Auto-Storiche

Veicoli storici: e ora il bollo chi lo paga?

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La recente approvazione della Legge di Stabilità ha creato non poco disordine, e tra quelli che ne sono rimasti coinvolti troviamo sicuramente i proprietari di auto e moto storiche, in particolare quelli a cui scadrà a breve il termine ultimo di pagamento del bollo; per essere più chiari, tra le norme approvate c’è quella che ha cancellato l’esenzione del pagamento del bollo per i mezzi ultraventennali, lasciandola solo per quelle vetture che sono nate da oltre trenta anni. Il problema è che il bollo rimane una tassa regionale e non tutte le regioni la pensano alla stessa maniera, infatti alcune di esse si sono mostrate favorevoli a far proseguire le agevolazioni per i veicoli che hanno un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, anche perché molti proprietari potrebbero preferire rottamare l’auto piuttosto che pagare un bollo troppo costoso. Per ora, secondo ANSA, solo la Basilicata sembra aver già definito nuovi dettagli per auto e moto con oltre 20 anni, applicando tariffe a seconda della cilindrata: 50 euro per i veicoli fino a 1000 cc, 100 euro fino a 2000 cc e 200 euro per quelli con oltre 2000 cc; in Piemonte invece, per prendere tempo, è stato scelto di spostare la data di scadenza del bollo dal 31 gennaio al 28 febbraio e in Toscana bisognerà pagare una tassa di possesso forfettario di 63 euro per le auto e di 26,25 euro per le moto al posto del bollo normale. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, invece, sembra che abbiano scelto di mantenere l’esenzione solamente per i veicoli storici che hanno tra i 20 e i 29 anni e che sono iscritti nei registri Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Automoto Club Storico Italiano e Federazione Motociclistica Italiana. Infine, le regioni che a quanto pare hanno deciso di aderire alla nuova Legge sono: Abruzzo, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Molise, Puglia, la Provincia Autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Marche, Sardegna, Valle D’Aosta Umbria.

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Bollo e assicurazione, ecco come risparmiare

 

di Maurizio Elviretti

 

Non pagare il bollo auto si può. In attesa che il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi si mettano d’accordo sul bollo che i proprietari di automobile devono comprare ogni anno (il premier vorrebbe cancellarlo, trasformandolo da imposta di proprietà a tassa di circolazione, con l’ipotesi di scaricarla sul prezzo dei carburanti, Lupi, invece, intenderebbe abolire l’imposta provinciale di trascrizione per i passaggi di proprietà, compensandola con un aumento del bollo auto), per chi è stanco di pagare il bollo auto lo Stato offre una grande opportunità grazie alla lacunosità delle sue leggi e alla generosità di chi le interpreta. È il vantaggio infatti che hanno le auto storiche per le quali è prevista l’esenzione dal bollo e il pagamento di una simbolica tassa di circolazione, meno di trenta euro a seconda delle regioni. Basta che la propria macchina abbia più di 20 anni, originale e in buone condizioni e si può iscrivere all’apposito registro. Così la vecchia Fiat Tipo, la Panda, la Uno, diventerà un’auto storica e godrà di tutti i vantaggi relativi, tra cui anche l’assicurazione agevolata a circa 250 euro annuali, senza classi di merito, che molte compagnie ancora offrono agli associati Asi e ai possessori del Certificato di Rilevanza Storica.