Yaris: ecco il restyling

 

di Leonardo Frenquelli

 

Ad alti livelli, il saper riconoscere i propri errori è una qualità indispensabile. Nel mercato automobilistico non è usuale, ma può succedere, che una grande casa definisca migliorabile il proprio lavoro e decida di modificare un prodotto. Quando nell’ottobre 2011 Toyota ha presentato la terza serie della Yaris, forse il modello che ha saputo maggiormente scuotere il mercato internazionale, aveva dei fini e delle aspettative eccezionali, forti del grande successo delle generazioni precedenti e della fama ormai acquisita. I dati effettivi, però, non hanno soddisfatto in pieno le previsioni dell’entourage guidato da Yoshihiko Kanamori: l’incremento di vendite c’è stato (soltanto nel primo semestre del 2014 sono state acquistate 90mila Yaris) ma non è mancata, come prevedibile, nemmeno qualche critica. Riconosciuti gli errori, Toyota non ha badato a spese ed ha stanziato ottantacinque milioni di euro per rendere la vettura più aggressiva, moderna ed accattivante. Il fatto che questi soldi siano stati destinati al settore “Europe” con sede a Bruxelles, mostra chiaramente come i giapponesi diano fondamentale rilevanza alle vendite nel vecchio continente, metro importante per il mercato automobilistico internazionale. Partendo comunque da un’ottima base, con le due motorizzazioni benzina ed una diesel che rimangono invariate, gli allestimenti (Base, Active, Lounge e Style) che continuano ad essere gli stessi ed un passo che non cambia in maniera sostanziale, i giapponesi sono andati a ritoccare gli elementi che meno avevano soddisfatto le esigente richieste dei clienti, come la “poca originalità” estetica di interni ed esterni. È stata data, quindi, carta bianca ad Elvio D’Aprile ed al centro design di Nizza che ha saputo rinnovare la Yaris. Modificato il muso che richiama leggermente la “X” della nuova Aygo, sono stati cambiati del tutto i gruppi ottici del retrotreno e negli interni le modifiche hanno riguardato i materiali, la plancia centrale ed i pannelli laterali. È stato migliorato anche il sistema di infotainment tanto che, dopo questo restyling, il “Touch 2”, potrà vantare uno schermo da sette pollici e nuove funzionalità. Sotto il punto di vista tecnico, Toyota ha ritenuto necessario ritarare sospensioni e sterzo, per una guida più morbida ed adatta a diverse situazioni. Come detto non hanno subito grandi modifiche le motorizzazioni, malgrado per l’ibrido 1.5 da 100 cavalli ed il 1.0 VVT-i da 69 sono state adeguate e ridotte emissioni e consumi, per rientrare nei prossimi parametri Euro6. Andando avanti col tempo i giapponesi continueranno a puntare sulla tecnologia ibrida che, in Italia in particolare, ha dato ottimi risultati sin da quando è stato reso disponibile nel 2012. Tanto lavoro, per una vettura di punta: la Toyota torna sui suoi passi per riportare la Yaris al livello più alto possibile.

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