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Toyota richiama in officina 6,39 milioni di auto

 

di Germana Condò

 

La casa automobilistica più grande al mondo Toyota ha annunciato che 6,39 milioni di auto prodotte dal 2004 al 2013 dovranno rientrare in officina per controllare l’esistenza di possibili problemi tecnici o meccanici di diversa natura. I modelli interessati dal richiamo coprono quasi tutta la gamma, passando per quelli a noi più noti come Yaris, Rav4, Auris, Urban Cruiser. Proprio i primi due modelli sarebbero quelli più coinvolti in Italia, per un totale di circa duecentomila unità. Per la casa automobilistica nipponica è il più grande richiamo di veicoli dal 2012 e l’impatto non ha tardato a ripercuotersi sulla Borsa di Tokio in cui il titolo in chiusura delle contrattazioni ha perso circa tre punti percentuali. Tra i difetti oggetto di controllo, un problema riguardante il cavo a spirale potrebbe riguardare circa 3,5 milioni di auto prodotte tra l’aprile 2004 e il dicembre 2010, con sedici modelli coinvolti. Altro difetto riguarderebbe la guida dei sedili che non fissata adeguatamente, potrebbe slittare e causare situazioni di pericolo alla guida, per questo sono stati richiamati otto modelli per un numero di 2,32 milioni di unità prodotte dal gennaio 2005 all’agosto 2010. Un difetto rilevato al piantone dello sterzo ha fatto richiamare in officina 760mila vetture prodotte dal settembre 2005 al febbraio 2009. Altri sei modelli prodotti tra il marzo 2012 ad agosto 2013, con un numero di 20mila vetture da controllare, potrebbe far riscontrare danni al motore di avviamento, infine 160mila veicoli prodotti tra l’agosto 2005 e il febbraio 2008 verranno ispezionati per verificare il buon funzionamento del motorino del tergicristallo del parabrezza. La Toyota ha tenuto a precisare che la scelta di richiamare un numero così ingente di veicoli è dettata dalla serietà e dall’interesse per il benessere del cliente, che viene prima della preoccupazione delle ripercussioni economiche sull’azienda stessa. Inoltre, non è noto alcun incidente avvenuto a causa dei difetti segnalati, posizione del tutto lontana da quella di General Motors, ad esempio, che ha iniziato a ritirare i propri veicoli solo dopo la denuncia di tredici incidenti mortali.