Le strade del futuro saranno di plastica

 

di Flavio Grisoli

 

Indubbiamente quello del riciclo di materiali che altrimenti sarebbero altamente inquinanti per la natura è uno dei problemi più importanti degli anni duemila. Questo vale soprattutto per la plastica che, se lasciata abbandonata sulla strada, avrebbe dei tempi di biodegradabilità praticamente infiniti. Immettere quindi nella “ruota” del riciclo più plastica possibile è quantomeno auspicabile. E dall’Olanda arriva la notizia che farlo potrebbe essere ancora più conveniente. KWS Infra, divisione della società di costruzione di conglomerati olandese VolkerWessels, ha infatti brevettato una superficie a base di plastica riciclata che sarebbe in grado di sostituire il manto stradale. Questo progetto, ancora in fase embrionale, sembra però essere piaciuto molto alla municipalità di Rotterdam, che vorrebbe farsi carico di essere il “pilota” di questo esperimento. Molto presto, quindi, le strade di Rotterdam potrebbero essere in plastica. “PlasticRoad”, questo il nome del progetto, potrebbe durare – sempre secondo le stime fornite da KWS Infra – fino a tre volte di più rispetto alle superfici stradali tradizionali, e resistere a temperature che vanno da -40 a 176 gradi Fahrenheit (praticamente da -40° a 80° Celsius). Ovviamente, ci sono ancora delle incognite da risolvere: come potrebbe comportarsi questa superficie in condizioni di bagnato, non essendo presumibilmente porosa come l’asfalto? I vantaggi sono, comunque, innumerevoli: prima di tutto ambientali, come spiegato in precedenza. A questo aggiungiamo il fatto che la produzione di asfalto è responsabile di circa il 2% delle emissioni globali di anidride carbonica. Come si evince dall’immagine che proponiamo dal sito, PlasticRoad è anche a sezione cava: questo permette di far passare comodamente tubazioni e sottoservizi. Anche la messa in posa sarebbe molto accelerata rispetto ad un normale manto stradale: da diversi mesi a poche settimane di lavori. Come detto, la città di Rotterdam si è dimostrata molto propensa a voler provare questa nuova tecnologia, ma KWS vuole ancora aspettare, c’è bisogno di ulteriori test. Si parla di un’attesa di tre anni ancora prima di poter vedere le prime sezioni stradali pronte per la posa.

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