MotoGP: storia di un week end perfetto

 

di Leonardo Frenquelli

 

Ci sono giorni più attesi degli altri, date che contano di più. Media, teams e piloti si sono riuniti tutti in quel di Losail, Qatar, il luogo dove finiscono le chiacchiere e si spengono i semafori del Motomondiale 2015. Già da qualche mese, la casella del 29 marzo è cerchiata in rosso sul calendario perché con un campionato come quello dell’anno scorso, questa stagione lo spettacolo non sembra destinato a mancare. Marquez è già in pole, l’exploit nell’ultima sessione di test delle Ducati ha dato una luce di speranza anche a Borgo Panigale e le Yamaha di Rossi e Lorenzo non staranno certo a guardare. Con il Dottore che non è riuscito ad andare oltre l’ottavo posto in griglia di partenza, e viste le qualifiche del solito numero 93, molti si aspettano un inizio stagionale simile a quello del 2014. Quel dieci su dieci che il Fenomenino aveva fatto registrare nelle prime tappe dello scorso Motomondiale, portando di fatto a casa una buona fetta del suo secondo titolo iridato consecutivo, sembra destinato a ripetersi, ma il colpo di scena arriva subito, nelle prime battute. un contatto con un avversario manda Marquez lungo e lo costringe a ricominciare dalle retrovie. “Adesso si può” – avranno pensato gli altri contendenti al titolo, con il campione del mondo in carica fuori dai giochi può essere un altro discorso. Sicuramente un pensiero simile lo ha avuto proprio Valentino Rossi, secondo al termine dell’ultima stagione: da quel momento in poi, la sua gara è una rimonta straordinaria. Vedere scappare il trio composto dalle due Ducati e dal team-mate Jorge Lorenzo, non poteva che dare al Dottore una spinta particolare. Forse neanche lo stesso Gigi Dall’Igna si sarebbe aspettato di vedere le sue due Rosse lì davanti a tutti a giocarsi il titolo, ma è proprio così: con uno Iannone che è più impegnato a difendere la terza piazza, che significherebbe il primo podio in MotoGP, Dovizioso sgomita e lotta con Lorenzo per il bottino grosso. Poche tornate e qualche sorpasso mozzafiato bastano a Rossi per riprendere il gruppo dei leader, scavalcare anche il proprio compagno di squadra e puntare il numero 04 su Ducati. Da lì comincia un duello senza esclusione di colpi, come non se e vedano da tempo tra due italiani, tra una Yamaha ed una Ducati. Il momento decisivo arriva al ventesimo giro: Dovizioso subisce una leggera mancanza di grip della sua GP15 mentre Rossi, di giro in giro, prende sempre più confidenza con la M1, molta più di quanta non ne abbia Lorenzo che chiude quarto dietro ad uno straordinario Iannone. Fino alla bandiera a scacchi non è detta l’ultima parola ma alla fine è Rossi a trionfare, a 36 anni suonati, ancora una volta davanti a tutti. Una vittoria da ricordare, una delle migliori della carriera del Dottore, con una lotta intensa ed un finale pazzesco. Non solo in Yamaha ed a Tavullia ma anche a Borgo Panigale la gara di Losail sarà ricordata: la doppietta secondo-terzo va oltre ogni più rosea previsione e si può festeggiare, nonostante bisognerà rinunciare a due dei 24 litri inizialmente disponibili nel serbatoio della GP15. Un podio tutto italiano poi, è qualcosa che risveglia la passione per questo sport, davanti c’è il pilota azzurro più vincente dai tempi di Agostini e probabilmente il più amato, e dietro una coppia che sembra destinata a spostare le dinamiche del Motomondiale 2015. Non è stata una gran giornata invece, nel paddock HRC: Pedrosa, ancora in difficoltà per i problemi all’avambraccio destro che gli è costato un’altra operazione ed uno stop di almeno due gare, ha chiuso sesto limitando i danni. La gara di Marquez invece, fa capire che probabilmente il tripudio del nostro tricolore sarebbe stato più difficile senza quel lungo ad inizio gara. Il Fenomenino ha chiuso quinto dietro a Lorenzo con una rimonta a ritmi altissimi, mandando un messaggio chiarissimo a tutti i piloti che hanno approfittato del suo errore: “Non vi ci abituate, io ci sono”, o qualcosa del genere. Rossi, Biaggi, Capirossi e, dieci anni dopo, Rossi, Dovizioso, Iannone: c’è tanta storia in questa tripletta italiana, ma soprattutto c’è il futuro di una stagione tutta da vivere che è cominciata decisamente bene. La prossima casella segnata del calendario segnata è quella del 12 aprile: neanche a dirlo si va ad Austin, Texas.

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