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Salon Rétromobile: dove la storia incontra il record

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Dal 3 al 7 febbraio l’appuntamento per tutti gli amanti delle auto d’epoca è stato, senza dubbio, quello di Parigi. Nella capitale francese, precisamente al Parc des expositions de la Porte de Versailles, si è tenuta, infatti, la quarantunesima edizione del Salon Rétromobile.  I numeri sono naturalmente quelli di una fiera che, nel suo genere, è tra le più importanti del mondo: 120.000 metri quadrati di area espositiva, 120.000 visitatori e oltre 500 veicoli storici. Tantissimi anche i costruttori che hanno preso parte all’evento incantando gli appassionati e i collezionisti con le loro proposte.  Vediamo quali sono state le vetture che hanno catalizzato l’attenzione dei presenti. Partiamo da Renault, realtà che non ha certo voluto sfigurare in questa importante kermesse. Sono ben diciassette le vetture da gara esposte tra cui quattro le auto da competizione Alpine: Alpine M65 del 1965, una Alpine A366 monoposto del 1973, una Alpine A310 Gruppo 4 del 1976 e la Renault Alpine A442 B che vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1978. Presente, naturalmente, anche il marchio DS con cinque modelli storici. Parliamo della DS Coupè Bossaert GT 19 del 1963, della DS 20 Pallas del 1974, della DSpècial e 1972, della SM del 1975 e, per concludere, presente anche la SM OR.  In casa Citroen non possiamo non partire parlando della Mehari o meglio della E-Mehari che, a distanza di quarant’anni, torna a far sognare e a donare il senso di libertà che solo una vettura che fa rima con vacanza al mare può trasmettere. Vettura totalmente elettrica, con carrozzeria in plastica e con interni integralmente lavabili la E-Mehari è stata esposta in compagnia della  C6, della Traction e della storica 2CV in versione furgone (che quest’anno spegne 65 candeline)  e della  CX,  vettura che ha segnato gli anni settanta. Non ha voluto certamente sfigurare Peugeot che ha risposto presente al,’appuntamento con la celebrazione della sua elegante identità attraverso lo slogan ‘L’Automobile e la Donna”.  Tra le diverse vetture presenti, i visitatori hanno potuto ammirare la Peugeot HX1 ma anche le Darmant Peugeot che hanno tracciato la storia con i premi e riconoscimenti che hanno fatto mettere in bacheca alla casa del Leone. Tanta quindi la presenza e l’offerta dei marchi francesi del mondo dell’auto, ma come sappiamo il  Salon Rétromobile ha un carattere internazione e attira anche tante realtà straniere. E’ il caso, ad esempio, Jaguar e Land Rover, alla loro prima partecipazione ufficiale all’evento parigino. Un esordio festeggiato al meglio con uno stand di 400 metri quadrati dove sono stati esposti sei modelli e presentato il reparto Heritage Parts department, specializzato nel restauro. A rappresentare il nostro Belpaese ci ha pensato la Carrozzeria Touring Superleggera con due vetture che sono davvero l’esempio della bellezza e importanza del made in Italy. Quali? Naturalmente la Ferrari e la Maserati. A riportarle agli splendori di un tempo ci hanno pensato i membri della divisione restauro che hanno riconsegnato a questa kermesse una Ferrari 275 GTS con motore 12 cilindri V12 di 60 gradi. E non una qualsiasi, ma quella appartenuta alla famosa attrice Raquel Welch. Quanto alla Maserati, parliamo invece di un esemplare unico: la AG Gran Sport coupé realizzata da Frua nel 1952 per il salone di Torino. Nemmeno a dirlo, in quell’occasione il successo fu grandissimo. Ma la quarantunesima edizione del Salon Rétromobile di Parigi passerà alla storia anche per un grande record. L’attesa asta curata da Artcurial si è infatti conclusa con una vendita da cifre folli. Ci sono voluti ben 32.075.200 euro (diritti d’asta compresi) per portarsi a casa la Ferrari 335S Spider Scaglietti numero di telaio 0674: adesso quella con il valore più alto della storia del Cavallino. L’automobile era appartenuta a Pierre Bardinon, grandissimo collezionista venuto a mancare nel 2012. L’asta è durata solamente tredici minuti per una la compravendita di vettura che passerà alla storia come la più pagata (almeno in euro) appunto  durante un’asta.