Renault Twingo: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Ad undici anni di distanza dal lancio del primo modello Renault è tornata, prepotentemente, ad aggredire il mercato delle city car con la terza generazione della Twingo. La nostra redazione ha avuto modo di provare, nelle ultime settimane, la piccola francese e di confrontarsi con le sue tante novità. Iniziamo come piace fare a noi dalle dimensioni, da sempre contenute nel caso della Twingo ed in questo caso specifico addirittura ridotte rispetto al passato. La lunghezza, infatti, è diminuita di 10 centimetri rispetto ai modelli che l’hanno preceduta, con un totale di 3,6 metri completati, sempre in termini numerici, da un’altezza di 1,55 metri e da una larghezza di 1,66 metri. Contenuta anche la capienza del bagagliaio che misura, appena, 188 litri. Rimanendo sempre su forme e dimensioni, dimenticate la “classica” versione tre porte che ha caratterizzato il passato di questa vettura, la nuova Twingo, malgrado l’accesso alle sedute posteriori rimanga piuttosto stretto, è rigorosamente a cinque porte. Le novità non mancano nemmeno da un punto di vista tecnico, con motore e trazione posteriori capaci di consegnare alla piccola francese un maggior piacere di guida ed una maneggevolezza oltre moto accentuata. Ecco, appunto, è la maneggevolezza il vero punto forte della nuova Twingo, con un volante leggerissimo e la capacità di girarsi praticamente in un fazzoletto, con un raggio di sterzata, record, di 4,3 metri. Una macchina adattissima, insomma, per il traffico cittadino, predisposta per evitare in un tempo di reazione minimo ostacoli presenti lungo il percorso e comodamente funzionale in fase di parcheggio, anche nelle condizioni più difficili. Altro punto forte della nuova Twingo la comodità del posto di guida, rialzato rispetto alla media e caratterizzato da sedute comode ed avvolgenti che caratterizzano entrambe le postazioni anteriori, mentre lo spazio a disposizione delle sedute posteriori, come accennato anche qualche rigo più su, rimane limitato e meno confortevole. Maniacale, ma assolutamente ben riuscita, la cura dei dettagli estetici sia per quel che concerne gli interni che la carrozzeria esterna. Nel primo caso troviamo una brillante alternanza cromatica tra rosso (Red) e nero, con “chicche” quali le maniglie (interne) degli sportelli posteriori, la cornice che avvolge la plancia e i bocchettoni dell’aria condizionata che meritano di non passare inosservati, tanto quanto le numerose vasche porta oggetti arricchite, nella loro totalità, dall’originale cassetto in tessuto estraibile e che diventa un’inedita borsetta. Il modello provato da noi di Professione Motori, versione Energy con motore benzina 0.9 TCE da 90 CV e Start & Stop di serie, presenta anche pedaliera in alluminio e cambio (cinque marce manuale ndr) con pomello Sport. All’esterno carrozzeria White dove non mancano, anche in questo caso, inserti color rosso ed una vistosa, ma tutto sommato discreta, barra decorativa color nero sulla fiancata. Rossi, invece e come detto, tanto gli specchietti retrovisori, quanto la sottile decorazione della griglia anteriore e il logo riportato al centro dei cerchi, con quest’ultimi da 16″ e rigorosamente in lega. Chiusura dedicata alla tecnologia, che nel caso della Renault Twingo è riconducibile all’ormai consolidato sistema multimediale R-Link, attraverso il quale è possibile controllare tutte le funzioni principali grazie ad un interfaccia touch screen da 7 pollici, con bluetooth, navigatore integrato e Parking camera.

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