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Meriva si rifà il look

 

di Germana Condò

 

È tempo di restyling per Opel Meriva che, a tre anni dal lancio, sarà ufficialmente presentata il 16 gennaio al Salone di Bruxelles 2014. La monovolume compatta non ha subito un grande stravolgimento dal punto di vista delle linee, anzi riconferma la caratteristiche FleexDoors, ovvero gli sportelli dall’apertura ad armadio, per migliorare il comfort di accesso al sedile posteriore. La modifica più evidente appare sul frontale, in cui la griglia si adegua all’impronta del nuovo look di Opel Insigna, con l’aggiunta di inserti cromati. Cambia poco il taglio dei fari anteriori, quel tanto che basta per suggerire un’identità più dinamica, grazie anche all’utilizzo della tecnologia a Led, anche sui gruppi ottici posteriori, resi insoliti dalla nuova grafica. Il look delle fiancate resta per lo più lo stesso. Grandi novità riguardano le propulsioni, che si riconfermano le stesse sul versante benzina e GPL, ovvero il 1.4 aspirato 100 CV, il 1.4 turbo 120 CV, il 1.4 turbo Gpl-Tech 120 CV, ma tutti sono omologati Euro 6. Mentre il nuovo 1.6 CDTI da 136 CV e 320 Nm, per ora l’unico propulsore diesel disponibile, è destinato a soppiantare il 1.7 CDTI da 130 CV, con le sue future varianti meno performanti ma più attente ai consumi. Il consumo dichiarato per questo propulsore è di 4,4 litri per cento chilometri, circa una riduzione del 10% rispetto al 1.7. Opel garantisce inoltre un miglioramento nelle funzioni del cambio, che ora consente un innesto più fluido delle marce. Meriva si arricchisce di nuove tecnologie con l’Intellilink, nuovo sistema di infotainment dotato di comandi vocali, connettività Bluetooth e porta USB, con navigatore satellitare Navi 950 dotato di cartografia europea aggiornabile. La nuova consolle centrale Flexrail, insieme alle sedute posteriori Flexspace, sono state ideate per migliorare la funzionalità dell’abitacolo. Il paraurti posteriore è dotato di portabici intergrato.

 

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Peugeot lascia 2

Au revoir Peugeot?

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

L’attuale crisi economica pare non conoscere confini e di certo non risparmia il settore automobilistico, dove  miete vittime illustri. Ad essere in particolare difficoltà è la famiglia Peugeot per la quale il 2012 ha rappresentato un anno nerissimo con perdite arrivate fino a 5 miliardi di euro. Un trend negativo che la casa francese vuole e deve interrompere, in ogni caso e ad ogni costo. Il dazio da pagare è la cessione delle quote di mercato, dopo il fallimento della trattativa con il gruppo cinese DongFeng che non ha accettato di entrare nella società con l’acquisizione del 30% delle quote, la Peugeot sta provando a creare liquidità attraverso la fusione con General Motors/Opel, loro partner già dall’anno scorso quando ha rilevato il 7% per 400 milioni di dollari. Un’offerta che, almeno a detta della stampa, per il momento è stata rifiutata, sembra infatti che il gruppo americano prima di compiere un tale passo voglia accertarsi delle reali possibilità economiche e ricevere ulteriori garanzie specialmente in ambito di tagli occupazionali. Del resto, se per l’azienda francese le cose vanno male, non si può dire che GM stia attraversando momenti felici, anche per lei l’anno scorso sul mercato europeo i conti si sono infatti chiusi in rosso. Una condizione quindi comune ad entrambi i gruppi, che stanno cercando di ridurre i costi con dolorose quanto inevitabili chiusure di fabbriche come quella di Aulnay per la PSA e quella di a Bochum per Opel, entrambe previste per il 2014. Tra gli indiscussi vantaggi di un’eventuale fusione c’è la notevole riduzione delle spese grazie alla condivisione dei costi relativi a varie voci della filiera, dalla progettazione alla distribuzione. Certamente resta da capire quale sarà l’atteggiamento del governo francese, se cercherà di difendere l’indipendenza di un settore strategico come quello automobilistico e, cosa ancor più importante, i posti di lavoro che questo crea e che con General Motors al comando verrebbero nettamente tagliati. Una strada da non escludere è proprio quella dell’intervento statale a sostegno della Peugeot, cosa del resto già avvenuta in passato attraverso prestiti e garanzie.