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Uso del cellulare alla guida: dalla Virginia arriva un radar capace di scovarlo

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Usare il telefono mentre si guida: una pratica pericolosissima  e, purtroppo, ancora molto diffusa, nonostante possa causare in un solo attimo danni gravissimi a se stessi e alle altre persone. Sono tante le misure adottate per scoraggiare questo comportamento, tra le multe salatissime, dalla Virginia arriva un’idea innovativa. La ComSonics sta infatti provando a sviluppare un radar capace di rilevare a distanza l’uso del cellulare, grazie alla rilevazione di onde radio. Si utilizza una tecnologia capace di individuare la frequenza di trasmissione, un sms e una telefonata ne hanno di differenti e sarà quindi possibile anche capire che tipo di attività si sta svolgendo. In fase di sviluppo, comunque, si dovrò lavorare su alcuni aspetti, prima di tutto capire come scoprire chi, nell’auto, stia utilizzando il cellulare, visto che potrebbe essere usato da un passeggero o se l’sms è stato ricevuto e non inviato, e quindi non c’è stata nessuna attività da parte del conducente.

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Telefoni bollenti

 

di Germana Condò

 

Che il cellulare sia diventato uno strumento indispensabile per comunicare oltre che per gestire tutti gli aspetti della quotidianità attraverso le App più fantasiose, oramai è una certezza. Non riusciamo a separarcene neanche mentre siamo alla guida, questo è evidente già agli occhi di tutti gli automobilisti che nel tragitto percorso ogni giorno si imbattono in assidui conversatori distratti al volante. Non si conosceva, però, in quale percentuale fosse diffuso il fenomeno. Ci ha pensato l’Asaps (Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale) attraverso uno studio della durata di due mesi, che ha coinvolto un gran numero di volontari impegnati in tutte le più grandi città, tra cui Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Palermo, a monitorare il comportamento degli italiani mentre sono alla guida. Ne sono emersi dati impressionanti sulle brutte abitudini legate all’utilizzo dei cellulari senza auricolare o bluetooth. La media nazionale registrata è del 12,4%, con picchi raggiunti da Torino e Palermo entrambe al 14%. In totale i monitorati sorpresi a trasgredire alla guida sono stati complessivamente 32.650, di cui 4.048 quelli beccati al telefono. Nell’ulteriore ripartizione effettuata dall’Asaps tra uomini e donne, i primi risultano molto più indisciplinati e se ne contano 3.057 per una percentuale del 75,5%, mentre le donne sono 991, corrispondenti al 24,5%. Se invece la si vuole esaminare dal punto di vista geografico, il Nord Italia fa senz’altro una gran brutta figura, contando 1.710 automobilisti trasgressori (42,2%), il Centro ne conta 1.186 (29,3%) ed il Sud 1.152 (28,5%). L’iniziativa dell’Asaps è stata resa nota nel periodo delle festività natalizie appena trascorse, occasione per una campagna di sensibilizzazione volta a dissuadere gli automobilisti dal rispondere ai messaggini di auguri inviati dai cellulari mentre si guida. “Non si viene di certo meno al dovere di cortesia se si risponde una volta giunti a destinazione”. Parole sacrosante che dovrebbero valere nel corso di tutti i giorni dell’anno e riguardare non solo l’uso del cellulare per chiamare o mandare sms, ma qualsiasi altro suo utilizzo. Come alcuni erroneamente credono, l’atto di telefonare non è l’unica infrazione sanzionata dall’art. 173 del Codice della Strada che al II comma recita: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore… È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani)”. E poi al III comma specifica: “Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio”. I volontari dell’Asaps hanno notato comportamenti curiosi anche osservando la categoria dei centauri, di cui al Centro Italia sono stati beccati 42 esemplari col cellulare in mano mentre si destreggiavano sulle due ruote, 32 dei quali nella sola Capitale.