A ruota libera

 

di Flavio Grisoli

 

Il futuro dell’impatto al suolo delle nostre autovetture presto potrebbe chiamarsi Ultem. Si tratta di una resina speciale prodotta dall’azienda petrolchimica Sabic in collaborazione con Kringlan. Sabic è una delle più grandi industrie del settore al mondo ed è stata creata negli anni ’70 per regio decreto in Arabia Saudita, che ne possiede il 70%. Presidente è il principe Prince Saud bin Abdullah bin Thunayan Al-Saud. Il quartier generale è a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita. Tornando al prodotto, Ultem è una resina composita di carbonio/termoplastica ed è, tecnicamente, un amorfo polieterimide termoplastica. Come caratteristiche ha un’elevatissima resistenza e rigidità, ad altissime temperature e agli agenti chimici. Questo nuovo materiale andrà ben presto a rimpiazzare il metallo e l’alluminio attualmente in uso per la produzione di tutte le ruote delle autovetture in circolazione. Non ci sono solo motivazioni ingegneristiche, anche se potremmo elencare molte altre caratteristiche (temperatura di transizione vetrosa a 217°, intrinseca resistenza alla fiamma con un LOI del 47%, generando comunque un fumo non più denso e dannoso di quello del legno), di certo quello che potrebbe interessare maggiormente i lettori è che questo materiale è estremamente leggero. Cosa significa questo? Che la vettura pesa meno, di conseguenza consuma meno carburante e quindi inquina anche meno. Circa il 2-3% di emissioni di CO2 in meno rispetto ad auto che montano ruote in materiali tradizionali. Naturalmente questi materiali sono stati sottoposti e hanno superato i test dell’Associazione di Controllo Tecnico tedesca (TüV), per verificare che rispettino gli standard definiti dalle norme vigenti per le ruote metalliche. Fatto questo, ora non resta che attendere che arrivino sul mercato.

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