Le nuove linee guida di FCA

 

di Leonardo Frenquelli

 

La FCA, Fiat Chrysler Automobiles, ha studiato un piano di innovazione che va da qui ai prossimi quattro anni, rispettando una serie di punti che porteranno la macro azienda automobilistica ad un cambiamento sostanziale della qualità e della quantità delle produzioni annue. Le parole chiave di questa strategia sono “flessibilità” ed “elettrificazione”. La crisi costringe ovviamente, in qualsiasi campo lavorativo, a dare una particolare importanza al risparmio ed all’ottimizzazione dei mezzi che già si possiedono ed è esattamente la filosofia che sta guidando gli impianti FCA, basti pensare all’utilizzo che viene fatto delle piattaforme in fase di produzione. “Compact Wide” è l’esempio più calzante per spiegare il concetto di flessibilità: si tratta della base su cui sono prodotte, tra le altre, l’Alfa Romeo Giulietta e la Jeep Cherokee, una piattaforma polifunzionale valida per dare vita a modelli di vetture completamente divresi tra loro. Infatti l’obiettivo è quello di rendere la modularità alla base delle industrie FCA, dove ogni piattaforma dovrà essere in grado di montare diversi motori, a trazione integrale o parziale e così via, per ogni componente richiesto. Delle diciotto piattaforme attualmente in uso nelle fabbriche FCA, sono soltanto quattro a produrre ben il 48% dei veicoli che sono messi sul mercato. Entro il 2018, si sono prefissati di ridurre a 15 il numero totale, assegnando addirittura il 70% alle quattro piattaforma più “impegnate”, ottenendo così un significativo incremento della qualità nei prodotti ed un risparmio, sia nel tempo di industrializzazione che nella spesa per i materiali. Questi sono i risultati dell’applicazione della flessibilità, che ovviamente presuppone un miglioramento dell’efficienza meccanica degli apparecchi industriali atti a compiere il lavoro richiesto, fattore sul quale la FCA sta già concentrando le proprie forze. L’altra direttiva è quella dell’elettrificazione, perché nel mercato automobilistico è finalmente chiara la necessità di distaccarsi dai soliti caburanti, cominciando a pianificare seriamente un lavoro in funzione del basso impatto ambientale e del risparmio energetico. Nei prossimi quattro anni infatti, in FCA saranno introdotte produzioni di motori ibridi, dapprima in versione “micro”, dopo il 2016 con il plug-in Hyb, per arrivare ad un massiccio aumento della commercializzazione di auto elettriche, se richieste dal mercato, entro il 2018. Si ridurranno dunque i consumi e le spese per i carburanti, aumentando l’efficienza di propulsori che mirano ad azzerare l’impatto ambientale dei veicoli, facendo sì che l’emissione di CO2 sia abbassata al minimo anche per i motori più potenti e potenzialmente inquinanti.

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