F1, Gp Cina: Rosberg fa tripletta

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Se fosse stata una partita di calcio, Rosberg avrebbe potuto portare il pallone a casa, invece parliamo del Mondiale di Formula 1 ed il tedesco con la sua vittoria sul tracciato cinese di Shangai, la terza consecutiva, torna in patria “solamente” con 25 punti che, sommati ai precedenti, diventano 75, praticamente il doppio del compagno di squadra e campione in carica Lewis Hamilton, fermo a quota 39. Nico prende ampiamente le distanze dagli inseguitori nella classifica piloti ma soprattutto fa il vuoto dietro di sé sulla pista asiatica nonostante una partenza non eccezionale e l’iniziale ostacolo di Ricciardo , fermato a sua volta da una foratura, con le Ferrari che invece di contrastarlo lo aiutano quasi eliminandosi a vicenda. Ma andiamo per gradi. Il week end si è aperto con un passo indietro: le qualifiche, dopo le tante proteste, sono tornate al vecchio formato per la gioia di piloti e spettatori; Rosberg conferma subito il suo ottimo stato di forma conquistando la pole position davanti ad un entusiasmante e carico Ricciardo; Hamilton già aveva ricevuto una penalizzazione per aver sostituito il cambio e, durante le prove, il motore lo abbandona del tutto obbligando l’inglese a partire dietro a tutti. Ne approfittano solo parzialmente le Ferrari che conquistano la seconda fila ma, nel momento in cui si spengono i semafori per dar inizio alla corsa, nessuno riesce ad avere lo sprint decisivo al di fuori delle RedBull. Ricciardo conquista la testa mentre Kvayt si infila di prepotenza all’interno di Vettel ed il tedesco va a sbattere contro l’altra rossa di Raikkonen causando danni ad entrambe le monoposto. Ricciardo buca già al secondo giro e Nico non si fa pregare, conquista la testa ed inizia a fare una gara a parte che si concluderà con un comodo e facile trionfo. Dietro al tedesco però ci si diverte, la pista favorisce i sorpassi e lo dimostra Vettel: rientrato ai box per cambiare il musetto torna in pista quindicesimo ma nel tempo di pochi giri fa degli altri un sol boccone e divora, nell’ordine, Ericsson, Hulkenberg, Haryanto, Sainz, Palmer, Button, Bottas, Gutierrez, Wehrlein, Perez ed infine Alonso tornando in terza piazza. Rimane solo Kvyat davanti a lui (Rosberg è irraggiungibile), i due rientrano per il cambio gomme nello stesso momento ma la strategia prevede che il ferrarista monti delle nuove soft mentre il russo sceglie le medie: la differenza si vede e in pochi giri Vettel digerisce anche il giovane classe ’94 guadagnando la seconda posizione. Nel frattempo, dietro, le varie soste fanno salire e riscendere gli attesi Hamilton e Raikkonen fino a quando l’inglese non riesce a stabilizzarsi al quinto posto, oro considerando la partenza da ultimo, ma proprio in quel momento, intorno al giro 40, inizia una vera e propria bagarre che coinvolge, oltre ai due appena citati, anche Massa e soprattutto Ricciardo. L’australiano li infila uno dopo l’altro con sorpassi che suscitano gli scroscianti applausi delle tribune cinesi, poi Massa e Hamilton si vedono superare anche da Raikkonen con l’inglese campione del mondo che attacca la Williams del brasiliano senza però ottenere risultati e chiudendo così con un deludente settimo posto. Al termine dei 56 giri è festa grande per Rosberg, padrone incontrastato del GP di Shangai e del mondiale, mentre Vettel ha qualcosa da dire al giovane Kvyat riguardo l’incidente della partenza: ”Mi sei venuto addosso, sei arrivato come un razzo, c’era anche una macchina a sinistra”, ma lo sfacciato russo era troppo contento del suo secondo podio in carriera per sentire i rimproveri del quattro volte campione iridato: ”Dai piantala dimentica, siamo entrambi sul podio” è stata la risposta. Nico va veloce come il vento, è vero, ma tra Ferrari che si autoannientano e i capricci della Mercedes di Hamilton non si può dire che la Fortuna non stia dando una mano al tedesco; la Red Bull ha dimostrato di trovarsi a suo completo agio su questa pista, il telaio e l’aerodinamica erano i più adatti al tracciato, ed attualmente è Ricciardo ad occupare la terza posizione in classifica generale (36 punti) ma pensare che l’australiano possa essere l’antagonista dell’anno è pura utopia. Hamilton ha ormai terminato i jolly e non può commettere più errori se vuole riagguantare il compagno, e dall’altra parte la Scuderia di Maranello sta dimostrando di aver creato delle vetture competitive: adesso sarà compito quasi esclusivo dei due piloti spingerle davanti alle Frecce d’Argento. Nella testa di Rosberg il pensiero del primo titolo mondiale non si presenta più solamente sotto forma di sogno ma c’è ancora molto tempo prima che possa diventare realtà, ora il tedesco dovrà trovare il quarto asso per calare il poker durante la prossima tappa, il 1 maggio, a Sochi.

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