Renault Captur 1.5 dCi Hypnotic EDC: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Renault Captur è una delle protagoniste assolute nel mercato dei SUV di segmento B, per via di una linea originale, e di un fascino difficile da contrastare. Abbiamo guidato la variante Hypnotic, abbinata al motore 1.5 dCi ed al cambio a doppia frizione EDC per capire come va. All’esterno spicca subito l’assenza delle cromature, il che rende l’insieme decisamente più aggressivo; chiaramente, le forme sono le stesse delle altre varianti, ma la verniciatura bicolore ed i cerchi da 17 pollici diamantati, insieme ai vetri scuri, rendono il look più cattivo ed intrigante. Comoda per 4 persone, presenta un interno in cui la strumentazione è pratica e facilmente consultabile, e nel quale il sistema R-Link Evolution con tanto di cartografia europea, fa decisamente un bella figura, oltre ad essere rapido ed immediato nel funzionamento. Non manca, nella dotazione di serie, la retrocamera, che è sempre utile viste le forme affusolate della zona posteriore. Ma l’elemento che balza subito all’occhio è la leva del cambio automatico a doppia frizione EDC, che regala una guida decisamente migliore in città. Pur avendo 90 CV e 220 Nm di coppia massima, il 1.5 della Captur Hypnotic spinge forte, aiutato, non poco, dalla trasmissione che lo mantiene sempre pronto e consente di sfruttare ogni cavallo a disposizione. Così, non si avverte la necessità di avere una maggiore cavalleria, e la guida, utilizzando la leva del cambio in modalità manuale, risulta persino divertente. La notizia positiva è che i consumi dichiarati sono decisamente bassi, si parla di appena 3,8 l/100 km. Per averla sono necessari 23.000 euro, ma stiamo parlando praticamente della top di gamma, anche se l’esemplare del nostro test, con una lista corposa di accessori, che contiene anche l’Extend Grip con pneumatici All Season, per cavarsela anche su fango e neve, ha un costo di 25.000 euro.

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