Patente moto: da Gennaio nuovi esami

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Le nuove modalità di esame per il conseguimento della patente per la guida dei motoveicoli (categorie A, A1 e A2) entreranno in vigore a partire dal 2 gennaio 2019. Su richiesta della Confarca (l’associazione delle autoscuole e dei consulenti automobilistici) il Ministero ha disposto lo slittamento della data prevista in origine, così da poter permettere alle scuole guida di adeguare le piste su cui svolgere i test previsti dal nuovo esame patente moto. In una nota fatta pervenire ai propri iscritti, la Confarca sottolinea che “la circolare specifica infatti che la nuova metodologia d’esame partirà il 2 gennaio 2019 esaudendo quanto auspicato nell’interesse della categoria e dei candidati che presumibilmente non subiranno ritardi nell’effettuazione degli esami”. Per quanto riguarda invece l’aspetto strettamente tecnico, il nuovo esame patente A prevede una prova ad alta velocità (a 50 km/h) e l’obbligo del paraschiena (di tipo almeno CB, ovvero Central Back Protector). Le novità introdotte, fanno sapere dalla Confarca, non scaturiscono da un’iniziativa della Motorizzazione Civile né da richieste specifiche dell’associazione ma sono mirate a rispettare le normative europee in materia. L’Italia, infatti, rischiava di subire una procedura d’infrazione perché le prove previste dalla normativa vigente non sono adeguate. Il rinvio dell’entrata in vigore delle nuove procedure, come detto, è relato soprattutto alle prove su pista. La Confarca ha rilevato notevoli difficoltà per quanto concerne le prove per le patenti A1 e un elevato tasso di pericolosità per quelle relative alla patente A; in aggiunta, si legge ancora nella nota “la stessa prova necessitasse di un dato oggettivo per poter dimostrare il raggiungimento della velocità prevista“. Tra i motivi che hanno spinto l’organo che rappresenta le autoscuole a richiedere (ed ottenere) un rinvio del termine di entrata in vigore vi è anche la discrepanza tra la nuova procedura e quella ‘vecchia‘. La prova su strada, infatti, passa da 30 km/h a 50 km/h e gli esercizi in spazio chiuso sono raggruppati differentemente; di contro, per le tre patenti (A, A1 e A2) il protocollo è stato uniformato. Andando nello specifico, l’esame patente moto 2019 prevede una prova “di equilibrio a velocità ridotta e di passaggio in corridoio stretto” in cui il candidato deve dapprima completare uno slalom e poi descrivere un arco attorno ad un cono, nella maniera più precisa e lineare possibile. Il secondo step consiste nell’attraversare un passaggio stretto entro un tempo limite di 15 secondi. Questa prima parte dell’esame è superata se il candidato non tocca nessuno dei birilli. La seconda parte è costituita da una prova di equilibrio, superamento ostacolo e frenata.

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