ECall: da marzo obbligatorio nelle vetture per salvare la vita

 

di Martina Renna

Il 2018 sembra essere l’anno dell’evoluta tecnologia, infatti a partire dal 31 marzo 2017, arriverà una vera rivoluzione per la mobilità, che aiuterà a migliorare la tempestività degli interventi di emergenza a causa degli incidenti. L’installazione del sistema eCall diventerà obbligatorio sulle autovetture e sui commerciali leggeri nuovi, contribuendo non solo a velocizzare la pratica, ma soprattutto a salvare numerose vite umane in caso di necessità.  I localizzatori salgono definitivamente a bordo dei veicoli, ed in caso di sinistri o di uscite di strada, il dispositivo di sicurezza è in grado di richiedere l’invio dei soccorsi, segnalando la posizione precisa del mezzo coinvolto. Inoltre se viene constatata la perdita di conoscenza dei passeggeri, il sistema chiama automaticamente il 112 , numero di emergenza europeo. La normativa prevede che il sistema deve poter indicare il tipo e le dimensioni dell’operazione di salvataggio necessaria, l’esatta posizione della vettura, la direzione di viaggio, se il guidatore è in stato di incoscienza e non è in grado di effettuare una telefonata. Tra le altre informazioni fornite ai servizi di emergenza, ci sono il tipo di vicolo, il combustibile utilizzato, il momento dell’incidente, il numero dei passeggeri e se si sono attivati gli airbag di bordo. Il sistema non deve essere tracciabile prima dell’incidente e i dati raccolti dai centri di emergenza o dai loro partner non devono essere trasferiti a terzi senza il consenso esplicito della persona interessata. I Costruttori hanno avuto tre anni per adattare la loro produzione all’adozione di questa nuova tecnologia. Il Parlamento Europeo, infatti, ne aveva votato l’obbligatorietà il 28 aprile del 2015, su iniziativa avviata dalla Commissione Europea nel giugno del 2013. Secondo le stime effettuate all’epoca da quest’ultima, l’Emergency Call permetterà ridurre il numero dei decessi sulle strade della UE di circa il 10%, quindi contribuirà a salvare circa 2.500 vite ogni anno.

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