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F1, Gp Monaco: è tornato il Re Nero

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La sua monoposto è tornata a fare il suo dovere e lui non si è certo fatto pregare, partito nelle prime gare quasi da spettatore ora Hamilton torna ad essere protagonista e dopo aver spiegato le vele a Montecarlo riapre il mondiale portandosi ad una sola gara di distanza, in termini di punti, dal compagno Rosberg. Il riferimento nautico non è assolutamente casuale visto che una pioggia violenta si è abbattuta sull’asfalto del Principato di Monaco e ha trasformato la prima parte di gara in una regata con in testa la Safety Car, altra protagonista del quinto Gran Premio stagionale, sia n versione reale che virtuale. I personaggi secondari (neanche troppo secondari) sono sempre gli stessi anche se Ricciardo ha tentato di ritagliarsi un ruolo da primo attore non ottenendolo solamente a causa degli antagonisti rappresentati dai meccanici RedBull. Ma partiamo dal principio, già dal giovedì si era capito che non sarebbe stato un fine settimana sereno tra incidenti, guasti e le prime bandiere rosse, una cosa abbastanza prevedibile a Montecarlo. Il sabato di qualifiche si apre, infatti, con quelle stesse “red flags” sventolanti a causa dei problemi tecnici della Sauber di Nasr; dopo il miglior tempo della sessione fatto segnare da Vettel di nuovo uno stop, questa volta derivato dall’incontro ravvicinato tra Verstappen e il muro delle Piscine: il ragazzino olandese clamoroso vincitore dell’ultima tappa di Barcellona partirà dai box insieme a Nasr. Nella seconda fase Hamilton sale in cattedra e gira in 1’14”056 che tradotto significa record della pista, una soddisfazione che dura poco perché Rosberg subito dopo abbassa il tempo di altri tredici centesimi. L’ultima, e decisiva, fase comincia invece con un problema al propulsore per Hamilton che fa rivivere al campione del mondo i fantasmi di inizio stagione, fortunatamente scacciati dai tecnici che rimettono a posto la vettura; qua partono i primi colpi di scena, con Hulkenberg che fa segnare il miglior tempo battuto però, ancora a sorpresa, da Daniel Ricciardo: che la RedBull fosse adatta per caratteristiche a questo tracciato si sapeva, ma nemmeno l’australiano probabilmente aveva pensato che il suo giro in 1’13”622 gli valesse la prima pole della carriera, un premio che mancava alla scuderia austriaca da circa tre anni e che interrompe l’egemonia Mercedes delle ultime undici prove. La prima fila viene completata da Rosberg, alle sue spalle riesce a piazzarsi nel finale Hamilton affiancato da Vettel, solo quinto Hulkenberg dopo l’ottima prestazione e sesto Raikkonen. La domenica però non c’è nessun semaforo pronto a spegnersi perché la pioggia si abbatte pesantemente sul tracciato monegasco, le strategie vanno cambiate e la direzione decide di far partire la gara in regime di Safety Car, andando avanti così per i primi sette giri. Quando finalmente la vettura di sicurezza esce e i piloti iniziano a dare gas, Palmer si distrae perdendo il controllo della sua monoposto e andando dritto sulle barriere della Sainte Devote: di nuovo Safety Car ma Virtual. Al decimo giro si riparte con Ricciardo davanti a tutti tallonato dalle Mercedes, all’undicesimo giro Raikkonen, secondo in classifica generale, colpisce le barriere del tornantino ed è costretto a fermarsi definitivamente. Rosberg va lento e cinque giri più tardi Hamilton lo sorpassa mettendo nel mirino Ricciardo che nel frattempo ha accumulato un vantaggio di ben 12 secondi. Le distanze tra i due si accorciano piano piano fino a quando, al giro ventitre, Ricciardo passa ai box perdendo la testa in favore dell’inglese che per due volte rifiuta di rientrare per il cambio gomme come suggerito dalla scuderia. Nonostante la pista si sia asciugata, Lewis con le gomme da bagnato riesce a respingere gli attacchi di Ricciardo fino al momento del rientro, al giro trentadue, giro in cui Perez conquista la terza piazza sfruttando le varie soste avversarie. Poco dopo il campione del mondo viene aiutato dai meccanici della Redbull che si fanno trovare impreparati per il cambio gomme di Ricciardo e regalano di fatto nuovamente la testa a Hamilton; scena simile in casa Mercedes per quanto riguarda il pit stop di Rosberg, Vettel ringrazia e passa. Torna in pista la Safety Car virtuale ancora per un incidente di Verstappen che, da nono dopo un grandissimo recupero, deve abbandonare la gara. La lotta prosegue senza troppe variazioni, c’è qualche scintilla tra Hamilton e Rosberg per il taglio di una chicane dell’inglese ma nulla di determinante, tutto rimane com’è e dietro seguono Perez, Vettel e leggermente più staccati Alonso e Rosberg. Proprio sulla linea d’arrivo Nico si vede sorpassare anche dal connazionale Hulkenberg terminando così al settimo posto e mettendo in cascina solo 6 punti dopo lo zero di Barcellona; Hamilton ne approfitta e con la sua prima vittoria stagionale si porta così al secondo posto in classifica piloti scavalcando Raikkonen: la distanza tra le due Mercedes è ora di 26 punti, una vittoria o poco più. Dopo un inizio noioso, la trama del film chiamato Mondiale si infittisce, prepariamoci a nuovi effetti speciali.