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Chevrolet Colorado ZH2: pick-up a idrogeno

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Per ora è un esclusiva dedicata all’esercito americano ma porta con sé un’importante novità che presto potrebbe essere introdotta nei veicoli stradali: è lo Chevrolet Colorado ZH2, pick-up alimentato a idrogeno. Lo sviluppo è stato curato da General Motors in collaborazione con il Tardec (Tank Automotive Research, Development and Engineering Center), è un veicolo alto quasi due metri e largo 2,20 m, dotato di un accumulatore portatile chiamato Exportable Power Take Off che si occupa di immagazzinare l’energia elettrica generata dal sistema a celle a combustibile che si trova a bordo. Il Colorado ZH2 monta sospensioni appositamente modificate e pneumatici da 37 pollici di diametro(90 cm) adatti all’uso estremo che ne viene fatto durante le operazioni militari; la struttura del pick up a idrogeno è stata definita da General Motors “Advanced Vehicle Integration” ed è pensata proprio per mezzi speciali ad alta tecnologia. La cella a combustibile dovrebbe fornire una completa silenziosità durante la guida, quindi perfetta durante le operazioni di infiltrazione, mentre l’Esportable Power Take Off Unit consentirebbe ai soldati di utilizzare apparecchiature di alimentazione anche stando lontani dal veicolo.L’unico esemplare fino ad ora creato sarà fornito all’esercito statunitense in via sperimentale per testarne rendimento, silenziosità e soprattutto la possibilità di riciclare l’acqua prodotta dal sistema fuel cell basandosi sull’idrogeno. Dopo che l’U.S. Army lo avrà testato il prossimo anno sottoponendolo alle prove più estreme, se tutto andrà nel verso giusto lo Chevrolet Colorado ZH2 con la sua tecnologia fuel cell tornerà nei laboratori per ulteriori studi fino ad essere perfezionato per entrare in produzione, allo scopo di esordire sul mercato entro il 2020.

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Chevrolet Camaro: arriva in Europa

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Tutto pronto per lo sbarco in Europa della sesta generazione della Chevrolet Camaro, che arriva con specifiche tecniche ad hoc per il mercato del nostro continente. L’obiettivo principale della Camaro è quella di andare ad insediare la rivale di sempre, la Ford Mustang, e ad atre più blasonate supercar. Per l’Europa la Casa americana ha scelto di equipaggiare la Camaro con un quattro cilindri 2.0 Turbo da 275 CV di potenza e 400 Nm di coppia massima. Questi dati consentono alla vettura di schizzare da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi e di raggiungere i 240 km/h di velocità massima. Chi desidera un motore decisamente più “yankee” potrà optare per il poderoso e potentissimo V8 da 6.3 litri, capace di regalare una potenza di 453 CV e un’abbondante coppia pari a 617 Nm, numeri che fanno di questa generazione, la più potente Camaro mai costruita. Secondo le informazioni dichiarate dalla Casa del Cravattino, la Camaro V8 stacca da  0 a 100 km/h in soli 4,6 secondi e permette di toccare il muro dei 290 km/h.

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Chevrolet: in arrivo la nuova Camaro ZL1 MY 2016

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Da sempre patria delle “muscle car”, gli Usa si preparano ora ad accogliere nel proprio mercato l’ultima e potente supersportiva di Chevrolet: la nuova Camaro Zl1 Model Year 2016. A quattro anni dalla prima serie, la seconda generazione di questa vettura debutterà nelle concessionarie americane a partire dalla prossima estate con tante migliorie dovute ad una lunga serie di ore di studio per sviluppare aerodinamica e cercare la massima potenza. Il corpo vettura infatti è stato ritoccato dopo lunghi test in galleria del vento che hanno dato vita ad un particolare bodykit che permette la massima penetrazione aerodinamica; lo stesso vale per la nuova ed allargata griglia inferiore con disegno a nido d’ape, e per la sottile griglia superiore studiata appositamente per creare un flusso d’aria specifico per il raffreddamento del motore. Anche il cofano è del tutto nuovo ed ora presenta un inserto in fibra di carbonio ed un estrattore di calore sempre per evitare che il motore si surriscaldi; rispetto alle “vecchie” Camaro, sempre sul corpo vettura la nuova ZL1 presenta uno splitter anteriore più grande, nuove minigonne laterali, spoiler posteriore ridisegnato e codolini passaruota anteriori maggiorati che consento di utilizzare i cerchi da 20” e il set di pneumatici Goodyeare Eagle F1 Supercar da 285/30 ZR 20 all’anteriore e 305/30 ZR 20 al posteriore. Le sospensioni a sistema Magnetic Ride sono stato aggiornate e sono offerte di serie, mentre per l’impianto frenante Brembo mette a disposizione dischi da 390 mm con pinze freno a sei pistoncini impreziosite dal logo ZL1. Per l’allestimento interno ci sono, nella dotazione di serie, sedili anatomici Recaro, il nuovo volante sportivo a tre razze e la manopola del cambio in pelle scamosciata. Nessuna grande innovazione per quanto riguarda la propulsione perché a spingere la nuova Camaro ZL1 è il già conosciuto V8 LT4 da 6,2 litri con uno speciale schema di aspirazione e scarico; il motore è comunque stato migliorato con un sistema di sovralimentazione aggiornato che permette di avere una potenza di 640 cavalli e 868 Nm di coppia, 90 in più rispetto alla precedente versione. A far coppia con il motore c’è il “tradizionale” cambio manuale a sei marce al quale si aggiunge un ingegnoso differenziale autobloccante; come optional è però previsto il nuovo cambio automatico a 10 rapporti con levette al volante.

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Opel: pronto il debutto nell’elettrico con Ampera-e

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Quasi con naturalezza, ormai tutte le case automobilistiche stanno facendo il loro percorso verso l’ecologico sfruttandopropulsioni elettriche o soluzioni simili per l’ambiente. Così anche Opel ha deciso di entrare nel segmento dell’elettrico con un prodotto dedicato, e proprio nei giorni scorsi ha reso ufficiale la notizia secondo la quale vedremo presto la sua nuova creazione: nel 2017 ci sarà il debutto in Europa della Ampera-e. Già nel 2011 Opel aveva presentato una berlina plug-in con lo stesso nome, ma la nuova Ampera-e sarà completamente differente sia per design che per tecnologia. La piccola monovolume a cinque posti che vedremo l’anno prossimo è nata dallo stesso progetto della Chevrolet Bolt EVe dalle prime immagini ufficiale diffuse si vede bene come le due vetture siano praticamente uguali nelle forme tranne che per un dettaglio: la mascherina anteriore. Per quanto riguarda le specifiche tecniche, Opel non ha ancora rilasciato alcun dato per dare maggior spazio ai contenuti, come la batteria di ultima generazione che permette di massimizzare lo spazio a bordo, o i nuovi sistemi IntelliLink e OnStar, con quest’ultimo che prevede la connessione a internet e l’invio automatico di segnalazioni di emergenza in caso di incidente. Anche sui prezzi ancora nessuna indicazione, ma dovrebbero essere quanto più possibile competitivi per facilitarne la diffusione e contrastare “avversari” come la Nissan Leaf o l’esclusiva BMW i3. Visto che ancora non si sa nulla sui dati tecnici della nuova Ampera-e per ora possiamo basarci su quelli della Bolt EV, con l’ipotesi che la futura monovolume elettrica della casa del fulmine non si discosti troppo da quest’ultima: pack batterie da 288 celle con capacità di 60 kWh e peso di 435 kg. In totale, sulla Chevrolet Bolt EV viene generata una potenza di 220 cavalli e una coppia di 360 Nm, un’accelerazione da 0 a 100 in soli 7 secondi e soprattutto un autonomia di 320 km, e la possibilità di ricaricare le batterie dell’80% in meno di un’ora.

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Chevrolet Bolt EV

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Al CES 2016 di Las Vegas, andato in scena dal 6 al 9 gennaio, è finita l’attesa per chi aspettava di conoscere la nuova piccola creatura elettrica di casa Chevrolet, la Bolt EV. Ad un anno esatto da quando si presentò in veste prototipale a Detroit, la Chevrolet Bolt si presenta nella sua versione definitiva, puntando su un mix che mette insieme connettività, accessibilità di prezzo (a partire da 27 mila euro) e autonomia di 320 chilometri. Da fine 2016 la Bolt EV sarà prodotta nell’impianto GM di Orion. Si presenta come una vettura elettrica per la città con la quale Chevrolet prova a sfidare Tesla, che dal canto suo s’appresta a svelare nei prossimi mesi la Model 3, concorrente diretta della Bolt per prezzo e range d’autonomia. Il look della Chevrolet Bolt pronta per la produzione non ha rivoluzionato l’aspetto del concept visto un anno fa. Il design della vettura, che offre cinque posti ed un bagagliaio da 478 litri, trae ispirazione dalla Volt, i cui tratti si concretizzano nelle alte linee di cintura e nello spoiler posteriore integrato nel tetto che dona più sportività al profilo, con un pacco batterie, posizionate sotto il pianale per non inficiare sullo spazio interno, in grado di ricaricarsi dell’80% nel giro di un’ora. Per quanto riguarda le performance, la piccola elettrica a stelle e strisce dovrebbe essere in grado di sprintare da 0 a 100 km/h in circa 7 secondi. Aprendo le portiere la Bolt offrirà interni ricchi di tecnologia con il sistema d’infotainment MyLink che è stato aggiornato da Chevrolet su misura per un’auto elettrica, con il navigatore in grado di rilevare le stazioni di ricarica più vicine, suggerire i percorsi più adeguati per risparmiare la batteria e altre funzionalità specifiche. Il MyLink della Bolt viene gestito attraverso un display touch da 10,2 pollici posto al centro della plancia. Tra le altre chicche tecnologiche c’è la retrocamera elettrica che integra la Surround Vision, una particolare visuale a volo d’uccello che aiuta le manovre in fase di parcheggio. La spiccata dotazione di connettività a bordo della Bolt si concretizza nella presenza di Bluetooth, OnStar 4G LTE per il Wi-Fi e possibilità di accesso da remoto per monitorare lo stato della batteria, accendere l’auto o attivare il climatizzatore. Ma su questi e altri dettagli tecnici (quanti kWh ha la batteria? Qual’è la potenza massima di ricarica?) Chevrolet tornerà nel corso del Detroit Auto Show.

 

 

 

 

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Nuova Chevrolet Camaro

 

di Maurizio Elviretti

 

Finalmente, dopo una lunga e straziante attesa, soprattutto quella degli appassionati, arriva la nuova Chevrolet Camaro. La muscle car americana, eterna rivale della Ford Mustang, giunge alla sesta generazione e si rivoluziona completamente, sia nello stile che nella meccanica. La nuova Camaro infatti è totalmente rinnovata sia nell’aspetto che nelle parti meccaniche, rispetto al modello di precedente generazione. Il design si evolve con linee ancora più scultoree ed aggressive, specialmente all’anteriore. Bellissimi e molto elaborati poi i fari anteriori con tecnologia led. La nuova sportiva a stelle e strisce però è figlia anche di un meticoloso lavoro in galleria del vento. Più di 350 ore di test di sviluppo, che ha permesso di ottenere una migliore efficienza ma anche maggiore downforce, specialmente sul modello top di gamma SS. Si notano non solo la cura maniacale dei materiali interni della Camaro, ma persino per l’equipaggiamento tecnologico, grazie al grande display centrale da 8 pollici. Si può scegliere anche l’Interior Spectrum Lightning, che permette di diffondere nell’abitacolo luci d’ambiente in 24 colori diversi. Per quanto riguarda le motorizzazioni,  oltre ai classici sei e otto cilindri, per la prima volta si può avere anche un modernissimo quattro cilindri turbo benzina. Una scelta che permette alla Camaro di sfidare ad armi pari alla nuova Mustang, anch’essa dotata per la prima volta di un motore con questo frazionamento. La Camaro con il 2.0 turbo infatti accelera da 0 a 100 km/h in circa 6.0 secondi. Per i veri puristi in ogni caso rimane il classico V6 da 3.6 litri ad iniezione diretta, dotato per la prima volta del sistema di disattivazione temporanea dei cilindri che permette di abbattere notevolmente i consumi. Tutti i motori sono disponibili con un classico cambio manuale a sei marce o con un automatico ad otto rapporti con convertitore di coppia. Prodotta rigorosamente negli Stati Uniti, nello stabilimento GM di Lansing Grand River, in Michigan, la nuova Camaro, stando a quanto dichiarato da Chevrolet in occasione della fuoriuscita dai mercati del Vecchio Continente, dovrebbe arrivare anche in Europa. La sfida alla Mustang è già partita, e c’è da scommetterci che ne vedremo delle belle.

 

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FNR Concept: Chevrolet guarda avanti

 

di Leonardo Frenquelli

 

C’è tanto futuro al Salone di Shangai di quest’anno. Nello stand Chevrolet, è di scena una vettura che sembra uscita da un libro di Asimov, una sintesi di tecnologie nuove che rendono quasi inutile l’essere umano. Se la tecnologia è tesa a semplificare al massimo la vita quotidiana, il concept di cui stiamo parlando ne è una perfetta rappresentazione. Sotto ai riflettori c’è la Chevrolet – FNR, una vettura a guida autonoma che sembra uscita dal miglior film fantasy, tanto è avanguardistica. Si tratta ovviamente di un concept ma le caratteristiche racchiuse dalla FNR sono eccezionali e molto interessanti: ovviamente elettrica ad impatto ambientale zero, ha un motore singolo per ciascuna ruota e la batteria ricaricabile per induzione, senza la necessità di un cavo. Il mercato odierno sta vedendo le presentazioni di molti progetti per auto che non necessitino di un vero e proprio pilota e Chevrolet non è voluta essere da meno. Prodotta in Cina dal Pan Asia Technical Automotive Center, è frutto della joint-venture tra la casa di General Motors ed il gruppo SAIC Motor (Shangai Automotive Industry Corporation), riconosciuto come il terzo brand motoristico più grande di Cina. La guida autonoma è resa possibile da una serie di sensori radar posizionati sul tetto del veicolo che, ovviamente, rendono il passeggero costantemente in grado di conoscere la propria posizione e la situazione urbanistica che lo circonda. All’interno della FNR è compreso lo “Chevy Intelligent Assistant”, una vera e propria intelligenza artificiale che sarà in grado di consigliare i migliori itinerari in virtù degli impegni del passeggero, sempre con un occhio al risparmio energetico e con la possibilità di passare alla guida manuale con un semplice comando gestuale. “Find New Roads”, questo il significato dell’acronimo del concept americano che, anche entrando nell’abitacolo, sembra proprio una nuova via verso il futuro dell’automobile: il design e la tecnologia agli ordini della funzionalità. Dal riconoscimento della retina del passeggero, fino agli interni ispirati all’efficacia logistica degli aerei militari, con sedili che ruotano di 180° per permettere ai passeggeri di interagire tra loro mentre la macchina segue la sua destinazione. Probabilmente ci vorrà molto tempo per vedere una vettura del genere nelle nostre strade, ma di certo con la FNR Chevrolet ha voluto fornire una “summa” delle tecnologie che verranno, di come un “capsula” può cambiare il mercato automobilistico, con l’uomo sempre meno protagonista.

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Chevrolet Corvette Stingray Z06

 

di Maurizio Elviretti

 

Per gli amanti delle super sportive di lusso, è in arrivo la Chevrolet Corvette Stingray Z06 , che debutterà sul mercato italiano verso la metà del mese prossimo, ma sono già diverse settimane che gli showroom ufficiali della Casa “Stars & Stripes” hanno iniziato a raccogliere gli ordini dai clienti interessati. Definita dalla stessa Chevrolet come “il modello più potente e tecnologicamente avanzato mai prodotto nei 62 anni di storia di questa vettura iconica”, la Corvette Z06 viene “spinta” da un nuovo e potentissimo V8 6.2 litri sovralimentato, capace di sprigionare 659 CV e 881 Nm di coppia massima, gestiti da un cambio manuale a 7 marce o in alternativa da una nuova trasmissione automatica ad 8 velocità. La spinta che fornisce il propulsore alla vettura, è aiutato dall’abbondante uso di materiali super leggeri, come ad esempio l’alluminio del telaio, capace di offrire una rigidità strutturale particolarmente elevata. La Stingray stupisce anche per le sue ottimi doti dinamiche, assicurate da un importante uso di dispositivi elettronici, come ad esempio il Performance Traction Management che mette a disposizione la modalità Track del Drive Mode Selector, oltre ad offrire cinque settaggi di riduzione della coppia e intervento dei freni per la guida su pista. A questo dispositivo si aggiungono le sofisticare sospensioni Magnetic Selective Ride Control di terza generazione, capaci di offrire il giusto assetto sia se si desidera il massimo comfort che se si opta per le massime prestazioni per la guida tra i cordoli. Tra i vari dispositivi non manca il Launch control dotato della modalità “Track” per il cambio manuale e automatico, a cui si aggiunge un differenziale elettronico autobloccante che regola la rapidità di intervento del sistema, in modo da trovare il giusto equilibrio tra la risposta dello sterzo e la stabilità della vettura. Gli amanti della guida sportiva e della pista potranno inoltre usufruire delle nuove tecnologie derivate direttamente dal “Corvette Racing program”, come ad esempio il pacchetto opzionale “Z07 Performance Package” che, con un’aggiunta di 16.500 euro sul prezzo di listino, mette a disposizione una tenuta di strada ancora più performante e aggiunge un impianto frenante Brembo con dischi carboceramici, più leggero e performante. Il pacchetto comprende anche nuovi profili aerodinamici anteriori e posteriori regolabili abbinati a pneumatici ad alte prestazioni Michelin Pilot Super Sport Cup. La Corvette Z06 Coupé viene proposta ad un listino di partenza pari a 99.500 euro, mentre la variante convertibile risulta disponibile a partire da 104.500 euro.

 

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Chevrolet “El Kamina”

 

di Germana Condò

 

Una simpatica e originale trovata quella del politico e imprenditore finlandese Juha Sipila che, convinto dell’eccessivo costo dei carburanti ha deciso di trovare una valida alternativa, modificando la sua vecchia Chevrolet El Camino del 1987. Sulla parte posteriore del grande pick-up è stata impiantata una stufa che sfruttando il gas ottenuto dalla combustione del legno per alimentare il veicolo. Un’idea che in realtà aveva già avuto un primo sviluppo nel 1920 grazie all’ingegno di un francese, e successivamente è stata applicata ad alcuni veicoli dopo la seconda guerra mondiale, rendendosi necessaria la ricerca di un’alternativa al carburante drasticamente razionato. La conversione a legna richiedeva solamente alcune piccole modifiche che consentivano di installare l’impianto sui motori a combustione interna, che si rivelarono particolarmente compatibili. Il pick-up in questione si è rivelato adeguato all’insolita impresa, già nel nome originario “El Camino”, ribattezzato dal suo proprietario “El Kamina”, ovvero la stufa in lingua finlandese, quella impiantata appunto sul furgone per farlo muovere. Ci vogliono circa venti minuti prima di avviare la caldaia e portarla alla giusta temperatura, una volta partito il pick-up modificato “El Kamina” consente di percorrere un tragitto di circa 200 chilometri con un pieno di legna per un peso di 80 chilogrammi. Sfruttando tutto il vano di carico per riporre la scorta di legna si possono coprire circa 800 chilometri di strada. Purtroppo la velocità di marcia è influenzata dalla zavorra del carico di legna oltre che dal peso della stufa, raggiungendo i 140 km/h di velocità massima.   

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Le tre notizie di fine anno

 

di Filippo Gherardi

 

Si chiude un 2013 lungo, intenso e difficile, con speranze e tentativi che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato il segno nel mondo delle due e quattro ruote. Si chiude il 2013 con un trittico di notizie destinate, per forza di cose, a proiettare attenzione e riflettori su un 2014 ormai alle porte. Si comincia dal mercato europeo, che anche nel mese di novembre, e per il terzo mese consecutivo, ha fatto segnare una chiusura positiva. Un rialzo minimo, pari allo 0,9%, che riassunto in termini strettamente numerici segna un incremento di 8.860 unità rispetto allo stesso mese di un anno fa, ma un rialzo, comunque vada, che contribuisce a mandare in archivio il trend positivo più lungo del mercato automobilistico continentale degli ultimi 4 anni. Il bilancio complessivo degli undici mesi del 2013 rimane al ribasso, con un calo rispetto all’anno passato pari al 2,8% e ad 11.360.874 unità, tuttavia il messaggio che arriva risulta incoraggiante: si torna a crescere, poco, ma si torna a crescere. Seconda notizia, a proposito di bilanci e valutazioni di fine anno, quella arrivata pochi giorni fa e riguardante l’elezione, che si terrà il prossimo marzo in occasione del Salone di Ginevra, dell’Auto dell’anno. Il Comitato Organizzatore del premio ha diramato la lista delle 7 finaliste: BMW i3, Citroen C4 Picasso, Mazda 3, Mercedes Benz Classe S, Peugeot 308, Skoda Octavia e Tesla Model S. Alcune conferme, qualche sorpresa e soprattutto anche due vetture elettriche (BMW i3 e Tesla Model S) tra loro, a dimostrazione che l’universo automobilistico sta davvero cambiando e chi si trova a giudicarlo se ne sta lentamente accorgendo. In ultima battuta, poi, c’è la Chevrolet, anche se a questo punto sarebbe meglio dire c’era la Chevrolet. Dal 2016 il marchio del cravattino lascerà il mercato europeo. General Motors ha deciso di non commercializzare più i modelli della gamma Chevrolet in Europa lasciando, al contrario, solamente quelli firmati Opel/Vauxhall. Prepariamoci a dire addio, quindi, a vetture come Spark, Aveo, Cruze, Trax, Orlando e Captiva a causa di, come si legge nel comunicato ufficiale, “un competitivo modello di business e alla difficoltà della situazione economica in Europa”. Da gennaio comincerà un conto alla rovescia che si concluderà nel 2015 e che lascerà una scia di preoccupazione per chi lo vivrà in prima persona, oltre che una buona fetta di nostalgia per chi, diversamente, lo osserverà dall’esterno.