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In caso di incidente all’estero la legge è quella del Paese in cui avviene

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Non è mai piacevole fare un incidente, e può esserlo ancora di meno farlo all’estero. Secondo una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, del 10 dicembre 2015, infatti quando si viene coinvolti in un sinistro all’interno dei confini dell’Unione Europea  si deve fare riferimento alla giurisdizione del Paese dove ci si trova. Questo vuol dire che si potrebbero incontrare difficoltà nell’ottenere risarcimenti, sia dal punto di vista economico che di tempistiche. Lo scopo è, però, quello di evitare problemi e incongruenze che sorgerebbero tra persone che fanno riferimento a norme differenti visto le diverse nazionalità. La sentenza nasce da una pronuncia pregiudiziale avanzata dal Tribunale civile di Trieste relativa a una causa tra un automobilista rumeno e una compagnia assicurativa italiana.  La figlia del conducente è deceduta e i parenti, che vivevano tra Italia e Romania, non sapevano in quale nazione richiedere il risarcimento. Da sentenza è stata individuata l’Italia poiché lì si era verificato il sinistro.

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Umberto Guidoni sul contrassegno digitale: “Si tratta di una rivoluzione culturale”

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Il 18 ottobre 2015 è stata una giornata importantissima per il mondo assicurativo, da quella data non vi è più l’obbligo di esporre il tagliando assicurativo sul parabrezza del proprio veicolo. Grazie a un database è, infatti, possibile controllare la presenza dell’assicurazione semplicemente attraverso la targa. Una novità che sembra poter portare notevoli vantaggi, per conoscere quali saranno i possibili risvolti Professione Motori ha intervistato Umberto Guidoni, Responsabile Servizio Auto ANIA che ci ha spiegato: “Io la definirei una rivoluzione culturale, la tecnologia ci ha permesso di fare in modo che il controllo sul pagamento della polizza e quindi sull’esistenza di un’assicurazione che copre il veicolo possa avvenire attraverso l’abbinamento tra la targa e una banca dati che viene gestita da ANIA insieme alla motorizzazione, in questo mido in tempo reale si può sapere se il veicolo è assicurato e se non lo è scatta una sanzione pesante che va da 800 a circa 3000 euro ma anche la perdita veicolo che viene sequestrato fin quando non si paga l’assicurazione come previsto dalla legge. Noi abbiamo stimato che circa 4 milioni di veicoli circolano senza assicurazione, l’evasione assicurativa è un fenomeno grave perché in caso di incidente ci si trova una controparte che non può risarcire i danni e si deve quindi ricorrere a un fondo vittime della strada che viene finanziato con una quota del premio e più sono i veicoli che non pagano l’assicurazione più sarà necessario finanziare questo fondo e  più aumentano per tutti i cittadini onesti i costi della polizza.Il tagliando – ha proseguito Umberto Guidoni – avrà un valore esclusivamente informativo quello che per la legge deve essere portato è il certificato di assicurazione o il contratto che farà fede in caso di disfunzione con la banca dati o in caso di incidente per lo scambio di dati tra le controparti”. Quanto ai possibili risparmi ha spiegato: “Deve essere considerato che ci sono stati degli investimenti importanti, rimane molto da fare nella dematerializzazione ma le compagnie continuano a interloquire anche con pezzi di carta notevoli con i propri assicurati, comunque se si riuscirà a combattere in maniera efficace e efficiente il mancato pagamento dell’assicurazione e se ci sarà un risparmio dei costi le compagnie lo ribalteranno su premi più bassi come hanno sempre fatto. Ci tengo a sottolineare che manca ancora una norma molto importante. Noi aspettavamo la modifica al Codice della strada che avrebbe reso le telecamere della ZTL, i tutor e gli autovelox idonei a verificare se un veicolo è assicurato o meno, il controllo immediato da remoto è un deterrente fortissimo al mancato pagamento dell’assicurazione. La mancanza di questa norma, che è davvero una banalità perché basterebbe fare una piccola modifica a un articolo del Codice della strada, rende meno efficace tutta l’operazione che stiamo facendo con la dematerializzazione del contrassegno”.

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Automobili: i furti crescono ma le assicurazioni diminuiscono

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Uscire di casa e non ritrovare la propria auto non è mai un piacere, ma forse quello che potremmo invece definire come un vero e proprio incubo potrebbe essere ridimensionato da una polizza assicurativa che copre eventualità di questo tipo.  Eppure, nonostante in Italia il furto d’automobili sia una realtà con la quale ci si confronta spesso (ben 108.113 automobili rubate nel 2014), sono poche le persone che decidono di assicurare la propria vettura, precisamente il 9,65% Un dato che, stando all’analisi effettuata dall’Osservatorio RC Auto di facile.it e assicurazione.it, sarà destinato a scendere ancora.  Nell’anno corrente, infatti, solo i 9,36% ha assicurato l’auto per furto e incendio nonostante il prezzo sia sceso ben del 18,8%. Questa tendenza, però, si spiega col fatto che sempre più persone hanno automobili di almeno 5 anni di vita e ciò le porta ad essere pià interessate ad altro tipo di coperture come quella dell’assistenza stradale (richiesta, in sede di preventivo dal 32,85%.  Le regioni dove ci si assicura di meno contro furto e incendio sono Campani, Sicilia e Puglia, al contrario in testa alla lista troviamo l’Abruzzo seguito dal Lazio.

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Rc Auto in ribasso: al sud risparmiano di più

 

di Maurizio Elviretti

 

Se nel nostro paese è praticamente tutto in aumento, bollette, tasse, benzina e chi più ne ha più ne metta, incredibilmente un qualcosa che cala c’è. Stiamo parlando delle assicurazioni Rc Auto, che sono in ribasso specialmente in alcune regioni del sud dove storicamente sono più care. A partire dalla fine del 2013 si è infatti registrato un continuo calo dei premi assicurativi: a livello nazionale l’offerta media registrata durante il secondo semestre 2014 è già diminuita del 7,3% rispetto al periodo luglio-dicembre 2013. A livello nazionale, secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio Assicurazioni Auto, solo negli ultimi dodici mesi il premio medio Rc è passato da circa 545 a 505 euro. Tra le cause di questa discesa dei prezzi c’è sicuramente la crisi che spinge le famiglie ad utilizzare sempre meno l’auto e la maggiore competizione tra le assicurazioni derivante dalla comparazione di prezzo. La maggiore diminuzione dei premi si è registrata in Puglia (-19,7%), in Calabria (-14,6%) e in Campania (-14,0%), mentre la minore variazione è stata in Friuli Venezia Giulia (-2,9%), nelle Marche (-4,6%) e in Abruzzo (-4,9%).