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In Italia automobili sempre più vecchie

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

La crisi, si sa, ha portato le persone a risparmiare il più possibile. Si spende sempre meno, il potere d’acquisto delle famiglie è nettamente calato e le cose vecchie non si buttano più con quella facilità di un tempo. Tutto questo è vero anche, e forse soprattutto, per il mercato automobilistico. Secondo una ricerca condotta dal Centro Studi Continental l’età media delle vetture italiane sarebbe di 9 anni e 11 mesi. Un numero che cresce ancor di più nel Sud, toccando l’apice nella regione Campania con una vita media di 12 anni e 9 mesi. Dati che rispecchiano comunque quelli della crisi, visto che proprio il Meridione ne è stato è il più colpito. A seguire, infatti troviamo le seguenti regioni: Calabria (12 anni e 3 mesi), Basilicata e Sicilia (12 anni e 2 mesi),  Puglia (11 anni e 8 mesi), Molise (11 anni e 7 mesi), Sardegna (10 anni e 10 mesi), Abruzzo (10 anni e 6 mesi), Umbria (10 anni e 3 mesi), Lazio e Marche (9 anni e 11 mesi), Friuli Venezia Giulia (9 anni e 8 mesi), Veneto (9 anni e 3 mesi), Liguria, (9 anni e 2 mesi), Piemonte (8 anni e 11 mesi), Emilia Romagna (8 anni e 10 mesi), Lombardia (8 anni e 7 mesi), Toscana (8 anni e 4 mesi), Trentino Alto Adige (5 anni e 10 mesi) e Valle D’Aosta (4 anni e 7 mesi).

 

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Italia: il parcheggio si paga

 

di Germana Condò

 

Una realtà incredibile è venuta alla luce grazie ad un’indagine condotta dal Centro Studi Continental sulla base di dati Istat, le cui ripercussioni sugli automobilisti sono già evidenti. Nei comuni italiani i parcheggi a pagamento sono aumentati in media del 66% nel corso di dieci anni. La ricerca ha preso in considerazione dati riguardanti il 2011 che, se paragonati al 2000, anno in cui nei comuni capoluogo di provincia le aree destinate alla sosta contrassegnate dalle note strisce blu rispettavano un numero di 30,7 posti ogni mille vetture, rivelano come gli stalli blu siano arrivati a contare 51,1 unità su ogni mille vetture. La crescita dei parcheggi a pagamento, in base a quanto emerge dallo studio del Centro Studi Continental, nascerebbe dall’esigenza delle pubbliche amministrazioni di attuare una politica volta a scoraggiare il traffico dei veicoli privati. L’idea rappresenterebbe un valido deterrente, se fosse supportata da una politica migliorativa del trasporto pubblico, che invece sembra in progressivo deterioramento, in tal caso gioverebbe alle persone e all’ambiente. Sulla base di questi presupposti non appare prevedibile una riduzione delle automobili da parte dei privati, almeno non come diretta conseguenza delle politiche attuate dalle amministrazioni locali. Allo stesso tempo hanno iniziato a proliferare anno dopo anno le ZTL e le aree pedonali, aumentate dell’1,7% e del 2% dal 2010 al 2011. Ciò che rende questi dati impressionanti è che l’aumento dei parcheggi a pagamento non deriverebbe dalla realizzazione di nuove aree destinate a tale scopo oltre a quelle già esistenti, quanto alla trasformazione di quelle gratuite, ormai sempre poche e quasi mai disponibili. Viene da chiedersi se nella scelta delle aree le amministrazioni tengano sempre conto del criterio indicato dall’art. 7 del Codice della Strada in cui è stabilito che ogni qualvolta venga realizzata una nuova area a pagamento, “su parte della stessa area o nelle immediate vicinanze, deve riservare un’adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo della durata della sosta”.  Su ogni regione il Centro Studi Continental ha stilato una classifica dettagliata, mentre a livello nazionale i comuni che rivelano la percentuale più elevata dall’anno 2000 al 2011 di stalli blu per ogni mille automobili sono: Fermo al primo posto con 260,6, La Spezia con 214,7, Pavia con 176,7, Bologna con 150,3, Pisa con 148,5, Firenze con 142,4, Cosenza con 138, Ancona con 133,6, Avellino con 122,5, Cuneo con 133,3. Fanalini di coda sono i comuni di Trapani con 14,7, Matera con 13,8, Catanzaro con 13,5, Sassari con 13,2, Teramo con 13, Vibo Valentia con 12,5, Monza con 12,2, Andria con 11, Ascoli Piceno con 8,8 ed infine Agrigento con 8,5 posti per ogni mille auto.