Jorge: el regreso

 

di Leonardo Frenquelli

È tornato il Cyborg. Sarà perché fresco di rinnovo di contratto, sarà per un feeling ritrovato con la sua M1 in una pista che ha sempre apprezzato, ma stavolta non ce n’è stato per nessuno. La quarta tappa del Motomondiale ha visto un solo dominatore che non ha lasciato nulla agli avversari, dalle prime prove libere del venerdì, fino alla bandiera a scacchi della domenica: Jorge Lorenzo. Un numero 99 che torna ai livelli del suo ultimo trionfo iridato, l’ultimo pilota a vincere prima dell’avvento di un certo Marc Marquez. Dopo tre episodi di una saga che sembra destinata a dare spettacolo, mancava solo il maiorchino a timbrare con un successo in questo avvio di stagione. La sua pole position, quell’1:37.910 valido anche per distruggere il precedente record della pista di Marc Marquez, ha subito messo in chiaro come sarebbe andata la gara. Per tutte le ventisette tornate previste Lorenzo è fuggito imponendo ritmi insostenibili per chiunque, proprio come succedeva qualche anno fa. Costanza e precisione, il maiorchino sapeva perfettamente quando entrare in curva e come la sua moto avrebbe risposto in uscita, per ogni singolo centimetro di Jerez e non è certamente un caso: gli spagnoli di casa erano tanti ma Lorenzo, tra il venerdì ed il sabato, ha totalizzato un quantitativo di giri pari a due gare, almeno. Senza lasciare nulla alle coincidenze, ha deciso di vincere ed ha portato a casa il primo trionfo stagionale. Dietro ad un imprendibile Lorenzo è arrivato Marc Marquez che, a differenza di quanto fatto in Argentina, ha gestito intelligentemente la sua corsa, dosando le energie nonostante il dolore per la frattura al mignolo. Tatticamente perfetto il Fenomenino che, partito dalla seconda piazza, sapeva perfettamente che la pista “de La Frontera” non è certo territorio di conquista per le Honda. Al numero 93 è bastata un po’ di freddezza per capire che la prima piazza era troppo anche per lui ma che partendo bene si poteva ottenere un secondo posto più che accettabile, chiudendo a quasi sei secondi da Lorenzo, anche con meno della metà di giri di prova rispetto al Cyborg di Maiorca. La gara di Jerez, per chi si aspettava una battaglia e lo spettacolo emozionante visto fino ad oggi, è stata una delusione, ma per gli appassionati veri è stata comunque un bel vedere: gestione, tattica, intelligenza e tanto “manico”. Ultimo dei premiati è, neanche a dirlo, Valentino Rossi: sempre col sorriso, anche sul gradino più basso del podio, anche in una pista che svariate volte lo aveva visto trionfare in tutte le classi. “Lorenzo qui ci vince anche con il motorino”, ha detto il numero 46 riconoscendo la grande prova dell’avversario e compagno di squadra in Yamaha che aveva un assetto praticamente identico. Nonostante il terzo posto, rimane comunque un giorno da ricordare per il Dottore: quello di Jerez è stato il duecentesimo podio, un altro dei meravigliosi numeri del 36enne di Tavullia che mantiene la leadership in classifica generale davanti a Dovizioso e Lorenzo. Oltre ad un ottimo quarto posto di Crutchlow che continua a guidare la sua Yamaha Tech3 come se fosse nella Superbike britannica, il pane per gli amanti dei “traversi”, è da segnalare la buona prova dei fratelli Espargaro, con Pol quinto su Yamaha ed Aleix settimo su Suzuki. Proprio questo si intende con “manico”: quando la moto non è il top, non certo costruita per dominare, viene fuori la grinta del pilota che sul guidato recupera quei dieci o quindici chilometri orari di differenza dalle Repsol e compagnia cantante. È stata una tappa deludente per le Ducati, nonostante Iannone avesse fatto registrare il terzo posto in griglia in fase di qualifica. Partito dalla prima fila, non è riuscito ad andare oltre la sesta piazza, due posizioni avanti a Dovizioso che ha avuto problemi sin dai primi giri. A mente fredda, il nono posto del numero 04 non è male, calcolando che dopo il “lungo” delle prime tornate è riuscito a risalire con costanza, senza mai raggiungere la vetta. “Il nostro obiettivo è vincere almeno una gara nel mondiale”, dicevano Dall’Igna e soci che hanno puntato il Mugello come destinazione principale. Mentre tutti i team si sono fermati a Jerez per i soliti test, a Borgo Panigale hanno deciso di allestire una squadra pronta a preparare la prossima tappa ed un’altra che penserà già alla moto per la gara toscana. Una scelta decisamente importante che punta a dare ulteriore lustro alla GP15 che, dopo un inizio eccezionale, vuole trovare continuità di risultati e tornare ad i livelli di un tempo. Prossimo appuntamento a Le Mans, Francia, con la gara il 17 maggio ed un altro capitolo del Mondiale 2015 tutto da scrivere.

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