Paralimpiadi Rio 2016, ecco la sedia a ruote hi-tech firmata BMW

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

L’annuncio dell’inizio del processo di realizzazione è di quasi un anno fa ma per avere davanti agli occhi il modello finito è servito un percorso di confronto lungo e approfondito, che ha visto coinvolti ingegneri e sportivi, designer ed esperti di dinamica e aerodinamica. Così nasce la nuova sedia a ruote hi-tech firmata BMW per i paratleti del Team Usa che parteciperanno alle Paralimpiadi di Rio 2016; un modello evoluto, che guarda con interesse a quelli precedenti ma con la ferma convinzione di dover e voler migliorare uno strumento già di per sé futuristico. Se la si guarda bene la nuova creatura realizzata dal comparto BMW Design Works, in collaborazione con il team sportivo a stelle e strisce, appare già a prima vista progettata per essere quasi invisibile, per fondersi magicamente con il paratleta che in quegli attimi esplode tutta la sua potenza ed abilità in pista, conscio di dover dare il massimo dopo mesi e mesi di duro allenamento per un risultato che potrebbe entrare nella storia dello sport. Personalizzazione è la parola chiave predominante per questa sedia a ruote di nuova generazione, realizzata interamente in fibra di carbonio e dunque più leggera dei precedenti modelli, studiata appositamente tramite misurazioni in 3D e costruita secondo gli standard di qualità più elevati. Per migliorare l’aerodinamica e le prestazioni sono stati realizzati due prototipi su cui si è lavorato alacremente a stretto contatto con i paratleti, studiandone le performance nei vari momenti di gara e plasmando la struttura in base alle esigenze di ogni momento e necessità. La straordinaria novità sta appunto nella capacità del team di BMW di costruire dei modelli totalmente adattabili alle caratteristiche di prestazione del singolo paratleta che dovrà utilizzarla in gara, tramite apposite prove e simulazioni, gettando le basi per un modo innovativo di realizzare prodotti tecnologici destinati a settori specifici. Al fine di ottimizzare la resa e di tracciare nuove strade che possano avere sbocchi anche in ambiti diversi dallo sport.

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