Pagani

La Cina apre le porte alla Pagani

 

di Edoardo D’Angeli

 

La Pagani entrerà nel mercato cinese. La piccola azienda modenese ha creato tre nuovi esemplari della versione Huarya, proprio per il nuovo business, chiamati Dinastia. Tutto ciò, celebrerà la creazione della società Pagani China Automotive Limited. La nuova versione non è poi così tanto diversa dalla “normale”, le uniche differenze sono le colorazioni in oro, blu e rosso, l’estetica esterna e degli aggiornamenti aerodinamici. Ma forse il bello della supercar sarà proprio il disegno che rappresenterà l’auto dove verranno raffigurati dei dragoni, per l’esattezza tre dei nove mitologici mostri cinesi, ogni colore avrà un drago diverso. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici della vettura rimangono uguali al modello Huraya: il propulsore V12 AMG biturbo da 700 CV e 1.000 Nm di coppia rimane sempre presente in questa spettacolare supercar, grazie a questo gioiellino il bolide potrà raggiungere in 3,3 secondi (pazzesco) una velocità di 100km/h e arrivare fino a 370km/h. I prezzi ancora non si sanno ma basti vedere cosa ha nel cofano per immaginarseli, e solo pochissimi fortunati potranno comprarsi queste meraviglie dell’ingegneria italiana.

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Ducati: ecco la Monster 821

 

di Maurizio Elviretti

 

Ducati allarga la famiglia delle Monster. Per la prima volta la prestigiosa motorizzazione Testastretta viene utilizzata anche per l’ingresso nella famiglia della cilindrata di 821cc. Il motore bicilindrico quattro valvole raffreddato a liquido coniuga l’elevata potenza ad una grande trattabilità ai bassi regimi, sempre accompagnate dall’inconfondibile sound Ducati. La potenza massima è di 112cv che associata ad un peso a secco di soli 179.5kg assicura sempre il massimo divertimento garantito da un rapporto peso/potenza di assoluto rilievo. Il Monster 821 è ampiamente personalizzabile secondo i gusti e le esigenze di ogni cliente: la sella è regolabile in altezza e l’elettronica d’avanguardia è dotata di controllo di trazione regolabile su 8 livelli di intervento, ABS regolabile su 3 livelli di intervento e Power Mode regolabile su 3 livelli per avere sempre la potenza e la risposta del motore adatte alle esigenze della strada. Tutte queste caratteristiche sono integrate nei Riding Mode Ducati, selezionabili semplicemente attraverso il pulsante di ritorno frecce. Il Monster 821 viene presentato in due versioni: il Monster 821 Dark, essenziale ed aggressivo nella sua colorazione “Dark Stealth” con telaio e cerchi neri, alla quale si aggiunge il Monster 821, dotato di serie di coprisella passeggero e proposto sia in “Rosso Ducati” (con telaio rosso e cerchi neri) che nella colorazione “Star White Silk” (con telaio e cerchi rossi). La nuova moto di Borgo Panigale sarà disponibile presso la rete di vendita in Italia a partire da Luglio al prezzo di 9.990 euro per il Monster 821 Dark e di 10.490 € euro per il Monster 821.

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Sempre meno italiani cambiano auto

 

di Filippo Gherardi

 

Il mercato italiano dell’automobile è uno dei più vecchi ed insicuri, in termini di veicoli, di tutta Europa. Lo dice un’indagine del Centro studi della Cna, secondo la quale nel nostro paese la tendenza a cambiare auto, molto frequente fino a qualche anno fa, sembra diventata ormai solo un lontano ricordo. L’età media delle vetture che circolano sulle nostre strade è di 10 anni e 6 mesi, e questo perché sempre più persone preferiscono aggiustare la loro macchina anziché comprarne una nuova. Il motivo? Naturalmente la perdurante crisi economica, la stessa che ha portato, come riferito nei mesi scorsi anche da noi di Professione Motori, ad una crescita del mercato dell’usato e viceversa ad un crollo verticale delle nuove immatricolazioni, per la disperazione di quasi tutte le più importanti case automobilistiche. Sempre secondo l’indagine succitata, circa il 25% degli automobilisti italiani si è scoperto più attento rispetto al passato alla manutenzione della propria vettura perché, portafoglio alla mano, impossibilitato a cambiarla con un nuovo modello, mentre ben il 31% ha ammesso di girare con qualche ammaccatura, ammesso che questa non sia talmente evidente da necessitare un intervento da parte del proprio meccanico. Meccanici, di conseguenza e al pari di altre categorie come i carrozzieri e gli elettrauto, che registrano un incremento della loro attività lavorativa pari al 14 per cento.

Editoriale

Mercato all’italiana

 

di Filippo Gherardi

 

Giro di boa, calendario alla mano, per quel che riguarda il 2013 del mercato automobilistico, e rivolgendo uno sguardo ai dati emersi dopo i primi sei mesi dell’anno in Italia le cose sembrano ancora lontane da una ripresa concreta e positiva. Partendo dalle cifre diffuse e relative all’ultimo mese di giugno, ci accorgiamo di come il segno meno rimanga una non proprio piacevole costante nel rapporto, rispetto a dodici mesi fa, delle vendite di tutti i principali gruppi automobilistici. Poche le eccezioni, come ad esempio Renault (+6,77%), Nissan (+12,59%) e Ford (+18,37%). Il calo generale delle vendite, tra giugno 2012 e giugno 2013, si stanzia su un 5,51%, per un totale di 122.008 veicoli venduti contro i 129.118 di un anno fa. Le cose non migliorano, affatto, se si allarga il raggio di analisi all’ultimo semestre. Da gennaio a giugno si registrano 731.203 unità vendute, mentre nei primi sei mesi di un 2012 comunque, di per se, non proprio esaltante i numeri si stanziavano sulle 815.213 unità. Percentuale del calo: il 10.31%. Entrando anche in questo caso nel dettaglio di ciascun costruttore, trovare bilanci positivi rimane difficile quanto cercare un ago in un pagliaio. Sempre Renault manda in archivio una crescita dello 0,07%, anche se il bilancio complessivo del gruppo rimane con segno meno. Mercedes è migliorata di un 2,36% rispetto ai primi sei mesi del 2012, mentre BMW, penalizzata nella variazione del gruppo dal calo di Mini, si stanzia con il proprio marchio in leggero rialzo con un + 0,24%. Le altre, ed uniche, note “non dolenti” arrivano da Land Rover (+8,55%) e dal gruppo Jaguar Land Rover (+4,73%). Per il resto, la crisi non molla nessuno e penalizza le virate di tutte le altre case automobilistiche, Fiat in primis. Ad un mercato che non cresce si abbina, parallelamente, un mercato che sta cambiando anche i propri connotati. A e B, sempre numeri alla mano, sono i segmenti maggiormente in quota, mentre dal D in giù si fatica a trovare spunti incoraggianti. Crossover e piccoli monovolume si confermano i modelli che più di ogni altro si stanno provando a caricare sulle spalle il rilancio, in termini di mercato delle quattroruote, del nostro paese, mentre si registra, ed è impossibile non sottolinearlo, un calo evidente negli ultimi mesi per quel che riguarda le vetture benzina, diesel ed anche Gpl, a vantaggio, seppur ancor relativo, dei modelli a metano, ibridi ed elettrici. Quest’ultimi, tutti rigorosamente in crescita.