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Trasporto pubblico e ambiente: Coradia iLint, la rivoluzione del treno a zero emissioni

 

di Stefano Ursi

 

Il prototipo è stato presentato alla fiera InnoTrans di Berlino, in Agosto, e da quel momento se ne parla a più riprese come di una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il trasporto pubblico di persone (e probabilmente in futuro anche merci) a emissioni zero. Non sarà certo un ritorno ai vecchi treni della nostra memoria, dove la nostalgia la fa da padrone riportandoci a ricordi lontani, ma appare piuttosto chiaro come il passo davvero integri l’aggancio fra futuro, nuove tecnologie e sostenibilità ambientale. Si chiama Coradia iLint ed è un treno alimentato a idrogeno, le cui emissioni sono composte da acqua e vapore. Dunque zero, per andare al sodo. La tecnologia che permetterà dal 2017 a questo treno rivoluzionario, firmato Alstom, di correre su rotaia in alcune zone della Germania vede un meccanismo di celle a combustibile che, grazie al combinato dell’idrogeno e dell’ossigeno (uno immagazzinato a bordo, l’altro derivato dall’aria) producono energia elettrica che va a finire in batterie. Capitolo passeggeri e percorrenza. Il treno Coradia iLint può portare fino a 300 passeggeri al suo interno e percorrere fino a 800 km con un solo pieno; numeri importanti, soprattutto se si pensa che nelle intenzioni dovrebbe andare progressivamente a ridurre il numero di treni ad alimentazione diesel presenti in Germania, riducendo così contestualmente anche le emissioni che ricadono sul territorio derivanti dal transito continuo dei convogli. E nemmeno la velocità è un fattore che viene dimenticato in questo innovativo modello di treno ad emissioni zero, visto che può raggiungere i 140 km/h, permettendo dunque di spostarsi in maniera piuttosto semplice e veloce tra una località e l’altra anche distanti fra loro, mantenendo contestualmente emissioni zero. È interessante notare, in questo senso, come le dinamiche relative al trasporto improntato all’ecologia e al rispetto dell’ambiente man mano passino da quello privato a quello misto per arrivare al pubblico, quello dei grandi numeri e che potenzialmente potrebbe dare i migliori e maggiori risultati in termini ambientali. È infatti chiaro che una progressiva sostituzione di mezzi di grande trasporto pubblico, come bus e treni, con modelli ad emissioni zero andrebbe a toccare profondamente i livelli di inquinamento e così facendo contribuire ad abbassarli anche se, questo va detto, la grande sfida è quella che si gioca sul trasporto privato che ha numeri più alti e dunque più impattanti.

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Chevrolet Colorado ZH2: pick-up a idrogeno

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Per ora è un esclusiva dedicata all’esercito americano ma porta con sé un’importante novità che presto potrebbe essere introdotta nei veicoli stradali: è lo Chevrolet Colorado ZH2, pick-up alimentato a idrogeno. Lo sviluppo è stato curato da General Motors in collaborazione con il Tardec (Tank Automotive Research, Development and Engineering Center), è un veicolo alto quasi due metri e largo 2,20 m, dotato di un accumulatore portatile chiamato Exportable Power Take Off che si occupa di immagazzinare l’energia elettrica generata dal sistema a celle a combustibile che si trova a bordo. Il Colorado ZH2 monta sospensioni appositamente modificate e pneumatici da 37 pollici di diametro(90 cm) adatti all’uso estremo che ne viene fatto durante le operazioni militari; la struttura del pick up a idrogeno è stata definita da General Motors “Advanced Vehicle Integration” ed è pensata proprio per mezzi speciali ad alta tecnologia. La cella a combustibile dovrebbe fornire una completa silenziosità durante la guida, quindi perfetta durante le operazioni di infiltrazione, mentre l’Esportable Power Take Off Unit consentirebbe ai soldati di utilizzare apparecchiature di alimentazione anche stando lontani dal veicolo.L’unico esemplare fino ad ora creato sarà fornito all’esercito statunitense in via sperimentale per testarne rendimento, silenziosità e soprattutto la possibilità di riciclare l’acqua prodotta dal sistema fuel cell basandosi sull’idrogeno. Dopo che l’U.S. Army lo avrà testato il prossimo anno sottoponendolo alle prove più estreme, se tutto andrà nel verso giusto lo Chevrolet Colorado ZH2 con la sua tecnologia fuel cell tornerà nei laboratori per ulteriori studi fino ad essere perfezionato per entrare in produzione, allo scopo di esordire sul mercato entro il 2020.

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A Tokyo apre il primo showroom per auto ad idrogeno Mirai

 

di Maurizio Elviretti

 

Mancano ormai poco più di quarantott’ore all’apertura giapponese del primo spazio dedicato alla Mirai, il modello fuel cell con il quale la Casa del Sol Levante vuole rivoluzionare il mondo delle motorizzazioni alternative. Tokyo infatti inaugurerà questo primo showroom mondiale, nel quartiere di Minato, in prossimità di una stazione di rifornimento di idrogeno della Iwatani Corporation. La nuova sede, spiega il Costruttore, sarà un “hub” dedicato alla conoscenza dell’idrogeno e delle auto a fuel cell. E costituirà il primo avamposto fisico per la promozione dell’idea di hydrogen society, che Akio Toyoda ormai sogna a occhi aperti. Nello showroom saranno presenti due esemplari della vettura, uno per l’esposizione, l’altro dedicato ai test drive per il pubblico.

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Tokyo strizza l’occhio all’idrogeno

 

di Maurizio Elviretti

 

Il Giappone punta a diventare l’alleata numero 1 dell’idrogeno, anche in vista delle prossime Olimpiadi del 2020, per offrire al mondo l’immagine di un Paese che riesce a precorrere i tempi sul fronte della mobilità sostenibile e per attrarre nuovi investimenti. Dopo il disastro di Fukushima il Giappone ha avviato una rivoluzione energetica puntando tutto su fonti rinnovabili sicure come il geotermico, l’eolico e il solare. Anche sul fronte della mobilità sostenibile, il governo nipponico vuole imprimere una svolta verde allo sviluppo del mercato e lo fa scommettendo sulle auto a idrogeno. Come prima mossa, il Governo ha deciso di stanziare 385 milioni di dollari per la realizzazione di una rete di stazioni di ricarica. Soltanto quando sarà possibile accedere in tutto il Paese al rifornimento di idrogeno, in modo rapido ed economico, le vendite di auto fuel cell potranno infatti decollare. I fondi messi a disposizione dal Governo verranno utilizzati anche per finanziare una serie di misure e agevolazioni volte a favorire la diffusione dei veicoli a idrogeno. Le autorità giapponesi hanno già siglato due importanti partnership con le case automobilistiche leader nella tecnologia fuel cell: la Toyota e la Honda. Saranno queste due compagnie ad occuparsi della progettazione e della realizzazione di 35 nuove stazioni di ricarica per le auto a idrogeno. Nei prossimi cinque anni, stando alle prime stime diffuse dagli analisti, in una metropoli altamente trafficata come Tokyo se ne conteranno circa 6 mila. Gli obiettivi a lungo termine del Giappone, per inaugurare l’era dell’idrogeno, sono molto più ambiziosi: il Governo punta infatti a far circolare 100 mila vetture e 100 autobus a idrogeno a Tokyo entro il 2025, con l’apertura di 80 stazioni di rifornimento.

Si chiama Mirai (Futuro) nuova Toyota fuel cell a idrogeno

Toyota Mirai

 

di Maurizio Elviretti

 

Si chiama Toyota Mirai, che in giapponese significa “futuro” ed è una berlina alimentata ad idrogeno prima nota come FCV. Verrà presentata ufficialmente nella serata odierna e rappresenta un vero e proprio punto di svolta non solo per la Derivata dalla concept car FCV. Verrà proposta sul mercato in Giappone a partire dal prossimo Aprile, mentre in America e in Europa arriverà non prima dell’estate. Negli States, Toyota è già al lavoro per costruire un network in grado di supportare il lancio della fuel cell: a maggio, ad esempio, la Casa ha concesso un finanziamento di 7,3 milioni di dollari alla FirstElement Fuels per la gestione di 19 stazioni in California. Il Golden State è certamente l’amministrazione più all’avanguardia sull’infrastruttura green (l’Energy Commission ha già speso 35 milioni per la costruzione di 28 punti di rifornimento), ma ora si tratta di passare alla East Coast: come annunciato da Jim Lentz, Ceo di Toyota North America, la Casa sta collaborando con Air Liquide per aprire 12 centri idrogeno in New Jersey, Massachussetts, Connecticut, Rhode Island e a New York. Il prezzo di listino sarà di circa 60.300 dollari, ossia 48.200 euro stando al cambio attuale. La casa delle Ellissi promette un’autonomia massima di 483 km, ben superiore rispetto a quella delle tradizionali auto elettriche. Il merito di questo risultato sta nel fatto che l’energia elettrica sia prodotta dalla reazione di gas di idrogeno con l’ossigeno.

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Ecco la prima Toyota ad Idrogeno

 

di Maurizio Elviretti

 

Arriverà nel Marzo 2015 la prima autovettura ad idrogeno firmata Toyota. Lo ha comunicato il leader mondiale dell’auto presentando nel dettaglio la FCV, la berlina disponibile subito in Giappone al prezzo di circa 7.000.000 di yen (poco più di 50.000 euro). Dopo il lancio in casa la vettura sbarcherà prima negli States, prima di arrivare anche nel continente nostrano. Per Toyota l’idrogeno è una soluzione tecnologica indispensabile per superare i limiti dell’auto elettrica “pura”. Avendo puntato sulle ibride la Casa giapponese ha scartato le vetture a pile perché le ritiene ancora inadeguate per il mercato di massa. I veicoli con celle a combustibile sono alimentati dall’elettricità generata attraverso la reazione chimica di idrogeno e ossigeno, la FCV ha un’autonomia di 700 km circa con un pieno. Il governo di Tokyo è sceso in campo per favorire la diffusione di veicoli a fuel cell sulle strade suggerendo ai costruttori di allearsi per condividere i costi e la ricerca. Non a caso anche la Honda metterà in commercio i suoi modelli l’anno prossimo. Al vaglio numerosi e importanti incentivi per realizzare una grossa rete di stazioni di rifornimento.