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Tesla: primo incidente mortale per un’auto a guida autonoma

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Lo scorso 7 maggio, in Florida, il conducente di una Tesla Model S è rimasto coinvolto in un incidente perdendo la vita; purtroppo potrebbe passare alla storia  come il primo incidente mortale causato da un auto a guida autonoma, ma prima ci sono delle valutazioni da fare. Intanto l’ente federale degli USA per la sicurezza stradale ha messo sotto inchiesta la Tesla, proprio perché si sono accorti che quel 7 maggio la Model S viaggiava con l’Autopilot attivo, e sembra che né il conducente né il sistema abbiano visto il lato bianco del tir che proveniva dal lato opposto. Una situazione che non tutti i giorni si verifica e quindi difficile da prevedere, come ha specificato anche l’azienda automobilistica tramite un tweet del presidente Elon Musk: “La particolare altezza del rimorchio  combinata con la sua posizione attraverso la strada e le circostanze estremamente rare dell’impatto, hanno fatto sì che il modello S passasse sotto il rimorchio”. Ovviamente dopo aver fatto le condoglianze alla famiglia della vittima, Tesla ha voluto precisare che si tratta del primo incidente stradale dopo oltre 200 milioni di chilometri percorsi da tutte le Model S con il sistema Autopilot, sapendo anche che potrebbero arrivare pesanti sanzioni da parte della National Highway Traffic Safety Administration, da pesanti multe fino addirittura al ritiro dei veicoli per apportare modifiche sostanziali. Inoltre, essendo questi i primi “esperimenti” di guida senza conducente, potrebbero verificarsi a riguardo conseguenze molto pesanti in termini commerciali e giuridici, ma per ora l’NHTSA afferma che quella avviata è solamente una valutazione preliminare. In ogni caso, la Tesla cerca di tutelarsi preventivamente attraverso una nota ufficiale: “E’ importante insistere sul fatto che la decisione della Nhtsa è di condurre un semplice esame preliminare per determinare se il sistema abbia funzionato adeguatamente e in base alle aspettative. Questo incidente è da mettere a confronto con quello che riguarda tutti i veicoli su strada negli Usa: un morto ogni 94 milioni di miglia. A livello mondiale, c’è un caso letale di incidente ogni 60 milioni di miglia”.

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Tesla Model S. Berlina elettrica dal cuore sportivo

 

di Germana Condò

 

Nel panorama delle vetture a zero emissioni ce n’è una unica nel suo genere, una berlinona di cinque metri che per prestazioni potrebbe far concorrenza alle auto più sportive del mondo. Si tratta della Tesla Model S, un’anima ecologica per un propulsore completamente elettrico e libero dalla schiavitù dei carburanti, collocato tra le ruote posteriori e alimentato da numerose e potentissime batterie ubicate sotto il pianale. Non è un’auto per tutte le tasche Model S, la versione d’ingresso parte da un prezzo di 72.600 euro per arrivare al top di gamma da 97.550 euro, ma che può raggiungere gli oltre 120mila se la si vuole dotare di tutti gli optional. Gli allestimenti disponibili sono tre. La batteria della versione base ha una potenza di 60 kWh che sviluppa una potenza di 306 CV e garantisce già prestazioni da sportiva. La potenza aumenta con la versione di mezzo e la superiore, entrambe con una batteria da 85 kWh con rispettivamente 367 e 421 CV, capaci di raggiungere una velocità in accelerazione di cento chilometri orari in poco meno di 5 secondi. La spiegazione sul funzionamento di questo potentissimo motore la fornisce la casa produttrice. Mentre i propulsori a combustione interna presentano centinaia di parti in movimento che emettono scintille, pompano e rombano, il motore della grande berlina Tesla ha solo un elemento che si muove, il rotore, che fa scattare l’acceleratore come se si premesse l’interruttore della luce. Il tutto senza carburante, senza tubi di scappamento e con zero emissioni. Per ricaricarla è sufficiente collegarla ad una comune presa tra le 230 e le 400 volt. Tesla garantisce che se collegata ad una presa con l’amperaggio più elevato, si può ottenere una ricarica che consenta autonomia per circa 110 chilometri di percorrenza in una sola ora. Appare evidente che l’utilizzo di un’auto simile richiede organizzazione dei tempi. Si mette in carica la sera per ritrovarla disponibile al mattina, ma non appare ancora una soluzione adeguata a lunghi viaggi per problemi legati a tempi e modalità di ricarica. Lo sarebbe, invece, se si considerasse solo l’aspetto dello spazio e del comfort di guida e dei passeggeri. L’abitacolo è curato nei particolari e colpisce per prima cosa al suo ingresso la tecnologia della plancia sul cruscotto, in cui predomina uno schermo da 17 pollici dal quale è possibile gestire tutte le funzioni di bordo e di connettività. Cinque sono i posti effettivi nell’abitacolo, oltre a due poltroncine d’emergenza, a richiesta, che si possono estrarre dal portabagagli. Il bagagliaio ha una capienza di 745 litri e un altro vano è ricavato dal cofano.