Paolo Lanzoni, Resp Comunicazione Mercedes, ai nostri microfoni

Smart For…All

 

a cura di Maurizio Elviretti

Intervista di Filippo Gherardi

 

Immancabile per la nostra redazione l’appuntamento, al Motor Show 2014, allo stand Smart, dove con Paolo Lanzoni, Responsabile Comunicazione Mercedes-Benz Italia, abbiamo parlato delle nuove For Two e For Four, le due nuove reginette della casa teutonica, pronte a sbaragliare, nuovamente, la concorrenza in Italia e non. Partendo dalla più piccola ci ha spiegato tutte le innovazioni apportate rispetto al modello precedente, motorizzazioni e cambio su tutte, specificando però una cosa fondamentale: la lunghezza è rimasta invariata. “Finalmente la nuova Smart è arrivata sul mercato, chiudiamo qui a Bologna il nostro tour europeo di lancio, abbiamo aggiunto addirittura una tappa, proprio per festeggiare l’Italia come primo paese al mondo di vendite Smart, perché gli italiani e soprattutto i romani sono stati i primi ad amare questa vettura. Con le nuove generazioni di “For Two” e “For Four” abbiamo deciso di cambiare tutto: la cosa più importante però, soprattutto sulla “smartina”, è che rimane corta con 2,69 metri, il resto è completamente nuovo e rivisitato con un motore posteriore da 60, 70 o 90 cavalli, tre varianti di potenza, due tipologie di motori, uno aspirato ed uno turbo e due cambi, un manuale per chi ama la guida più sportiva ed uno automatico, che però arriverà solamente nei prossimi mesi. Questo in particolare rappresenterà una novità assoluta: doppia frizione con sette marce, un cambio velocissimo mai visto su questo segmento. La nuova Smart è agilissima in città e tutto il design e la tecnologia strizzano l’occhio soprattutto al pubblico “rosa”. Gira in un fazzoletto, un diametro di sterzata più corto di 7 metri, fa quasi impressione, il più corto della storia dell’automobile, fondamentale in città. Chi conosce la Smart conosce anche la rigidità dei modelli precedenti, per questo abbiamo applicato delle sospensioni molto più morbide, senza dimenticare la sicurezza con la cellula Tridion, una cellula d’acciaio rinforzato che come un “uovo” protegge il contenuto. Per quanto riguarda la For Four, con il Business Game dell’Universita Luiss di Roma, abbiamo selezionato fra trecento ragazzi un gruppo che ha realizzato il piano di lancio della For Four, tra l’altro uno di questi lavora già nell’ufficio stampa Smart. Ci vuole sempre curiosità, passione e competenza per riuscire nella vita, Smart continua a dimostrare che è sempre vicina ai giovani e vicino alle città con iniziative di riqualificazione ambientale. Con la For Four versione 90 cavalli che arriverà in primavera, riusciamo a strizzare l’occhio a quelle donne che hanno amato la Classe A. Con la prima generazione di Classe A avevamo ben il 70% di pubblico femminile. Forse oggi nella nostra gamma non avevamo più un monovolume compatto, ricordiamo che For Four è sì 3,50 metri ma ha ben l’80% di spazio interno a disposizione dei passeggeri. Seduta di guida alta, quindi ancora più sicura, un elemento in più per piacere alle donne. Smart è fondamentale nella gamma Mercedes, noi ci abbiamo creduto fin da subito. Nella mobilità urbana non ce n’è per nessuno, nel corso degli ultimi 15 anni abbiamo visto arrivare tanti competitor, Smart si è ritagliata il suo spazio che è la somma di funzionalità e stile di vita, e per questo è piaciuta molto sia in Italia ma adesso anche nel resto del mondo. Non dimentichiamo che ora si vende ovunque, dopo l’Italia  ci sono la Cina e gli Stati Uniti. Grazie alla forma del nuovo cofano, siamo capaci di andare su tutti i mercati perché rispondiamo a tutti i criteri di sicurezza anche per i pedoni. Inoltre For Four costa solo 600 euro in più della “due posti”, è un posizionamento di prezzo molto aggressivo perché pensiamo che siano due tipi di clientele diverse. Smart ha interpretato, prima di altri, un’evoluzione nel mondo dell’automobile, un’esigenza di mobilità in città, non servono più quattro posti, sempre più spesso si viaggia da soli o in coppia. Ha interpretato per prima il cambiamento nelle motorizzazioni, la Smart è stata la prima a diventare elettrica 100% con grande soddisfazione“.

Lo stand Smart al Motor Show 2014

Motor Show 2014

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Superate tutte le difficoltà che hanno comportato l’assenza dell’anno scorso, torna il Motor Show a Bologna: da sabato 6 a domenica 14 dicembre una nove giorni tra auto, moto, musei, gastronomia e party serali. Nella 38° edizione, quella del 2012, si era scelto di ridurre i giorni a cinque, quest’anno invece si riparte con la formula tradizionale, rinnovata però dai grandi eventi e dalle tante novità che riempiono gli undici padiglioni di BolognaFiere e le dieci aree esterne dedicate ai test drive. Continuando in termini numerici, sono diciannove i brand automobilistici presenti in diverse forme di partecipazione: Abarth, Alfa Romeo, Audi, Citroen, Ferrarri, Fiat, Honda, Jaguar, Jeep, Lamborghini, Land Rover, Maserati, Nissan, Pagani, Porsche, Seat, Smart, Skoda, Volkswagen. La fa quasi da padrona Jeep, intenzionata a mostrare a tutti gli spettatori italiani e non la sua nuova Renegade, macchina già sul mercato sia con motore benzina che diesel, super comoda nell’allestimento Longitude e super tecnologica in quello top di gamma Limited, ma capace anche di fornire ottime prestazioni off-road grazie alla speciale versione Trailhawk. Opta invece per un tuffo nel passato Volkswagen, la straniera preferita dagli italiani, che espone tutte le sette generazioni di Golf: dalla prima nata nel 1974 per sostituire il Maggiolino all’ultima del 2012, quella che offre una delle gamme motori tra le più ampie in circolazione; accanto alla storia di Golf, c’è anche la vettura detentrice di quattro mondiali di Rally, tutti ottenuti tra il 2013 e il 2014: la Polo R WRC. Per il segmento premium, Audi vuole mettere in mostra tutta la sua tecnologia e soprattutto vuole farla toccare con mano ai partecipanti, dando la possibilità di testare nell’area prova l’A3 Sportback in tutte le sue versioni: bifuel a metano, g-tron e ibrida elettrica. Avendo parlato di bifuel a metano, è impossibile non citare la nuova Seat Leon, la berlina messa in primo piano da Seat nel suo stand bolognese, anche nei modelli ST 4-Drive, Leon X-Perience e Leon Cupra. Per chiudere con il Gruppo Volkswagen, segnaliamo la presenza di Skoda con la sua nuovissima Fabia, a Bologna in anteprima nazionale, creata sulla base della precedente versione ma con tantissime novità, a partire proprio dal design. L’esposizione dei tanti modelli non è esclusivamente di tipo statico, al contrario anzi, molte vetture possono essere viste e provate nelle aree test drive, nella Route Motor Show, nella MotorSport Arena e nella zona Innovaction. Oltre a quelle citate, ci sono ovviamente tante altre auto esposte, ma il Motor Show emiliano non è solamente macchine, è anche moto, e Ducati vuole sottolineare questo fatto mostrando tutte le due ruote con cui la casa di Borgo Panigale ha partecipato alle competizioni SBK: dalla 851, prima Ducati Superbike, alla 1199 Panigale Factory del 2014, passando per la 916 creata da Tamburini e per la 999 guidata da Bayliss. Torniamo alle macchine ma restiamo in ambito sportivo, perché per la prima volta in assoluto alla fiera del capoluogo bolognese c’è la Nascar Whelen Euro Series, la competizione europea corsa con la stessa formula dell’originale versione a stelle e strisce. Sono tre i team e dieci i piloti che rappresentano il famoso torneo, pronti a darsi battaglia nell’Area 48 del BolognaFiere sulle loro auto spinte dai motori V8, in grado di erogare più di 400 cavalli. Una delle particolarità di quest’anno è la Route Motor Show, un percorso che porta a scoprire l’auto sotto tutti i punti di vista e che passa per la Motor Valley, alla quale è stato dedicato un intero padiglione, il 26, per rappresentare la Via Emilia, luogo di nascita tanto dei motori quanto della gastronomia. Qui troviamo, tra i tanti musei, i due Musei Ferrari, la Collezione Umberto Panini, Ducati, l’archivio Magneti Marelli sezione Weber, Lamborghini e G.D con due moto storiche; e poi spazio al cibo con le specialità locali, grazie alla partecipazione dei Consorzi Alimentari supportata dall’Azienda di Promozione Turistica Emilia Romagna e dal famoso chef Spigaroli. Altra tappa della Route Motor Show è il padiglione 29, dedicato ad importanti celebrazioni: i 40 anni della Porsche 911, le auto più famose del Memorial Bettega, il registro storico dell’ACI e vetture del passato appartenenti collezionisti privati, visibili esclusivamente a questo Motor Show. Per chi invece è stanco ma vuole continuare a alimentare la propria cultura automobilistica, c’è la possibilità di soffermarsi nell’area Drive In, allestita e coordinata dalla Cineteca di Bologna, nella quale vengono ogni giorno proiettati due film a tema: “Il Sorpasso”, “Taxi Driver” e “Rush”, solo per fare qualche nome. Il divertimento però non finisce con il calar del sole, perché quest’anno la chiusura della mostra è stata posticipata fino alle ore 20 per dar vita a tanti eventi, principalmente musicali: c’è  l’hip hop di MTV con J-Ax e Fedez, la musica dance di 19 dj italiani tra cui Benny Benassi e anche quella house della super star Bob Sinclair.

Il team Ferrari alo Motor Show di Bologna del 2011

Motori (e dolori) all’italiana

 

di Filippo Gherardi

 

Italia paese di santi, poeti e…motori. Eppure sembrano lontani i tempi in cui il made in italy spopolava, quasi dominava, la scena internazionale automobilistica. Negli ultimi anni anche la “componente” motoristica, assieme ad altre (purtroppo), nel nostro paese sta vivendo un momento di effettiva flessione. Fiat che diventa FCA e che sparge le sue attività in giro per il mondo è una storia già affrontata a tempo debito, quelle più attuali, almeno in termini squisitamente temporali, riguardano Ferrari e Motor Show. Nella settimana in cui Lewis Hamilton suggella una stagione dominata dai colori e dai piloti Mercedes in Formula 1, la casa di Maranello ha incassato l’ennesima rivoluzione di un’annata deludente, difficile e davvero molto poco leggibile dall’esterno. Alonso lascia dopo 5 anni, qualche vittoria, tanti podi ma soprattutto zero titoli in bacheca. Vettel arriva e dichiara che almeno per il momento quelli lì (vedi Mercedes sopraccitata ndr) rimangono oggettivamente inarrivabili, che la strada da percorrere è lunga e non soltanto da un punto di vista chilometrico. Ma soprattutto, arriva l’ennesimo avvicendamento ad un muretto dove ad inizio campionato c’era Stefano Domenicali (ora ufficialmente passato nella dimensione Audi), dove poi è arrivato Marco Mattiacci e dove ora, con l’annuncio ufficiale appena subito dopo l’ultima bandiera a scacchi di Abu Dhabi, siederà Maurizio Arrivabene. Se a tutto ciò sommiamo anche il non proprio trascurabile avvicendamento alla presidenza, dopo 23 anni di successi, tra Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne beh, allora, la situazione e la stagione appena conclusa sembrano ancor più complesse e confuse fuori che dentro la pista. Secondo tema in copertina, anche e doverosamente su quella del nuovo numero di Professione Motori, il Motor Show di Bologna. Fino a qualche anno fa il vero, ed unico, Salone automobilistico italiano degno di una S maiuscola. Quest’anno, questa settimana e per le due che verranno, riapre i battenti dopo un anno di assenza e al tempo stesso di imbarazzanti interrogativi. Le adesioni da parte dei brand automobilistici sono state tutto fuorché plebiscitarie, ma d’altronde un anno di latitanza ed un mercato italiano ancora in difficoltà finirebbero, inesorabili, con lo scoraggiare chiunque. Tuttavia il Motor Show riparte, sperando che pubblico ed appassionati riescano a colmare qualche vuoto di troppo, con l’auspicio, da parte degli organizzatori ma in generale un po’ di tutti, che dai Padiglioni del Bologna Fiere si possa ripartire verso orizzonti ben più sereni per ritornare ad essere un paese di santi, poeti e soprattutto di motori.