DS5: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Ve l’abbiamo raccontata (e fatta raccontare dai vertici DS) in occasione della presentazione stampa di inizio Luglio, negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di provarla anche sulle strade, e nel traffico, di Roma. La nostra redazione al volante della DS5, a stretto contatto con il savoir-faire e l’unicità della nuova ammiraglia del marchio premium del gruppo PSA. Partiamo col dire che il target di riferimento (manager d’azienda e liberi professionisti) sembra davvero tagliato su misura per una vettura che fa dello stile e della ricercatezza, ma anche della compattezza delle forme, il suo autentico marchio di fabbrica. La calandra verticale che caratterizza il muso, arricchita dalla griglia esagonale e dai bordi cromati, è solo il primo, ma efficace, elemento distintivo che balza all’occhio, soprattutto se integrato in una carrozzeria (come quella del modello in prova) color bianco perla con inserti neri che contraddistinguono tetto, vetri e specchietti retrovisori. Impossibile non soffermarci anche sui fari, dalle forme generose e dinamiche, perfettamente in sintonia stilistica con il resto della carrozzeria e dotati, sia nei gruppi anteriori che in quelli posteriori, di tecnologia LED abbinata a quella Xeno per un fascio luminoso oltre modo accentuato in termini di design e profondità. L’idea di “prima concept car prodotta”, come ribadito più volte dai vertici del marchio francese, è riscontrabile soprattutto all’interno dove chi guida ha davvero l’impressione di pilotare un aereo, con una prospettiva della strada mai vista prima ed un ventaglio di comandi, tanto superiori quanto nel tunnel centrale, che richiamano una classica cabina di comando di un qualsiasi volo di linea. E poi, sempre all’interno, la scelta accurata dei materiali, con trame e lavorazioni che collegano al mondo dell’orologeria (sedili) e serigrafie che caratterizzano tunnel centrale e portiere. Si viaggia comodi all’interno della DS5, una macchina avvolgente e “soggettiva”, tenuto conto del tettino che si apre a porzioni, con tre diverse tendine scorrevoli (ed altrettanti pulsanti autonomi) per guidatore, passeggero anteriore e blocco sedute posteriori, oltre che l’ormai immancabile climatizzatore bi-zona. In termini di tecnologia, lo schermo touchpad da 7″ con DS Connect racchiude tutto ciò che serve, abbinando le principali funzioni multimediali, grazie al sistema New Mirror Screen, ad informazioni utili quali autonomia, manutenzione, localizzazione ed assistenza tecnica. Le nuove sospensioni, modificate ed alleggerite rispetto a quelle, troppo rigide, montate sulla vecchia versione, riducono al minimo le vibrazioni ed aumentano ulteriormente il confort interno di un abitacolo insonorizzato ai massimi livelli. La versione che abbiamo provato montava un motore diesel BlueHDi, disponibile nelle tre varianti da 120,150 e 180 CV, abbinato al nuovo cambio automatico EAT6, con prestazioni brillanti ed una buona reattività, ma la gamma propulsori prevede anche la doppia variante benzina THP da 165 e 210 CV e quella Hybrid 4×4 da 200 CV complessivi. I prezzi partono da dai 31.500 euro della versione Chic THP da 165 CV fino ad arrivare ai 47.250 euro dell’edizione limitata 1955 Hybrid 4×4.

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