Torna ‘TIM e Ducati, binomio italiano’: l’intervista esclusiva a Cristiano Habetswallner

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Nei giorni scorsi Professione Motori è tornata a far visita e ad intervistare a Cristiano Habetswallner, Responsabile Sponsorship Telecom Italia, presso la sede TIM Telecom Italia di Roma.  Anche quest’anno, infatti, Porfessione Motori tornerà a parlarvi di ‘TIM-Ducati, binomio italiano’, due anni fa abbiamo celebrato il decennale di questo accordo, ora siamo a dodici anni di storia e viene da dire che  passa il tempo ma non scema mai l’emozione:

“La passione non invecchia mai, noi poi abbiamo appunto da tanti anni una grande passione per la Ducati e per il motociclismo che ci ha dato grandi soddisfazioni, vittorie, e qualche dolore come è normale nello sport”.

 

Tanche anche le iniziative che legano TIM e Ducati in termini di solidarietà e socialità. Lo scorso 26 febbraio c’è stata la terza tappa a Bari di #TImguardaavanti  progetto di TIM e Ducati per sensibilizzare sul corretto uso del telefonino alla guida:

 

 

“E’ un progetto che abbiamo lanciato da due anni e gli amici di Ducati ci hanno seguito con grande entusiasmo e impegno, visto che spesso come testimonial ci sono Iannone e Dovizioso che non si risparmiano minimamente. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani in età da patentino e patente a non distrarsi quando si è alla guida, a guardare avanti, e specialmente a non distrarsi con l’uso del cellulare, c’è addirittura chi messaggia o si fa i selfie. Quindi uno dei messaggi era non guidare e messaggiare contemporaneamente, atteggiamento che nella fascia di giovani è la prima causa di incidente stradale”.

 

A Bari era presente Andrea Iannone, pilota Moto GP, e testimonial d’eccezione, ma immaginiamo che per voi che organizzate sia importantissimo anche il dato relativo all’affluenza: ben 600 studenti di 5 licei differenti:

 

“Il progetto da Nord a Sud ha sempre un impatto forte sulle scuole, dopo Bari siamo andati a Napoli e c’è stato un coinvolgimento molto forte di scuole importanti . Noi poi cerchiamo di avere un linguaggio dedicato ai giovani, quindi divertente e divertito, non mandiamo mai messaggi troppo terrifici, cerchiamo di essere abbastanza leggeri”.

 

Le vorrei chiedere un commento sulle cifre di quella che è stata fino ad ora le seconda edizione di #TIMguardaavanti che ha coinvolto complessivamente oltre 3000 studenti:

 

“Questo è un progetto che si articola sia in una fase sul campo con l’incontro dei giovani, 3000 su 4 tappe, ed  evidentemente stimo già muovendo numeri importanti. L’altra fase si articola sui social dove abbiamo la massima diffusione e i numeri quintuplicano  anche in termini di partecipazione, utenti attivi, ragazzi che postano messaggi legati a #TIMguardaavanti. In questo modo il tema della comunicazione è completo perché hai lavorato sul campo ma anche con il linguaggio e gli strumenti dei giovani”.

 

Lo scorso anno il progetto #TIMguardaavanti a livello di social ha coinvolto una cifra totale di 6,3 milioni di persone che in maniera attiva o passiva hanno rappresentato dei soggetti di riferimento:

“Questo è quello che vuole dire l’impegno di un progetto come #TIMguardaavanti ed è stato anche il motivo principale che ha mosso questo progetto. Noi c’eravamo resi conto che di sicurezza stradale, soprattutto ma non solo sul web, non si parla.  Si parla di sicurezza stradale solo quando c’è un incidente. Quindi si fa molta poca prevenzione e l’idea era di iniziare a lavorare sui media per portare una maggior attenzione a questo tipo di iniziativa e di messaggio e sotto questo punto di vista posso dire che ci siamo riusciti e i numeri sui social ne sono ovviamente una conferma”

 

Il ruolo di Ducati in questo senso qual è, perché si tende troppo spesso ad accumunare gli sportivi a persone inclini alla spericolatezza, invece questa è la dimostrazione dell’esatto contrario:

 

“Io non so se è la dimostrazione del contrario ma sicuramente è la dimostrazione che tante persone che fanno lavori abbastanza pericolosi sono in grado di essere significativi testimonial nell’ambito della sicurezza. Faccio un esempio: Iannone è anche noto per essere stato  un ragazzo che faceva selfie e video quando era alla guida e in una delle sue testimonianze racconta proprio come prima di entrare in questo progetto facesse cose d questo genere mentre  ora invece è il primo a raccomandare di correre solo in pista e con tutte le sicurezze del caso e di non commettere follie o distrazioni in strada. IL ruolo quindi di Ducati in questo progetto è estremamente attivo: ha fornito i testimonial,  è sempre presente nelle manifestazioni e ha una serie di ingegneri che lavorano su tutti i temi di sicurezza che nel prossimo anno porteremo alla ribalta.

 

Passiamo adesso all’attività agonistica: il direttore tecnico di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha dichiarato che la Ducati sta ai livelli della Yamaha e della Honda, lei cosa ne pensa?

“Se lo ha detto Gigi dall’Igna è una garanzia a prescindere quindi penso proprio di sì, io li ho visti nella presentazione della moto in forma, gasati e pronti. La moto è molto particolare con questi baffi sul cupolino, penso che loro stiano facendo un bellissimo lavoro e anche l’anno scorso hanno lavorato in maniera dura per produrre comunque risultati importanti perché è vero che non è arrivata la vittoria, forse anche un po’ per casualità, ma comunque sono state fatte tante belle prestazioni. Già l’anno scorso siamo stati soddisfatti per la stagione della Ducati speriamo che quest’anno ci potremo togliere qualche soddisfazione in più”.

 

 

“Valentino  Rossi parlando delle voci che vedevano un interessamento di Ducati nei confronti di Jorge Lorenzo ha detto in Ducati servono gli attributi e visto che Lorenzo non ce li ha rimarrà alla  Yamaha. Lei che l’ambiente Ducati lo conosce bene che tipo di coraggio per entrare in una scuderia del genere?

“Io credo prima di tutto che per correre in Moto Gp e quindi andare a più di 300 km/h bisogna essere sicuramente coraggiosi, poi  immagino che per  guidare una Ducati ci voglia quel momento di spregiudicatezza e quel minimo di coraggio forse in più rispetto a una moto che sembra essere più facilmente domabile. Detto questo altro non le so dire, sicuramente per fare questo mestiere ci vuole tanto coraggio”

 

Le piacerebbe l’arrivo di un campione del mondo plurititolato come Lorenzo o è l’attuale formazione quella più gradita?

 

“Sono molto contento di come si presenta oggi la Ducati, moto con colori italiani e piloti italiani credo sia una bella soddisfazione per l’Italia. Detto questo non è il mio mestiere selezionare i piloti per cui saranno loro di Ducati a decidere, poi chiaramente siamo contenti se abbiamo in scuderia grandi campioni, siamo contenti se vinciamo più gare, ma siamo contenti dei campioni che abbiamo”

 

Come detto giù in apertura Professione Motori anche quest’anno sarà legato a ‘TIM e Ducati, binomio italiano’, torneremo in sella anche noi per far vivere tutte le emozioni che già due anni fa hanno caratterizzato il nostro progetto giornalistico, vorrei quindi strapparle un augurio o una promessa:

 

“Intanto consiglio a tutti di continuare a seguirlo e vederlo attraverso Professione Motori con le attività che voi fate con professionalità e capacità poi sono convinto che la Ducati sia in grandissima crescita, crediamo che il binomio italiano sia fondamentale. Cerchiamo di puntare su aziende italiane e di fare il tifo per loro”.

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