Uber Pop: l’app dovrà essere disattivata

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Il Tribunale di Milano ha inibito in via cautelare ed urgente l’applicazione “Uber-pop”. Dopo le grandi proteste portate avanti dai tassisti, si è arrivati alla conclusione che la multinazionale americana Uber, produttrice del servizio, cade nel campo della concorrenza sleale, poiché non sostenendo costi come il tassametro o la licenza riesce a praticare dei prezzi decisamente più bassi ai clienti. Entro quindici giorni l’app dovrà essere disattivata, pena una multa di 20mila euro, ma da Uber fanno sapere che faranno reclamo. Gioiscono, intanto, le organizzazioni sindacali e di categoria dei tassisti che da mesi stavano manifestando il loro disagio e chiedendo in un ricorso l’oscuramento dell’app. Il Tribunale di Milano, in un’ordinanza di 18 pagine, non solo ha accolto il ricorso, ma anche specificato che l’inibizione varrà per tutti i soggetti che privi di un’autorizzazione amministrativa o di licenza effettueranno a pagamento il trasporto terzi in modo non continuativo e con itinerari e orari stabiliti di volta n volta. A pesare sulla decisione presa in via urgente anche l’Expo, visto che in ragione dei i tanti visitatori che arriveranno a Milano una concorrenza sleale potrebbe avere effetti decisamente amplificati. Per il Giudice è, invece, diversa la situazioni delle forme di car sharing per le quali l’autista ha un percorso definito da svolgere portando così vantaggi per l’ambiente riducendo l’inquinamento.

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