formula 1 podio

F1, GP di Australia: niente di nuovo, è ancora Mercedes

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Finalmente si riaccendono i motori, la Formula1 parte più veloce che mai con il Mondiale 2016: l’ingresso di una nuova scuderia, l’aggiunta di due gare ed un inedito regolamento per le qualifiche. Le danze si sono aperte come di consueto sul circuito di Albert Park a Melbourne, in Australia, dopo varie indecisioni si è scelto di iniziare con il nuovo sistema di definizione della griglia di partenza, il quale prevede un’eliminazione graduale dei piloti nel corso delle tre fasi per fare in modo che negli ultimi 5 minuti rimangano solamente in due a contendersi l’ambiziosa pole position. Le discusse modifiche volute da Ecclestone e Co. non hanno di certo entusiasmato creando più che altro confusione, e in finale non hanno nemmeno reso più accesa la sfida perché, sulla scia della scorsa stagione, sono state le solite Mercedes a dominare le qualifiche: Hamilton ha fatto segnare un tempo mostruoso guadagnando la pole position, Rosberg subito dietro per l’altro posto in prima fila e poi le Ferrari, di nuovo dietro, di Vettel e Raikkonen. Per le Rosse deve essere la stagione del riscatto, da quando c’è Arrivabene le cose vanno sicuramente meglio ma adesso è tempo di ottenere risultati ed una seconda fila non è niente più che un buon auspicio. Tuttavia, tanto Vettel quanto Raikkonen fanno un’ottima partenza e divorano in un sol boccone le tedesche che si ostacolano a vicenda: l’impacciato inizio di Rosberg rallenta Hamilton e il campione del mondo dopo le prime curve si ritrova in sesta posizione, superato da Verstappen e da Massa. Le monoposto di Maranello ne approfittano per creare un piccolo vuoto nei primi giri, al dodicesimo Rosberg già rientra per montare gomme soft, Vettel risponde poco dopo per utilizzare un secondo treno di supersoft; Hamilton invece, che intanto ha superato Massa, cambia strategia e al giro sedici passa per i box per montare gomme medie con le quali arrivare fino in fondo. Subito dopo accade l’evento che rovina i piani di tutti e crea soprattutto tanto spavento: Alonso tampona la Haas (scuderia new-entry) guidata da Gutierrez e prende il volo, fa qualche giravolta in aria e riatterra, fortunatamente per il pilota nessuna conseguenza. Ovviamente la direzione di gara è costretta ad esporre la bandiera rossa, tutti i piloti si fermano in corsia box e la pista viene liberata dalle due vetture incindentate. Il Gran Premio riparte dopo 20 minuti ma dietro la Safety Car tutto il vantaggio di Vettel risulta annullato. Come se non bastasse, al giro 23 la F16-H di Raikkonen si infiamma nel vero senso della parola e il finlandese deve correre ai box dove un commissario spegne l’incendio e nello stesso tempo le speranze del ferrarista di proseguire la gara. Vettel, sempre tallonato da Rosberg, prosegue la battaglia per mantenere la testa ma una strategia rischiosa e degli errori da parte dei meccanici compromettono la sua corsa: lo scopo è quello di utilizzare gomme ancora soft per contrastare le Mercedes obbligate a terminare la gara con le medie, per montare l’anteriore sinistra però ci si mette troppo e Vettel rientra in pista dopo la sosta con un ampio gap. La rabbia del tedesco si trasforma in traiettorie precise che gli permettono di recuperare 15 secondi e trovarsi attaccato alla coda di Hamilton, la troppa foga gli fa invece sbagliare una frenata decisiva mandandolo sull’erba e di conseguenza nuovamente lontano dall’inglese campione del mondo. Al termine della gara Vettel riesce comunque a salire sul gradino più basso del podio preceduto da Rosberg ed Hamilton, una scena già vista e che a Maranello non avrebbero voluto rivivere. E’ però un buon punto di partenza per la Ferrari: sia al via che durante la maggior parte della gara (se non fosse stato per Alonso) ha dimostrato di avere un buon ritmo e di poter dare più filo da torcere alla Mercedes rispetto alla precedente stagione, servirebbe forse maggiore attenzione da parte dei meccanici. Per quanto riguarda gli altri, in quarta posizione ha chiuso Ricciardo e in quinta Massa, ma la vera sorpresa è il sesto posto di Grosjean del team Haas, alla prima partecipazione in un Mondiale e subito a punti. Tirando le somme, non è cambiato nulla rispetto al 2015 ma siamo solamente alla prima tappa, la seconda gara si svolgerà in Bahrein, il prossimo 3 aprile, e le qualifiche torneranno al vecchio formato per decisione degli stessi piloti rimasti insoddisfatti dalla nuova formula. La corsa australiana fa pensare che questo Mondiale sarà più combattuto e avvincente, ma solo le prossime gare ce ne potranno dare conferma.