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Ford Mustang: la prova della 5.0

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

Se la Ford Mustang è stata capace di scalzare nella classifica delle vendite tedesche anche auto del calibro di Porsche, è il segno che la muscle car americana ha fatto breccia anche nel cuore degli automobilisti del Vecchio Continente. Infatti, il prezzo inferiore ai 50.000 euro, la possibilità di mettersi in garage la mitica V8 5 litri e l’opportunità di acquistare anche la 4 cilindri 2.3 sovralimentata, hanno pesato e molto sul suo successo. Se poi ci aggiungiamo una linea decisamente riuscita e, finalmente, delle sospensioni multilink al posteriore, ecco che il quadro è completo. La 5.0 della nostra prova, identificata dal logo GT al posteriore e dalle scritte lungo i passaruota anteriori, rossa e con i grandi cerchi neri, faceva a dir poco paura, con un muso sconfinato, un posteriore caratterizzato dai montanti che scendono in maniera prepotente e poi ancora i fari a LED e l’estrattore. Con il grande volante tra le mani è un attimo sentirsi Steve McQueen, e ritrovarsi d’un tratto negli inseguimenti del film Bullit, lì recitava la sua antenata, oggi la scena è tutta per la Mustang 3.0 che, comunque, non ha dimenticato le sue origini. Il V8 ha voce roca e possente, il cambio manuale a 6 rapporti è per guidatori veri, e anche il retrotreno su cui grava solamente il 46% del peso. Quindi, i 421 CV e 530 Nm di coppia possono dar vita a prepotenti derapate se ci si priva dell’elettronica e si tenta di domare la Mustang in circuito. Ma è proprio questo l’aspetto intrigante della brucia semafori americana: la possibilità di essere guidata come una supercar senza filtri. Ad ogni modo, il consiglio è quello d’indossare un giubbetto di pelle, possibilmente nero, dei jeans, occhiali da sole, e trovarsi una strada di quelle indimenticabili, perché la Mustang è un’auto tutta da guidare, da capire, da vivere, vuole grandi spazi e trasmette emozioni che solo poche auto sanno dare ad un costo decisamente ragionevole. E’ la quadratura del cerchio? Forse no, ma poco ci manca!