CES di Las Vegas

 

di Maurizio Elviretti

 

Dal lontano 1967 è il luogo per eccellenza dove prendon forma tecnologia ed innovazione.
Un laboratorio di idee dove sono arrivate per la prima volta novità, che sono poi entrate nel nostro quotidiano.
Anche nel 2016 il Ces di Las Vegas, andato in scena dal 6 al 9 gennaio, non ha disatteso le aspettative.
Di anno in anno questo appuntamento si avvicina sempre più all’essenza dell’essere una kermesse che tende molto al mondo motoristico, allontanandosi pian piano da quello dell’elettronica pura. Lo dimostra anche il fatto che per la prima volta la fiera ha preso solo il nome di “Ces”, perdendo il suo acronimo di “Consumer electronic show”, quasi a volere indicare questa silenziosa ma decisa metamorfosi. Fra i padiglioni della fiera di Las Vegas si è visto di tutto e il 2016 si prospetta un anno ricco di novità, nonostante i dati diffusi poco prima dell’apertura del Ces che parlano di un calo della spesa in prodotti elettronici del 2%, a causa del dollaro forte e degli effetti del rallentamento cinese. Ci sono però alcuni settori, che più degli altri, hanno caratterizzato questa edizione. Il mondo dell’automotive è stato uno dei principali protagonisti del Ces che assomiglia sempre più a un salone dell’auto paralello, a quello di Detroit (andato in scena pochi giorni dopo), vero palcoscenico per il mondo automotive.
Alla kermesse tecnologica in Nevada hanno partecipato, in un modo o nell’altro, quasi tutti i principali costrutturi di auto.
Guida autonoma connettività, interfaccia uomo-macchina: sono solo alcuni dei temi caldi che dimostrano come l’industria del settore continui a dare forti segni di vitalità. Al Ces sono arrivati nuovi modelli e, come ha confermato anche un recente studio di Thomson Reuters, le case automobilistiche non sono state ancora sopraffatte dai giganti della Silicon Valley, desiderose di entrare a gamba tesa in un settore promettente come quello automotive. All’indomani dello scandalo del Dieselgate, Volkswagen ha provato a rialzarsi guardando al “verde” e presentando una e-Golf Touch (elettrica). La casa tedesca ha inoltre portato al Ces di Las Vegas Budd-e, la versione moderna dello storico furgoncino simbolo degli Anni 70. E’ il microbus-concept che si propone come punto di svolta per la casa di Wolfsburg: da un lato, raccoglie l’eredità (e il carisma) del mitico pulmino; dall’altro, porta sul palco del CES la piattaforma su cui si svilupperà il futuro a emissioni zero del Gruppo, intenzionato a lanciare venti modelli elettrici e ibridi plug-in entro il 2020.
Interfaccia interattiva e filosofia social, le chiusure rispondono a comandi vocali e a gesti.
Il veicolo, inoltre, è dotato di un motore elettrico con una batteria che, completamente carica, ha un’autonomia di 533 chilometri. Fra le novità più eclatanti c’è stato il debutto di una misteriosa startup californiana: si chiama Faraday Future, promette di far esplodere il mercato delle auto elettriche e di fare una concorrenza spietata a Tesla. Al Ces ha presentato la sua Ffzero, super vettura che monta quattro motori elettrici e che è in grado di passare 1 da 0 a 100 km/h in soli 3 secondi e raggiungere una velocità massima stimata a 320 km/h. Nel frattempo, poi, General Motors ha acquisito Lyft, l’app californiana concorrente di Uber, con l’obiettivo di mettere su strada una flotta di auto a guida autonoma per viaggi condivisi.
Ford, da sempre avanti sul fronte dell’innovazione, ha anticipato la sua intenzioner di triplicare la sua flotta di prototipi a guida autonoma nel 2016. Il Ces, però, non è solo terreno per nuovi modelli.
Per Bmw è stata l’occasione per dimostrare come funziona l’AirTouch. Basato su un display panoramico, consente di attivare le funzioni solamente muovendo la mano, senza alcun contatto fisico; sono i sensori a occuparsi di rilevare i movimenti che avvengono tra il cruscotto e lo specchietto retrovisore. L’AirTouch, infatti, riconosce gli spostamenti sulle tre dimensioni e non solo quelli bidimensionali, quindi si può andare ben oltre il semplice controllo del volume o l’accettazione di una chiamata, navigando tra un numero maggiore di menu ed effettuando più operazioni, con l’obiettivo di diminuire le distrazioni alla guida.Volvo Cars ed Ericsson hanno presentato una soluzione innovativa per lo streaming di contenuti video nelle automobili a guida autonoma mentre si è in viaggio.
Ford ha dato un assaggio di quelle che potrebbe essere in futuro l’interazione fra auto e domotica, grazie all’intergrazione del suo sistema Syn con le applicazioni di Amazon in grado di comunicare con la casa intelligente.
Una rivoluzione che è anche merito dell’interazione e della sinergia anche con i giganti della componentistica elettronica che già da alcuni anni hanno capito l’importanza della connettivita a bordo. Lo dimostra il fatto che Nvidia, colosso americano che produce processori grafici e componentistica per computer e console per videogiochi, abbia lanciato il suo Drive PX2, un super computer destinato alle auto.
Ma anche la partership fra Audi e il gigante Usa dei microprocessori Qualcomm: a partire dal 2017 a bordo delle Audi ci sarà il processore Snapdragon 602A (pensato appositamente per il mondo automotive) che potrà offrire una connettività avanzata che permetterà di vedere video, avere un navigatore efficiente e preciso, gestire i parametri di guida e tutte le funzionalità del veicolo e stare a bordo come nel salotto di casa.

Lascia un Commento