Toyota: l’ibrido da medaglia d’oro

 

di Maurizio Elviretti

 

Era il Dicembre del 1997, in Giappone, quando la Toyota ha lanciato la “Prius”, la prima vettura ibrida prodotta in serie per il trasporto di passeggeri. Da allora, i veicoli ibridi Toyota hanno ricevuto un enorme consenso da parte dei consumatori di tutto il mondo. A distanza di diciassette anni, Toyota Motor Corporation annuncia che il 30 settembre 2014 le vendite mondiali delle vetture ibride Toyota hanno superato i 7 milioni di unità, raggiungendo 7.053 milioni. L’ultimo milione è stato raggiunto nel tempo record di soli 9 mesi. Contribuire a ridurre gli effetti dell’inquinamento è una priorità per la casa del Sol Levante che si è focalizzata sulla soluzione ibrido benzina. Ad oggi Toyota nel mondo vende 27 differenti modelli di vetture ibride e un modello plug-in in più di 90 Paesi. Inoltre, dall’inizio di quest’anno alla fine del 2015, Toyota lancerà un totale di 15 nuovi modelli ibridi, tra cui (solo in Giappone) il “Voxy Hybrid” ed il “Noah Hybrid”, il Lexus “NX Hybrid” (lanciato lo scorso Luglio) e la Lexus “RC Hybrid” che verrà lanciata nei primi mesi del 2015. Toyota continuerà ad aumentare la sua gamma ibrida incrementando il numero di Paesi in cui commercializza i propri veicoli. Indubbiamente la casa nipponica ci ha visto giusto e molto lontano anche se per molti l’ibrido non è il traguardo finale ma solo un interessante passaggio intermedio verso tecnologie più avanzate come la trazione elettrica. 

Toyota ha calcolato che fino al 30 Settembre 2014, i propri veicoli ibridi hanno contribuito a produrre approssimativamente 49 milioni di tonnellate di CO2 in meno e che con i suoi veicoli ibridi siano stati risparmiati circa 18 miliardi di litri di benzina, rispetto a quanti ne sarebbero stati prodotti e consumati da vetture a benzina con prestazioni e dimensioni simili.

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