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Automobile: per gli italiani è causa di molti litigi

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Stare in mezzo al traffico non piace a nessuno, così come non è piacevole trovarsi in macchina con qualcuno del quale non apprezziamo la guida.  Secondo il Centro Studi e Documentazione di Direct Line, però, l’automobile sarebbe addirittura uno dei luoghi dove si litiga più spesso. Da uno studio condotto su 1.000 automobilisti si evidenzia che ben il 43% ha litigato in macchina almeno una volta in partner (di cui un 8% sceglie proprio di discutere in macchina per evitare che l’altra persona possa alzarsi e andarsene), il 18% con automobilisti indisciplinati, il 13% con i propri amici, il 10% con chi suona il clacson in mezzo al traffico, l’8% con i propri genitori.  A scatenare la rabbia vari motivi come la brusche frenate (35%), lo stile di guida (33%) e l’uso dell’aria condizionata o dei finestrini (28%), le indicazioni fornite dal passeggero (18%), la scelta della musica (18%) il riscaldamento e la velocità (11%), e si attesta, e qui c’è da stupirsi, a questa percentuale la discussione scaturita dal fumo. Chiudono le discussioni dovute al tono della voce troppo alto (8%). Fortunatamente c’è anche un 24% degli intervistati che non ha mai litigato in viaggio.

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Formula 1: tra test segreti e litigi

 

di Maurizio Elviretti

 

C’è da scommetterci che subito, qualche malpensante ha rispolverato il test gate dello scorso anno che vide imputata la Mercedes e la Pirelli. Cambiano i protagonisti ma la salsa è apparentemente la stessa. È la vigilia del Gran Premio del Canada e la Bild scuote l’ambiente riportando come lo scorso mese di marzo si sia tenuto un test segreto della Red Bull in Austria, a Graz. Una sei giorni di prove che avrebbe aiutato il team austriaco e la Renault per risolvere gran parte dei problemi avuti durante i test invernali. Il pilota, che sarebbe sceso in pista sarebbe stato il terzo pilota di Milton Keynes, Antonio Felix da Costa, che proprio in quel periodo aveva twittato alcuni messaggi dove riportava di stare trascorrendo il fine settimana proprio a Graz. Niente d’oltraggioso o così segreto, come invece si era pensato in un primo tempo visto che Mercedes, Sauber e Ferrari erano state informate del test attraverso una lettera. Alla luce delle ultime indiscrezione, è stato svelato che la prova non è stata portata avanti dalla Red Bull, ma dalla Toro Rosso, che ha girato senza ali anteriori e posteriori, indubbiamente coinvolta nel provare a raddrizzare la stagione negativa della casa madre. Intanto è guerra tra Red Bull e Renault. La scuderia austriaca vuole presentare alla Renault il conto dei danni subito quest’anno per colpa della iniziale inefficienza del motore Energy F1. La conferma ora viene dal super-consigliere della Red Bull, Helmut Marko. La fornitura Renault costa oltre 20 milioni di euro a squadra e anche se Red Bull è il team “ufficiale”, questi soldi devono rientrare. Perché il modello economico e di business di Renault si basa proprio su quattro team paganti: Red Bull, Toro Rosso, Lotus e Caterham. Se qualcuno delle squadra non paga la cifra pattuita, non ci può essere sviluppo per il 2015 e oltre. Una situazione delicata che starebbe facendo passare a Adrian Newey la voglia di restare legato a Renault. A questo punto le opzioni sono due: primo, Red Bull si cerca um altro motorista. E torna in ballo per l’ennesima volta il nome Volkswagen (poco probabile), ma si parla anche di Honda.
Seconda opzione, si trova un accordo con Renault. Ma a questo punto bisogna convincere anche Adrian a non farsi tentare dalle sirene di Maranello.