuati sui veicoli e la validità dell’autorizzazione a circolare, così da migliorare la sicurezza sulle strade. Questo è quanto ha tenuto a specificare in assemblea una delle relatrici, Vilja Savisaar-Toomast (Alde). Allo stesso tempo sarà più complicato per i frodatori riuscire a contraffare il chilometraggio di un veicolo, attraverso un controllo più rigido da effettuarsi, al momento del rilascio del certificato, sul contachilometri tramite uno specifico test svolto durante il controllo tecnico. Nel testo redatto dalla Commissione è specificato che gli Stati membri restano comunque liberi, se ritengono, di adottare normative più rigide in rapporto agli standard europei approvati. La Commissione UE ha trattato il tema anche in relazione ai veicoli a due e a tre ruote, rilevando che saranno soggetti a controlli, attraverso ispezioni obbligatorie a partire dal 2020, solo i motocicli che superano i 125 CV di cilindrata, modificando il testo iniziale in cui si proponeva un regolamento comune che riguardasse i motocicli di tutte le cilindrate. Anche nel caso dei motocicli i singoli stati avranno la possibilità di esentare i mezzi dal controllo qualora siano state adottate misure alternative ugualmente valide e garanti degli standard di sicurezza stradale.

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