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Marquez rimanda la ciliegina sulla torta

 

di Maurizio Elviretti

 

Col titolo Mondiale già in tasca, Marc Marquez torna dalla “Terra dei Canguri” senza punti e con una caviglia malconcia. Sì, perchè dopo la pole conquistata sabato, sbaglia nel corso del decimo giro e vola sull’erba, rimandando così la ciliegina sulla torta di un mondiale ricco di emozioni. Il Cabroncito infatti, ha vinto solo cinque Gp (in attesa degli ultimi due in Malesia e a Valencia), ma andando costantemente a punti e salendo ben undici volte sul podio. Per Marquez si tratta del secondo titolo iridato consecutivo, dopo quello dello scorso anno vinto al fotofinish dopo una lunga (…e discussa) battaglia con Rossi. Tornando al weekend appena concluso, Cal Crutclow ha messo tutti in riga nel Gp d’Australia, sedicesimo appuntamento e terz’ultima prova del Mondiale 2016, davanti a un super Valentino Rossi, protagonista di una grandissima rimonta dalla 15/a posizione di partenza. Terzo gradino del podio per Maverick Vinales con la Suzuki davanti alla Ducati di Andrea Dovizioso. Marquez, come già detto, è uscito di scena al decimo giro, dopo aver dominato la gara dal via: lo spagnolo della Honda è entrato fortissimo in curva quattro ed è andato giù. Crutchlow, veloce e concreto, ha preso, così, il comando della corsa centrando la sua seconda vittoria stagionale dopo quella in Repubblica Ceca: mai un pilota britannico aveva vinto il Gp Australia, in tutte le classi. Buona partenza per Marquez che gestisce da subito il comando della gara, mentre alle sue spalle proprio Crutchlow si prende il giro veloce e lancia subito un chiaro segnale a tutti. Indietro scatta imemdiatamente la rimonta di Valentino Rossi, che recupera posizioni e dopo quattro giri sorpassa anche Jorge Lorenzo. Alle spalle di Marquez è duello Crutchlow-Aleix Espargaro, con il britannico che riesce ad avere la meglio. Rossi, nel frattempo, continua a recuperare ed è l’unico a tenere il passo di Marquez. A 18 giri dal termine c’è la clamorosa caduta del campione del mondo che chiude così un weekend praticamente perfetto fino a quel momento. La prima posizione diventa, così, di Cal Crutchlow, mentre in 12 giri un super Valentino Rossi si è portato dal quindicesimo al secondo posto. Sempre in casa Yamaha Jorge Lorenzo, dopo un’ottima partenza, è bloccato in settima posizione. Alle spalle del Dottore il duello è tra Andrea Dovizioso e Aleix Espargaro, tra sorpassi e controsorpassi, ma al 23/o giro il pilota della Suzuki forza la staccata e finisce lungo in curva: ritiro anche per lui. Si accende, così, il duello Dovizioso-Vinales per la terza piazza con quest’ultimo che ha la meglio e, nel finale, tenta anche l’attacco a Valentino Rossi. Alla fine trionfa Cal Crutchlow, precedendo Rossi e Vinales. Solo sesto Jorge Lorenzo. “Probabilmente se Marquez non fosse caduto, non sarei stato qui a parlare del successo perchè aveva un passo decisamente migliore del mio”. Sono le prime parole di Cal Crutchlow al termine della gara. “La gomma in alcuni tratti era critica e non volevo cadere per rovinare tutto. Spingevo ma non troppo e alla fine è bastato per vincere”. Soddisfatto per il secondo posto Valentino Rossi: ”Sono molto felice. In condizioni di sole abbiamo scoperto che avevamo un bel passo e sapevo di poter lottare per il podio. E’ stata una bellissima gara che, dopo il primo giro, ho vissuto un passo alla volta. Speravo di poter recuperare su Crutchlow e di conquistare la vittoria ma alla fine lui era più forte ed ha meritato la vittoria, è stato bravo. La moto è cresciuta ed abbiamo trovato un giusto assetto con le gomme anche se nella seconda parte di gara ho un po’ sofferto per lo slittamento. Dobbiamo lavorare su questi aspetti e sul motore”. Il Dottore chiude con una dedica speciale: “Questo risultato e questo podio è per il Sic e la sua famiglia: è il miglior modo per ricordarlo”. Deluso, ma non troppo, Marc Marquez che guarda già al prossimo Gp: “Voglio innanzitutto chiedere scusa alla squadra perché ho commesso un errore. Se fossi stato in lotta per il titolo, avrei corso una gara diversa, senza correre rischi inutili. Sono partito forte perché sapevo che avrei dovuto fare la differenza all’inizio. Stavo mantenendo la distanza, ma in una frenata ho esagerato e invece di allargare, come ho sempre fatto durante l’anno, ho provato ad insistere. Durante l’intera stagione sono stato prudente in frenata e questa volta ho rischiato di più, ma è una caduta che non ha nulla a che fare con le gomme. Adesso c’è un’altra gara e pensiamo a quella. Comunque, congratulazione a Cal per la sua grande vittoria”. Nemmeno il tempo di contare vinti e vincitori che è già tempo di trasferirsi in Malesia: domenica c’è il penultimo appuntamento stagionale.

 

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Ciclisti: si pensa ad una targa anche per loro…ma sul casco

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

E’ ancora un’idea quella del casco intelligente di cui potrebbero presto essere dotati i ciclisti, ma si avvicina sempre più a diventare realtà, soprattutto in Australia, nel Nuovo Galles del Sud di preciso. A pensarla è stato un designer australiano, Toby King, e spinta dall’ipotesi dei politici locali di fare una legge che obbliga i ciclisti a prendere una apposita licenza di guida. Il casco intelligente avrà un proprio numero di targa per identificare i guidatori di biciclette e renderli soggetti a eventuali multe, oltre che indicatori di direzione e una visiera con specchietti retrovisori e tergicristallo; nella parte anteriore c’è invece una telecamera con luci a led e uno scomparto batterie. A completare il tutto, un piccolo altoparlante che avverte il ciclista in caso questi si avvicini troppo a pedoni, cosa possibile ovviamente solo grazie ad alcuni sensori che rilevano le distanze. King ha affermato e specificato che la creazione del super casco non è stata generata da personali motivi economici, ma esclusivamente per migliorare la sicurezza stradale, secondo lui non sufficientemente garantita dai tradizionali caschi indossati oggi.