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Mercato Auto Agosto: +20,1% rispetto al 2015

 

di Maurizio Elviretti

 

Torna a salire il mercato dell’auto, con il mese di agosto che ha fatto registrare un +20,1% rispetto allo stesso periodo del 2015. Da gennaio, sono state 1.251.806 le auto immatricolate, a fronte di 1.066.454 dello stesso periodo targato 2015. In percentuale, a fare meglio di tutti – in percentuale, sia chiaro – è Jaguar Land Rover, che fa segnare un importante +166,94%, a fronte però di un complessivo di vetture immatricolate pari a 961. Buoni i risultati di FCA, a +24,64% con 20.825 immatricolazioni all’attivo, seguita da Volkswagen – a +8,2%, con 9.299 auto – PSA e Renault, con rispettivamente +20,48% e +41,25%. La Fiat Panda si rivela regina del mercato nostrano, con 4.641 esemplari. A completare un podio tutto tricolore ci pensano Lancia Ypsilon – 2.469 unità – e Fiat Tipo, con 2.169 esemplari immatricolati. È la Jeep Renegade la straniera più venduta in agosto, al nono posto della top ten, con 1.638 vetture, di poco davanti all’immortale Volkswagen Golf, 1.625 veicoli immatricolati. Ad agosto, il parco dei veicoli immatricolati dai privati è stato del 67,4% rispetto al totale. Buona la quota dei noleggi – il 13,1% del totale – e delle società, al 19,5%. In crescita costante anche l’usato, a +6,4% sui primi otto mesi del 2015. Traina ancora il Diesel. In agosto, le vetture immatricolate alimentate a gasolio sono state il 58,9%, mentre le benzina il 30,7%. Le auto elettriche rappresentano ancora lo 0,1% del mercato, mentre si fa notare in caduta libera l’alimentazione a metano, che rappresenta il 2,2% del totale immatricolato nell’ottavo mese dell’anno. Le ibride, infine, crescono dell’80,2%, ma rappresentano ancora il 2,1% del complessivo. Federico Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto, mette però in guardia dai risultati di agosto. «Dopo il rallentamento della crescita di luglio, le immatricolazioni registrano un vero boom ad agosto, che però è un mese numericamente poco significativo. Determinante il contributo delle immatricolazioni dell’ultimo giorno. Ha preso corpo la forzatura che ipotizzavamo. Bisogna rendersi conto che contare le targhe è diverso dal contare i clienti». Il riferimento chiaro è alle vetture a kilometri zero, con le case che «non vogliono perdere neanche uno zero virgola di quota a suon di forzature di ogni tipo» conclude Pavan Bernacchi.

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Mercato Auto: Novembre da record

 

di Maurizio Elviretti

 

Buone notizie per il mercato europeo dell’auto. A Novembre, complice forse il calo del prezzo del petrolio, le vendite sono cresciute dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2013, con quasi 990 mila immatricolazioni. Nei primi undici mesi dell’anno le registrazioni sono state 12 milioni e 10 mila con un aumento delle vendite pari al 5,5%. Anche a novembre, come già ad ottobre, Fiat Chrysler Automobiles è cresciuta più del mercato, con quasi 58 mila immatricolazioni (+3,6%) e quota (5,8%) in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Nel progressivo annuo le registrazioni di Fiat Chrysler Automobiles in Europa sono state quasi 712 mila, il 3,2% in più nel confronto con il 2013. La quota è stata del 5,9%, in calo di 0,2 punti percentuali. La crescita si è registrata a novembre in tutti i principali mercati europei: +6,1% in Italia, +0,8% in Germania, +2,1% in Francia, +6,8% nel Regno Unito e +16,5% in Spagna. Le Fiat 500 e Panda sono state ancora una volta le più vendute del loro segmento (insieme a novembre hanno ottenuto una quota del 28,4%) così come la 500L con il 22,1% di quota nell’anno. Le immatricolazioni di Alfa Romeo in Europa a novembre sono state quasi 4.300, in calo del 3,7% nel confronto con lo stesso mese di un anno fa, per una quota allo 0,4%, 0,1 punti percentuali in meno rispetto a novembre 2013. Il marchio ha aumentato le immatricolazioni in Spagna (+40,5%) con una crescita ben superiore rispetto a quella del mercato (+17,1%) e in Svizzera (+27,3%) in un mercato calato del 5%. Nel progressivo annuo le Alfa Romeo immatricolate sono state quasi 55 mila, l’8,7% in meno rispetto al 2013, per una quota di mercato stabile allo 0,5%. Il marchio è cresciuto in Spagna (+ 2,3%) e in Svizzera (+5,6%). Ferrari e Maserati hanno immatricolato complessivamente 490 vetture in novembre e 7.747 nei primi undici mesi del 2014.

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Segnali di ripresa nel mercato dell’auto

 

di Germana Condò

 

Si chiude in positivo il primo mese del 2014 per il mercato dell’automobile in Europa. Non è ancora il momento di pensare che la crisi economica sia definitivamente alle spalle ma il segnale registrato a fine gennaio indica inequivocabilmente che l’industria automobilistica è in ripresa. Nei 28 paesi dell’Unione Europea i dati diffusi dall’associazione dei costruttori Acea parlano di un globale rialzo del 5,2% di immatricolazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in numeri si tratta di 967.778 nuove immatricolazioni rispetto alle 920.373 di gennaio 2013. Inoltre, in base ai dati raccolti da Acea, questo sarebbe il quinto mese consecutivo in cui si registra un segno positivo, anche se i numeri registrati sono i più bassi dal 2003. In questo clima di generale ripresa, il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles in Europa è partito in negativo, registrando un 6,2% a fine gennaio 2014 contro il 6,6% dell’anno scorso ma che, se rapportato alle immatricolazioni del mese di dicembre 2013 del 5,5%, rivelano comunque un aumento. In un comunicato diffuso dal Gruppo FCA si specifica che l’andamento non è negativo su tutti i singoli mercati, anzi nel Regno Unito si riscontra un incremento dei volumi FCA del 22,2%, mentre la quota è salita dal 2,9% dello scorso anno al 3,2%. Grande crescita anche in Spagna per FCA i cui volumi salgono del 12,6%, mentre in Francia si registra l’1,8%. Gli unici paesi a chiudere gennaio con il segno meno sono stati Austria, Belgio, Olanda, Estonia e Cipro, mentre i paesi in cui si segna l’incremento maggiore sono la Germania con il 7,2%, la Gran Bretagna e la Spagna con il 7,6%, l’Italia con il 3,2% e la Francia con lo 0,5%. Da segnalare tra i modelli che contribuiscono al successo del Gruppo  Fiat Chrysler Automobiles in Europa la 500L, la 500 e la Panda, che rappresentano le citycar stabilmente più vendute.

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Il mercato che cambia

 

di Germana Condò

 

Da oltre un triennio stiamo assistendo alla più pesante crisi economica dagli anni settanta. Tra i settori più penalizzati in Italia c’è quello dell’auto, nel quale si è registrato un progressivo e sempre più preoccupante calo dal 2007, anno cui si esaurisce progressivamente il periodo positivo per le case produttrici e che porta, di fatto, alla fase buia che comincia nel 2010 con la caduta a picco del numero di nuove immatricolazioni che fino ad oggi hanno raggiunto il 48% in meno. Tradotto in numeri le immatricolazioni perse sono state 1.190.000. Dall’analisi effettuata dal Book Unrae risulta che in questo ultimo anno il mercato dell’auto in generale non ha mai accennato a riprendere quota, a parte qualche lieve flessione che ancora non può certo considerarsi indice di ripresa. Un dato quasi certo è che un primo rialzo delle vendite si avrà intorno al 2017, quando il parco auto degli italiani sarà ben stagionato e si renderà necessario provvedere all’acquisto di una nuova vettura per molti. La certezza data dai numeri delle nuove immatricolazioni, è che gli italiani stanno cambiando gusti, riversando le proprie preferenze verso le nuove opportunità che il mercato offre per risparmiare e allo stesso tempo per tentare di nuocere all’ambiente il meno possibile. Vincono così la prova di popolarità 2013 le auto ad alimentazione ibrida, capaci di garantire consumi ridotti e basse emissioni di CO2. Cresciute e perfezionate sempre più dalle case automobilistiche che stanno investendo molto nella tecnologia ibrida, esse costituiscono la vera risorsa della nostra mobilità nel futuro. Rispetto al 2012 le vendite delle vetture ibride sono aumentare del 118,3%, ovvero di 14.926 unità nel 2013. Secondo l’americana Navigant Research, entro il 2022 i veicoli elettrificati saranno oltre trentacinquemilioni. Il futuro dei veicoli è una strada a senso unico, la trazione elettrica, considerando che nella categoria sono comprese anche le auto con alimentazione ibrida. Complici alcuni fattori inevitabilmente conseguenti alla crisi, come la disoccupazione ai massimi livelli, soprattutto giovanile, che va a braccetto con la stretta sul credito, la domanda si è ridotta notevolmente nella fascia di età che va dai venti ai trent’anni, e andrebbe a coprire al massimo un 9% di quella totale. Anche la fascia dai trenta ai quarant’anni sta progressivamente accusando una riduzione della domanda. L’unica fascia d’età che sembrerebbe avere una sicurezza economica tale da azzardare l’acquisto di un’auto nuova di questi tempi è quella degli over 45. Anche la categoria di automobili a metano resiste incondizionatamente alla crisi e vince la battaglia contro l’alimentazione a GPL. Unico freno all’acquisto resta la presenza di scarsi punti di distribuzione soprattutto nel centro-sud e sparsi a macchia di leopardo. Vanno giù le vetture con propulsori a benzina e diesel, carburanti troppo costosi per le tasche degli italiani.

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Le tre notizie di fine anno

 

di Filippo Gherardi

 

Si chiude un 2013 lungo, intenso e difficile, con speranze e tentativi che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato il segno nel mondo delle due e quattro ruote. Si chiude il 2013 con un trittico di notizie destinate, per forza di cose, a proiettare attenzione e riflettori su un 2014 ormai alle porte. Si comincia dal mercato europeo, che anche nel mese di novembre, e per il terzo mese consecutivo, ha fatto segnare una chiusura positiva. Un rialzo minimo, pari allo 0,9%, che riassunto in termini strettamente numerici segna un incremento di 8.860 unità rispetto allo stesso mese di un anno fa, ma un rialzo, comunque vada, che contribuisce a mandare in archivio il trend positivo più lungo del mercato automobilistico continentale degli ultimi 4 anni. Il bilancio complessivo degli undici mesi del 2013 rimane al ribasso, con un calo rispetto all’anno passato pari al 2,8% e ad 11.360.874 unità, tuttavia il messaggio che arriva risulta incoraggiante: si torna a crescere, poco, ma si torna a crescere. Seconda notizia, a proposito di bilanci e valutazioni di fine anno, quella arrivata pochi giorni fa e riguardante l’elezione, che si terrà il prossimo marzo in occasione del Salone di Ginevra, dell’Auto dell’anno. Il Comitato Organizzatore del premio ha diramato la lista delle 7 finaliste: BMW i3, Citroen C4 Picasso, Mazda 3, Mercedes Benz Classe S, Peugeot 308, Skoda Octavia e Tesla Model S. Alcune conferme, qualche sorpresa e soprattutto anche due vetture elettriche (BMW i3 e Tesla Model S) tra loro, a dimostrazione che l’universo automobilistico sta davvero cambiando e chi si trova a giudicarlo se ne sta lentamente accorgendo. In ultima battuta, poi, c’è la Chevrolet, anche se a questo punto sarebbe meglio dire c’era la Chevrolet. Dal 2016 il marchio del cravattino lascerà il mercato europeo. General Motors ha deciso di non commercializzare più i modelli della gamma Chevrolet in Europa lasciando, al contrario, solamente quelli firmati Opel/Vauxhall. Prepariamoci a dire addio, quindi, a vetture come Spark, Aveo, Cruze, Trax, Orlando e Captiva a causa di, come si legge nel comunicato ufficiale, “un competitivo modello di business e alla difficoltà della situazione economica in Europa”. Da gennaio comincerà un conto alla rovescia che si concluderà nel 2015 e che lascerà una scia di preoccupazione per chi lo vivrà in prima persona, oltre che una buona fetta di nostalgia per chi, diversamente, lo osserverà dall’esterno.

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Sempre meno italiani cambiano auto

 

di Filippo Gherardi

 

Il mercato italiano dell’automobile è uno dei più vecchi ed insicuri, in termini di veicoli, di tutta Europa. Lo dice un’indagine del Centro studi della Cna, secondo la quale nel nostro paese la tendenza a cambiare auto, molto frequente fino a qualche anno fa, sembra diventata ormai solo un lontano ricordo. L’età media delle vetture che circolano sulle nostre strade è di 10 anni e 6 mesi, e questo perché sempre più persone preferiscono aggiustare la loro macchina anziché comprarne una nuova. Il motivo? Naturalmente la perdurante crisi economica, la stessa che ha portato, come riferito nei mesi scorsi anche da noi di Professione Motori, ad una crescita del mercato dell’usato e viceversa ad un crollo verticale delle nuove immatricolazioni, per la disperazione di quasi tutte le più importanti case automobilistiche. Sempre secondo l’indagine succitata, circa il 25% degli automobilisti italiani si è scoperto più attento rispetto al passato alla manutenzione della propria vettura perché, portafoglio alla mano, impossibilitato a cambiarla con un nuovo modello, mentre ben il 31% ha ammesso di girare con qualche ammaccatura, ammesso che questa non sia talmente evidente da necessitare un intervento da parte del proprio meccanico. Meccanici, di conseguenza e al pari di altre categorie come i carrozzieri e gli elettrauto, che registrano un incremento della loro attività lavorativa pari al 14 per cento.