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PSA Groupe e nuTonomy, cammino comune per mobilità ”a guida autonoma”

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Ormai da tempo è partita la corsa, se così possiamo chiamarla, alla realizzazione o quantomeno alla progettazione di veicoli a guida totalmente autonoma. Una frontiera che praticamente tutte le grandi case automobilistiche si sono prefisse di scalare, con l’occhio sempre attento alle esigenze di sicurezza e di efficienza tecnologica. Ed è così che nuTonomy, uno dei principali sviluppatori di software per la guida autonoma che vanta tecnologie all’avanguardia, e Groupe PSA hanno annunciato la firma di una partnership strategica in questo settore: nuTonomy assicurerà l’integrazione del suo sistema nei nuovi SUV PEUGEOT 3008, eletto di recente Auto dell’anno 2017 in Europa,in ordine alla possibilità di testare i veicoli a guida autonoma su strade aperte in quel di Singapore. Lo comunicano le due realtà in una nota congiunta. nuTonomy installerà il proprio software, sensori e piattaforme di calcolo sulle vetture prescelte e all’obiettivo predisposte dal team Innovazione di Groupe PSA, dopodiché al termine dell’implementazione del sistema prevista entro l’estate, le auto dovrebbero iniziare a circolare a Singapore a Settembre prossimo. Tappe e obiettivi da raggiungere per un comparto, quello della guida autonoma, che già fa registrare grossi passi in avanti e che promette di innovarsi velocemente nei prossimi anni. Questa partnership – spiega la nota – avrà la funzione decisiva di analizzare le prestazioni del sistema VA (guida autonoma) e di testare l’esperienza cliente di un servizio di mobilità autonoma e su richiesta in ambito urbano, fattore di fondamentale importanza per comprendere i prossimi passi in questo settore. Così Anne Laliron, Direttrice del Business Lab di Groupe PSA: ”Questa collaborazione costituisce una tappa significativa nella direzione di veicoli a guida completamente autonoma, che ci permette di offrire diverse soluzioni di mobilità ai nostri clienti. Siamo felici di lavorare con le equipe di nuTonomy, perchè questo rende l’introduzione del veicolo a guida autonoma un fatto sempre più concreto”. Così commenta Karl Iagnemma, CEO e cofondatore di nuTonomy: ”Siamo fiduciosi del fatto che la nostra collaborazione con PSA ci avvicina al nostro obiettivo: introdurre un servizio di trasporti di mobilità su richiesta completamente autonomo, sicuro ed efficace in contesti di guida urbani. Attendiamo con impazienza future opportunità di collaborazione con PSA”. Una partnership che sa di futuro, in cui le tappe verso una mobilità differente sono una dietro l’altra sul percorso dell’innovazione.

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Guida Autonoma: verso programma europeo di test

 

di Stefano Ursi

 

Un progetto su vasta scala che coinvolge produttori e società di telecomunicazioni, il mix di competenze e di infrastrutture che dovranno far da base ai prossimi sviluppi del segmento ormai all’ordine del giorno delle auto a guida autonoma. È da Bruxelles, nella giornata del 7 Luglio 2016 che parte la lunga scia progettuale che soggiace, tecnicamente ed operativamente, a questa iniziativa; è proprio nella città capitale del Belgio, sotto l’egida di Günther H. Oettinger (Commissario Europeo alla Società ed Economia Digitale) che prende forma l’idea di mettere a regime e in rete tutte le competenze e tutte le esperienze fin qui acquisite. Al tavolo di lavoro del meeting siedono società leader della telecomunicazione globale e costruttori: GSMA (Associazione Mondiale degli Operatori), ACEA (European Automobile Manufacturers Association), CLEPA (European Association of Automotive Suppliers), ETNO (Europe’s Telecommunications Network Operators) e ECTA (European Competitive Telecommunications Association). Tutti accomunati da un solo obiettivo: fare un passo in avanti, si spera quello decisivo, verso la realizzazione di un sistema di auto a guida autonoma che possa davvero guardare al futuro con sufficiente fiducia di crescita e sviluppo, rafforzando al contempo la leadership europea su questo fronte. I comunicati stampa pubblicati da tutti i giocatori in campo sono piuttosto chiari quando ad obiettivi, tempi ed operatività: inizio atteso dei test nel 2017, con una prima fase che dovrà concludersi entro il 2019 per dare il via a sua volta alla seconda fase che dovrebbe avere termine nel 2021. Il progetto vedrà il suo focus principale nel test di tutti i requisiti fondamentali in tema di sicurezza, efficienza, qualità e “cyber-protection” dei veicoli oltre a testare le capacità della tecnologia 4G e 5G sulla guida autonoma e sulla connettività delle vetture, vera e propria sfida che il gruppo di lavoro si pone. Le prove e i test verranno condotti, laddove possibile, all’interno di progetti e in infrastrutture già esistenti così da ridare slancio anche a vie di sviluppo già in corso, conferendovi maggiore portata. Molte volte su queste pagine ci siamo intrattenuti nell’illustrare i nuovi modelli di vetture a guida autonoma e le nuove sperimentazioni ma mai come ora potremmo essere ad un punto di svolta nel settore, con la significativa caratteristica di potenziare il ruolo dell’Europa (e dunque dei singoli Stati ed operatori) in un campo dalle potenzialità tuttora inesplorate.

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WTCC: a Vallelunga con il campione del mondo Lopez

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

L’apertura della nuova stagione del World Touring Car Championship è ormai alle porte, si partirà in Brasile il prossimo 20 marzo e proprio negli scorsi giorni (2-3 marzo) si sono svolti a Vallelunga i test collettivi per le ultime messe a punto. Eravamo presenti alla seconda giornata di test, abbiamo ricevuto l’invito direttamente da Citroen, il team che ha dominato le ultime due stagioni con la C-Elysée e grazie al suo pilota campione del mondo in carica José Maria Lopez e al compagno Yvan Muller. Abbiamo trascorso la mattinata all’interno dei box della squadra francese assistendo al lavoro di meccanici ed ingegneri, ma soprattutto abbiamo avuto l’onore di intervistare lo spagnolo bicampione del mondo. Il primo giorno era già andato molto bene, Lopez in mattinata era stato il più veloce di tutti e solo nel pomeriggio era stato staccato di 348 millesimi da Mehdi Bennani del team Sebastian Loeb Racing; dei risultati sicuramente soddisfacenti come ci ha confermato “Pechito”: «Sì ieri sono stato il più veloce della prima sessione, è andato tutto molto bene tranne un piccolo problema sulla parte davanti della macchina, sulla nuova componente aerodinamica. Per quello abbiamo perso qualcosa ma siamo andati bene, abbiamo ottenuto dei buoni risultati e in conclusione eravamo molto soddisfatti; Yvan è entrato in pista dopo di me e anche i suoi test sono stati positivi, oggi continueremo a lavorare in questa direzione per portare a termine lo sviluppo della macchina ed essere pronti alla prossima stagione». Putroppo il secondo giorno è stato condizionato negativamente dalla pioggia, un punto non favorevole per il team: «Abbiamo un programma di lavoro e queste condizioni meteo ci causano un ritardo – ci ha spiegato Lopez – sia per noi piloti che per gli ingegneri è più difficile capire a che punto siamo». Campione del mondo lui, campione del mondo Citroen per il campionato costruttori, sintomo che dietro ad un grande pilota c’è un grande team: «Ritengo di essere molto fortunato di correre per una squadra che negli ultimi quattordici anni ha vinto praticamente tutto: vari campionati del mondo con Sebastian Loeb, è entrato in WTCC e ha vinto i primi due campionati, è un team veramente molto forte, si lavora benissimo con loro, farne parte ci fa sentire dei privilegiati». Quest’anno tornerà in competizione anche Volvo, un avversario in più che cercherà di strappare il titolo a Lopez, non sarà facile ripetersi per la terza volta: «Sarà un anno complicato fin dall’inizio, anche perché avremo tanti chili di zavorra sulla nostra macchina avendo vinto il campionato l’anno scorso, renderanno molto più impegnative le prime due gare in particolare. Vedo il team Honda molto forte perché ha cambiato i piloti e fatto grandi miglioramenti sulle macchine, Volvo è appena tornata ma l’anno scorso ha lavorato molto bene per sviluppare la vettura quindi sarà competitiva, però i campioni del mondo siamo noi e siamo pronti a difenderci».

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Gli Sport Maxx RT equipaggiano la Mercedes-AMG C63

 

Dunlop annuncia che i pneumatici Dunlop Sport Maxx RT sono stati scelti da Mercedes AMG per la nuova C63. Questa decisione è il risultato di un intenso lavoro di sviluppo, eseguito in collaborazione dalle due case, per adattare i pneumatici Dunlop alle specifiche esigenze di questo modello ad alte prestazioni. Il processo di sviluppo ha previsto anche sessioni di test in pista su uno dei circuiti più impegnativi del mondo: il Nürburgring-Nordschleife. Tra le principali caratteristiche di Dunlop Sport Maxx RT: l’eccezionale aderenza su asciutto e bagnato, un comportamento preciso e stabile anche nelle curve veloci ed elevate prestazioni in frenata, che permettono alla Mercedes-AMG C63 da 476 CV di offrire una guida sportiva e sicura. Per garantire un bilanciamento ottimale fra l’assale anteriore e quello posteriore, Dunlop utilizza un’apposita struttura con componenti ricavati dai modelli motorsport che garantiscono un grip elevato. Inoltre, per garantire eccellenti prestazioni e grip elevato sull’asciutto è stata utilizzata una mescola con un’elevata percentuale di filler specifici, resine e polimeri speciali. Il Dunlop Sport Maxx RT viene fornito nella misura 245/35 ZR19 (93Y) XL per l’assale anteriore e 265/35 ZR19 (98Y) XL per quello posteriore

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Moto Gp, ottimismo Ducati dopo i test in Qatar

 

Si sono conclusi anzitempo i test in Qatar della Moto Gp, con la terza giornata annullata a causa della pioggia battente e tenuto conto che a Losail non è prevista la possibilità di utilizzare gomme rain a causa dell’illuminazione artificiale del tracciato e dei riflessi che potrebbero crearsi sull’asfalto. Rimangono dunque validi i tempi fatti segnare ieri nella seconda giornata, con Dovizioso in prima posizione con il tempo di 1’54”907 e Iannone terzo in 1’55”104 a soli 13 millesimi da Marquez. E proprio i due piloti, italiani, della Ducati hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni a conclusione dei test qatarioti. Partendo da Andrea Dovizioso: “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nei primi due giorni in Qatar, perché siamo stati sempre molto veloci sia con le gomme nuove che con quelle usate. Peccato che oggi non si sia potuto girare, perché avevamo delle prove importanti da fare in previsione della gara e volevamo raccogliere ancora altri dati, ma la pioggia non ha reso possibile scendere in pista. Comunque partiamo per la stagione molto soddisfatti del lavoro svolto con la nuova GP15, che qui in Qatar è andata subito molto bene. Credo che potremo dire la nostra in gara, e sicuramente siamo più concreti dello scorso anno. Voglio ringraziare la mia squadra e tutti i ragazzi di Ducati Corse perché hanno lavorato davvero tantissimo e molto bene!”. Gli fa eco, anche in termini di soddisfazione, il compagno di team Andrea Iannone: “Sono contento per come sono andati questi due giorni di test, perché sono stati senz’altro molto positivi. Siamo andati forte e siamo riusciti a migliorare ancora il feeling con la nuova GP15, anche se mi dispiace molto non aver potuto usufruire di questo ultimo giorno di test, che per noi era importante. Avevamo stabilito un programma di lavoro ben preciso per migliorare ancora alcuni dettagli e per fare alcune prove, ma purtroppo la pioggia ha impedito a tutti di scendere in pista. Sono fiducioso per il weekend di gara e non vedo l’ora di tornare in pista fra dieci giorni”.

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Esordio positivo per il Ducati Team nei primi test 2015 a Sepang

 

Dopo una pausa invernale di oltre due mesi, oggi per il Ducati Team è iniziata la stagione 2015 con la prima sessione di test IRTA sul tracciato malese di Sepang. La squadra di Borgo Panigale, che quest’anno si presenta nel Campionato Mondiale MotoGP con una coppia di piloti tutta italiana, Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, affronta questi primi test malesi con una versione aggiornata della Desmosedici denominata GP14.3, in vista dell’arrivo della nuova GP15 che farà il suo esordio, sempre a Sepang, nella seconda sessione di test in programma dal 23 al 25 febbraio. Oggi Dovizioso e Iannone hanno lavorato in modo molto metodico, concentrandosi soprattutto sulla messa a punto della ciclistica e dell’elettronica della GP14.3, raccogliendo anche informazioni utili che potranno essere trasferite sulla nuova moto.

Andrea Dovizioso (Ducati Team #04) – 2’00.617 (4°), 41 giri

“Sono davvero contento perché le condizioni della pista oggi erano molto buone e quindi siamo riusciti a fare tutte le prove che avevamo programmato. Abbiamo fatto delle prove di set-up sulla ciclistica e lavorato sull’elettronica, ottenendo dei buoni risultati e anche la conferma che su questa pista riusciamo ad essere veloci. A me Sepang piace molto: riesco sempre ad andare forte e oggi come passo sono stato abbastanza vicino ai primi. Sto usando ancora la moto dello scorso anno, con alcuni aggiornamenti importanti, ma sono davvero molto curioso di provare la moto nuova a fine mese. La GP15 sarà abbastanza diversa da quella attuale, ma tutte le prove che stiamo facendo ci danno un feedback utile anche per la nuova moto, e quindi in questi tre giorni faremo un lavoro molto importante.”

Andrea Iannone (Ducati Team #29) – 2’01.424 (7°), 59 giri

“Questi test sono sicuramente molto importanti per il nostro futuro, e abbiamo comunque portato qui una evoluzione della nostra Desmosedici, perché la GP14.3 è stata aggiornata con alcuni nuovi particolari e ci consente maggiori possibilità di regolazione della ciclistica. Sono contento perché finalmente dopo l’ultimo test dello scorso anno sono tornato in pista per togliermi un po’ di ruggine di dosso, ed è sempre una grande emozione ogni volta che torno a guidare la mia Ducati. Oggi è stata una giornata positiva anche perché siamo riusciti a provare delle soluzioni che ci saranno utili anche in futuro. Tutti hanno girato molto forte il primo giorno: noi abbiamo utilizzato solo la gomma con la mescola più dura e sono abbastanza soddisfatto del mio tempo. Sicuramente c’è ancora spazio per migliorare, ma come primo giorno non è andata male.”

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Formula 1: tra test segreti e litigi

 

di Maurizio Elviretti

 

C’è da scommetterci che subito, qualche malpensante ha rispolverato il test gate dello scorso anno che vide imputata la Mercedes e la Pirelli. Cambiano i protagonisti ma la salsa è apparentemente la stessa. È la vigilia del Gran Premio del Canada e la Bild scuote l’ambiente riportando come lo scorso mese di marzo si sia tenuto un test segreto della Red Bull in Austria, a Graz. Una sei giorni di prove che avrebbe aiutato il team austriaco e la Renault per risolvere gran parte dei problemi avuti durante i test invernali. Il pilota, che sarebbe sceso in pista sarebbe stato il terzo pilota di Milton Keynes, Antonio Felix da Costa, che proprio in quel periodo aveva twittato alcuni messaggi dove riportava di stare trascorrendo il fine settimana proprio a Graz. Niente d’oltraggioso o così segreto, come invece si era pensato in un primo tempo visto che Mercedes, Sauber e Ferrari erano state informate del test attraverso una lettera. Alla luce delle ultime indiscrezione, è stato svelato che la prova non è stata portata avanti dalla Red Bull, ma dalla Toro Rosso, che ha girato senza ali anteriori e posteriori, indubbiamente coinvolta nel provare a raddrizzare la stagione negativa della casa madre. Intanto è guerra tra Red Bull e Renault. La scuderia austriaca vuole presentare alla Renault il conto dei danni subito quest’anno per colpa della iniziale inefficienza del motore Energy F1. La conferma ora viene dal super-consigliere della Red Bull, Helmut Marko. La fornitura Renault costa oltre 20 milioni di euro a squadra e anche se Red Bull è il team “ufficiale”, questi soldi devono rientrare. Perché il modello economico e di business di Renault si basa proprio su quattro team paganti: Red Bull, Toro Rosso, Lotus e Caterham. Se qualcuno delle squadra non paga la cifra pattuita, non ci può essere sviluppo per il 2015 e oltre. Una situazione delicata che starebbe facendo passare a Adrian Newey la voglia di restare legato a Renault. A questo punto le opzioni sono due: primo, Red Bull si cerca um altro motorista. E torna in ballo per l’ennesima volta il nome Volkswagen (poco probabile), ma si parla anche di Honda.
Seconda opzione, si trova un accordo con Renault. Ma a questo punto bisogna convincere anche Adrian a non farsi tentare dalle sirene di Maranello.

Marc Marquez, al terzo giorno di test a Sepang

Marquez fa già paura

 

di Leonardo Frenquelli

 

Anche quest’anno si è svolta la sessione di test invernali della MotoGP a Sepang, in Malesia. Tappa ormai classica, sta diventando più importante di anno in anno per tutti i team del motomondiale che, dopo un mese e mezzo di “pausa” ed ancora lontani dall’inizio della stagione che verrà, possono studiare al meglio le nuove moto, prendere i giusti provvedimenti e, soprattutto, provare ogni singolo dettaglio. La prima giornata è stata il 4 febbraio con tutti i grandi team già presenti ed al lavoro sui propri prototipi. Il team LCR Honda di Lucio Cecchinello ha affidato a Stefan Bradl la sua guida e nulla meglio del tracciato malesiano può essere utile a mettere alla prova le caratteristiche della Honda in frenata e lavorare sulla trazione, da spingere al massimo per poter pensare di avvicinare gli alieni, i piloti ufficiali. Soddisfatto il team LCR, come è subito stato contento delle sue prestazioni uno dei più attesi al varco della bandiera a scacchi per la nuova stagione: Valentino Rossi. Mentre Marquez ovviamente già volava con i tempi migliori (quest’anno nessuno potrà dire che non abbia il passo gara o critiche simili), il Dottore è partito concentrato ed alla fine della prima giornata di test ha fatto registrare il secondo tempo, staccato di cinque decimi, proprio dal “Fenomenino”. Se l’anno scorso Rossi si lamentava di non avere “feeling” con la sua M1, nel 2014 sembra aver trovato quanto di più simile. Dietro di lui Pedrosa, che ha dimostrato di tenere il passo, con un ritardo di sei decimi dal campione del mondo, e poi Jorge Lorenzo, lo sconfitto in cerca di rivalsa ma non ancora al massimo della condizione. Una nota negativa per la prima, come per l’intera sessione, sono le prestazioni Ducati: i migliori tempi l’ha fatti registrare il privato Iannone, l’unico tra i primi dieci. Poi Dovizioso e Crutchlow: sembra che per loro si annunci un altro anno faticoso, ad arrancare per ottenere punti, ma i piloti sono usciti dal circuito dicendosi ottimisti e soddisfatti per il lavoro specifico svolto sul freno motore e sui consumi. La seconda giornata vede ancora Marquez dominare ma stavolta al secondo posto c’è Pedrosa, che dovrebbe essersi ormai abituato a seguire il compagno/rivale di squadra, mentre a chiudere l’ipotetico podio c’è proprio Stefan Bradl, sulla Honda di Cecchinello. Dopo aver portato a termine 60 giri ed aver provato diversi tipi di pneumatici, Rossi ha fatto registrare il quarto miglior tempo, davanti ad un sorprendente Espargaro ed ancora una volta davanti a Lorenzo, stavolta sesto. Dopo due giorni di dominio quasi scontato, Marc Marquez, padrone in controllo totale della sua Honda Repsol, ha deciso di alzare l’asticella. Dato uno sguardo al record della pista ha deciso di abbassarlo un po’, così giusto per mantenere chiare le idee: 1:59.533. Ancora una volta, l’unico ad avvicinarsi al passo di Marc è stato Valentino che ha fatto registrare il miglior tempo sul giro a Sepang della sua lunga e pluripremiata carriera. Con l’ex numero 93 a fare la lepre, tutti i team si sono concentrati sui dettagli ed hanno cercato di sfruttare al meglio la disponibilità di Sepang, sia per la pista che per il meteo di tutti e tre i giorni di prove. Insomma, quest’anno sembra essersi alzato il livello e ci si potrebbe aspettare qualche grande ritorno, come si poteva leggere dal volto dei meccanici Yamaha, fiduciosi perché entrambi i loro piloti hanno portato a termine la simulazione di un Gp, con riscontri più che positivi. Il motomondiale prenderà il via il 23 marzo in Qatar  ed ogni team è pronto a dare il meglio e a spingere al massimo i propri prototipi per salire più in alto possibile in classifica, Marquez permettendo.

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Sepang, ecco i risultati dei test

 

dalla Redazione

 

Si sono chiusi i test per la terza giornata ed ultima di test sul circuito di Sepang. Vola Marquez, seguito dal nostro Valentino Rossi e completa il podio lo spagnolo Jorge Lorenzo. Di seguito la classifica finale completa:

1 . MARQUEZ M. Repsol Honda Team 1 :59.533

2. ROSSI V. Yamaha Factory Racing +0.1 94

3. LORENZO J. Yamaha Factory Racing +0.333

4. ESPARGARO A. NGM Mobile Forward Racing +0.465

5. BRADL S. LCR Honda MotoGP +0.57 9

6. PEDROSA D. Repsol Honda Team +0.690

7 . DOVIZIOSO A. Ducati Team +0.837

8. ESPARGARO P. Monster Yamaha Tech 3 +1 .1 22

9. IANNONE A. Pramac Racing +1 .1 92

1 0. BAUTISTA A. GO&FUN Honda Gresini +1 .255

1 1 . SMITH B. Monster Yamaha Tech 3 +1 .363

1 2. CRUTCHLOW C. Ducati Team +1 .524

1 3. HAYDEN N. Drive M7 Aspar +1 .9

Nico-Rosberg

F1: Rosberg fuori pista a 320Km/h nei test Pirelli

 

di Valerio Zuddas

 

Torna in pista la Formula 1 con i test Pirelli, dislocati su più giorni, utili per provare le nuove gomme 2014  e raccogliere dati in vista del debutto in Australia. A Sakhir (Bahrain) si tornerà anche a febbraio, meta decisamente più favorevole dal punto di vista metereologico rispetto a una più fredda Barcellona. Il programma di questi test sarà dettato dalla Pirelli, sulla linea di quanto avvenne a Silverstone, quindi i carichi di carburante e stint da effettuare verranno indicati dai tecnici del gommista italiano. Durante le prove, però, stamattina ha avuto un imprevisto la Mercedes: Nico Rosberg, l’unico pilota impegnato nelle prove dalla casa tedesca, ha avuto un testacoda sul filo dei 320 chilometri orari a causa dello scoppio di una gomma in rettilineo, come lui stesso ha riportato su Twitter, prima di cancellare il tweet. Certo non è la miglior pubblicità per Pirelli, impegnata a raccogliere dati su gomme 2014 che si attendono molto più conservative per non incorrere in “sorprese”. La coppia e le forze che svilupperanno le nuove monoposto sugli pneumatici saranno ben superiori a quelle sperimentate in questi test. C’è solo da augurarsi che si sia trattato di un esemplare difettoso che non si ripresenterà in futuro. «Il test in Bahrain è un test privato, molti dei dati raccolti sono confidenziali. Comunque gli incidenti possono capitare, è a questo che servono le prove. Il nostro programma andrà avanti come previsto», fanno sapere dalla Pirelli. La Mercedes chiude la sessione di test con questo incidente e tornerà in pista nel 2014.