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Lamborghini Aventador S Roadster: personalizzazione e potenza

 

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

”Un’icona che torna a superarsi”. Così Lamborghini descrive con poche ma efficaci parole Aventador S Roadster. “La nuova Aventador S definisce nuovi punti di riferimento in termini di tecnologia e prestazioni su strada e pista, mentre la versione Roadster aggiunge una nuova dimensione al piacere di guida – ha detto Stefano Domenicali, Chairman e Chief Executive Officer di Automobili Lamborghini – L’Aventador S Roadster offre tutto il brivido di una guida open-air senza scendere a compromessi sul fronte della dinamica di guida o del comfort di bordo, aggiungendo un nuovo livello di lusso grazie alle opzioni di personalizzazione disponibili.” Linee che puntano ad una aerodinamicità estrema, capaci di far pensare e orientare occhi e mente sulla natura e sull’aeronautica. Ma partiamo dal principio; Aventador S Roadster non dimentica la personalizzazione e consente di scegliere tra quattro modalità di guida: Strada, Sport, Corsa e la nuova Ego. Ognuna di esse vede diversificare vari aspetti del comportamento dell’auto tramite la gestione della trazione, della sterzata e delle sospensioni. La modalità Ego, per esempio, permette al conducente di impostare i propri criteri preferiti in ogni modalità per adattare la vettura al suo stile di guida. Capace di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,0 secondi e una velocità massima di 350 km/h, l’Aventador S Roadster pesa solo 50 kg in più rispetto alla versione Coupé e monta un motore V12 da 6,5 litri che genera la stessa potenza di 740 CV della Coupé con una coppia di 690 Nm a 5.500 giri/minuto. Il cambio leggero a 7 rapporti ISR è capace di garantire una cambiata robotizzata in 50 millisecondi, con freni carboceramici di serie. Con una chicca, cioè i cerchi Dione da 20″/21″ montati su pneumatici Pirelli P Zero sviluppati appositamente per l’Aventador S. Sulla vettura è stata realizzata la completa riprogettazione dei sistemi di controllo elettronico e sospensioni, grazie alla quale il concept di “total control” garantisce un’esperienza di guida di altissimo livello. Per gli interni sono possibili cinque configurazioni, in pelle e Alcantara in combinazioni mono e bicolore, con varie opzioni per cuciture e finiture. E poi pacchetti per interni ed esterni, ad esempio in versione “branding” e “fibra di carbonio”. Con la ciliegina del programma Ad Personam, riservato a chi vuole personalizzare ancora più a fondo la propria vettura.

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Ferrari: tanti auguri F40

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La F40 compie 30 anni, è il compleanno di una macchina nata per celebrare un compleanno, il quarantesimo della Ferrari, simbolo dell’eccellenza in termini automobilistici e non solo, icona italiana nata dal genio di Enzo Ferrari, che proprio sulla F40 appose la sua ultima firma. Quel 21 luglio del 1987 nacque una vettura che rappresentava il massimo della tecnologia, del design, dello stile e delle performance della casa di Maranello, lì dove oggi si erge il Museo Ferrari, tappa obbligatoria per gli amanti del “rosso” e delle supercar. Contemporaneamente però, la F40 era vista dalla stessa Ferrari come un ritorno alle origini, a quei tempi in cui non si faceva distinzione tra vetture stradali e da competizione. Derivazione estrema della 308 GTB e del prototipo 288 GTO Evoluzione, la F40 fu disegnata da Pininfarina lasciando tutti a bocca aperta nel momento in cui fu svelata, grazie al frontale basso e alle grandi prese d’aria, o ancora al lunotto panoramico che lascaiva intravedere il cuore pulsante di quella Rossa. Un V8 da 478 cavalli e 577 Nm di coppia, numeri da capogiro per quell’epoca ed essenzialmente anche per quella attuale, che sommati al peso di appena 1100 kg davano vita a prestazioni da sogno: 324 km/h di velocità massima e accelerazione da 0 a 100 in 4,1 secondi. Oggi, giorno dell’anniversario, Ferrari celebra il suo gioiellino attraverso i ricordi, tramite le parole di tre persone che hanno collaborato alla creazione di un’icona: Ermanno Bonfiglioli, allora Responsabile Progetti Speciali, Leonardo Fioravanti, che per Pininfarina lavorò al design, e il collaudatore Dario Benuzzi. Ermanno Bonfiglioli, che in qualità di Responsabile Progetti Speciali si occupava di motori sovralimentati, non ha dimenticato l’emozione di quel 21 luglio: “Non ho mai vissuto una presentazione come quella della F40. Quando fu tolto il telo dalla vettura, la sala fu percorsa da un brusio seguito da un fragoroso applauso. Nessuno, se non gli stretti collaboratori di Enzo Ferrari, l’aveva ancora vista. L’iter di sviluppo e sperimentazione era stato avvolto infatti da una segretezza insolita all’interno dell’azienda. E la sorpresa per un simile salto stilistico fu quasi uno shock. Insolita fu anche la tempistica del progetto, che nell’arco brevissimo di 13 mesi vide telaio e carrozzeria progredire rapidamente e di pari passo con il motopropulsore. Era il giugno del 1986 quando iniziammo la progettazione di quel motore siglato F 120 A. L’8 cilindri biturbo da 478 CV era una derivazione dalla 288 GTO Evoluzione, eppure una serie di contenuti innovativi permisero alla F40 di essere la prima Ferrari stradale a superare i 320 km/h. Massima attenzione venne dedicata al peso, grazie anche a un ampio utilizzo del magnesio: ad esempio coppa dell’olio, coperchi teste, collettori di aspirazione, campana del cambio erano di questo materiale che costava cinque volte la lega di alluminio, e che non è stato poi più utilizzato in tale misura nelle vetture di serie successive. È questo solo un piccolo esempio della straordinarietà di questa vettura”. Leonardo Fioravanti era designer per Pininfarina quando venne invitato a Fiorano da Enzo Ferrari per provare la 288 GTO Evoluzione: “Quando chiese il mio giudizio su questo prototipo sperimentale, che per problemi regolamentari non entrò in produzione, non nascosi il mio entusiasmo di pilota amatoriale per l’accelerazione strepitosa dei suoi 650 CV. Fu allora che il Commendatore mi parlò per la prima volta del suo desiderio di ripartire da quel progetto per produrre una “vera Ferrari”. Sapevamo, come sapeva lui per primo, che sarebbe stata la sua ultima automobile e ci buttammo a capofitto sul lavoro. L’ottimizzazione aereodinamica fu oggetto di un’approfondita ricerca in Galleria del Vento, per ottenere i coefficienti adatti alla Ferrari stradale più potente di sempre. Lo stile è all’altezza delle sue prestazioni: il cofano basso con uno sbalzo ridottissimo, le prese d’aria NACA e l’alettone posteriore, che la matita del mio collega Aldo Brovarone volle ad angolo retto, l’hanno resa celebre. Se dovessi indicare una ragione su tutte del successo della F40, direi proprio la sua linea che riesce a trasmettere immediatamente l’eccezionalità dei contenuti tecnici: velocità, leggerezza, prestazionalità”. Dario Benuzzi, test driver con una lunghissima esperienza in Ferrari, partecipò a un lavoro di collaudo arduo e meticoloso: “La guidabilità dei primi prototipi era scarsa. Per domare la potenza del motore e renderla compatibile con un modello stradale, fu necessario sottoporre a innumerevoli test ogni aspetto della macchina: dai turbocompressori all’impianto frenante, dagli ammortizzatori agli pneumatici. Il risultato fu un eccellente carico aereodinamico e un’alta stabilità anche a velocità estreme. Altri aspetti importanti sono il telaio tubolare d’acciaio con pannelli di rinforzo in kevlar, che offre una rigidezza torsionale tre volte superiore alle altre vetture del periodo, e un’inedita carrozzeria realizzata principalmente con materiali compositi che riducono il peso a soli 1100 Kg. Ottenemmo esattamente la vettura che volevamo, con pochi comfort e senza compromessi: priva di  servosterzo, servofreno e dispositivi elettronici, richiede abilità e impegno al pilota ma lo ripaga generosamente con un’esperienza di guida unica. La precisione della sterzata, la tenuta stradale, la potenza dei freni e l’intensità dell’accelerazione raggiunsero livelli allora ineguagliati per un’auto stradale”.

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Giannini Automobili: la 350 GP Anniversario per festeggiare i cento anni

 

 

 

 

 

 

 

GRAM, l’azienda torinese che opera nel settore del design&engineering e realizza vetture e progetti speciali, celebra oggi i cento anni di attività della celebre Giannini Automobili. Quale metodo migliore di un’automobile speciale? La Giannini 350 GP Anniversario viene così esposta al Salone dell’Auto Parco del Valentino, e in seguito parteciperà il 29 ottobre all’evento del Centenario organizzato nel circuito Vallelunga da Giannini Automobili. Parliamo di una supercar votata all’eleganza e soprattutto realizzata con le tecniche più innovative e le migliori tecnologie. Il look fa un richiamo quasi nostalgico al passato attraverso linee molto tondeggianti, la carrozzeria è del tutto in carbonio stampato in autoclave, mentre le ruote ospitano cerchi da 19” forgiati che a loro volta mettono in evidenza il sistema di fissaggio monodado, l’impianto frenante Brembo a 6 pistoni e tutti i dettagli tipici delle auto da corsa. La Giannini 350 GP Anniversario è la prima super citycar di lusso a trazione posteriore con motore centrale in alluminio, un propulsore sovralimentato con una potenza regolabile dall’interno che arriva a toccare i 350 cavalli. La tenuta di strada è ai massimi livelli grazie ad uno specifico sistema di sospensione push-rod all’anteriore e al posteriore, progettato appositamente per far sì che gli ammortizzatori lavorino in compressione sotto la spinta di puntoni diagonali. Non tutti potranno avere una Giannini 350 GP Anniversario, la vettura sarà sì disponibile in tutti i mercati ma in tiratura limitata, ovviamente dedicata a collezionisti ed intenditori del mondo dell’auto che potranno anche configurarla e personalizzarla secondo il proprio gusto.

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Motorshow di Bologna: Frangivento si presenta con l’Asfanè HyperSportItalia

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Il Motorshow di Bologna si avvicina sempre più e vengono svelate le prime novità, una su tutte quella comunicata dal costruttore torinese FV-Frangivento, che alla kermesse emiliana presenterà in anteprima mondiale la Asfanè in versione HyperSportItalia. Al Parco Valentino di Torino era stata mostrata una prima versione di questa vettura che allo stesso tempo può essere identificata sia come social car che come supercar, per di più totalmente elettrica, nata dalla penna di Giorgio Pirolo e ridisegnata appositamente per il Motorshow. Con l’aiuto di Paolo Mancini, imprenditore torinese e progettista, ed il supporto del know-how di quindici aziende che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo dell’automobile, è stata creata questa speciale vettura provocatoria già nel nome, come ha spiegato proprio Pirolo: “Si chiama ”Asfanè  perché significa in piemontese ‘non si può fare’, la frase che mi sono sentito ripetere spesso quando bussavo a tante grande grandi aziende automobilistiche piemontesi. Non mi sono demotivato ed ho deciso di chiamare provocatoriamente l’auto in questo modo perché, invece, ce l’abbiamo fatta”. Con il suo colore rosso lambrusco, “Il colore dell’Emilia, terra dei motori” sottolinea Pirolo, la Asfanè HyperSportItalia è una macchina “viva”, che comunica con l’essere umano, monitora le prestazioni, scatta selfie e li pubblica in autonomia sui social, tutto grazie ad una nuova tecnologia che sfrutta un sofisticato sistema di sensori. Il design è futuristico, le linee particolari hanno attirato l’attenzione di grandi designer del calibro di Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini, mentre la carrozzeria sfrutta tutta l’abilità artigianale italiana, realizzata in alluminio e a mano secondo l’antica tradizione dei battilastra piemontesi. Inoltre presenta un sistema di propulsione da brividi, capace da una parte di garantire 50 km di autonomia e dall’altra di erogare ben 900 cavalli di potenza da scatenare in pista. Per ora rimane ancora un concept non marciante, ma l’obiettivo è quello di arrivare al Salone di Torino 2017 con una vettura completa in tutti i suoi dettagli e capace di muoversi su strada.

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SUPERCAR: al via la seconda edizione

 

E’ stata presentata oggi nella Sala del Carroccio del Campidoglio a Roma la seconda edizione di Supercar, il Salone dedicato all’auto non convenzionale. Presente anche il pilota Ferrari Giancarlo Fisichella, testimonial della manifestazione motoristica. Per tre giorni – da venerdì 9 a domenica 11 ottobre – i padiglioni di Fiera Roma ospiteranno un condensato di passioni, con la seconda edizione di Supercar: vetture da competizione, auto artigianali realizzate con dedizione sartoriale, ma anche prototipi ecologici e vetture di serie top di gamma saranno le protagoniste dell’evento. Ben 75.000 mq gli spazi espositivi, suddivisi in 35.000 mq interni e 40.000 mq di aree esterne, che ospiteranno varie attività: dalle esibizioni degli stunt alle sfilate delle Supercar, ai test drive, dove si possono provare gratuitamente le novità del mercato. “Un salone che parla di auto sembrerebbe controcorrente oggi, ma un evento come Supercar che tratta di auto non convenzionali in qualche modo rappresenta il made in Italy che fa parte della nostra cultura e la nostra artigianalità e per questo noi crediamo nel progetto Supercar”, ha detto Mauro Mannocchi, presidente di Fiera Roma. “Fiera Roma si interessa anche all’aspetto della mobilità, della sicurezza stradale e delle nuove tecnologie applicabili all’auto: e durante Supercar si parlerà anche di questo. Argomenti che oggi sono particolarmente alla ribalta visti i fatti che hanno coinvolto il famoso gruppo Volkswagen”. “Sono molto contento di essere il testimonial di Supercar”, ha commentato Giancarlo Fisichella, in partenza per gli Stati Uniti: il pilota romano correrà infatti questo weekend ad Atlanta e la settimana prossima in Cile, e ritornerà giusto in tempo per l’inaugurazione di Supercar venerdì 9 ottobre. “L’anno scorso fu un successo per tutti, a me personalmente Supercar è piaciuto moltissimo e anche mio figlio mi ha detto che non vede l’ora di tornarci perché si era divertito soprattutto girando in kart sulla pista nelle aree esterne di Supercar. Adesso, per il secondo anno vogliamo fare meglio. È un’opportunità fantastica per vedere dal vivo tante vetture da sogno. Sarò in Fiera Roma durante i tre giorni della manifestazione e spero che Supercar possa diventare presto un evento di portata mondiale e punto di riferimento per tutta l’Italia”. “Siamo rimasti sorpresi anche noi dalla risposta del pubblico dello scorso anno, con quasi 43.000 presenze”, ha spiegato Marco Galletti di Roma Auto Show, che organizza l’evento in collaborazione con Fiera Roma e che ha illustrato i contenuti della nuova edizione. “Formula vincente non si cambia, ma confermando i contenuti della prima edizione avremo anche qualcosa in più: le protagoniste indiscusse saranno le auto da sogno, ma ci sarà ampio spazio per l’area Ecotech Mobility e i convegni. Nelle aree esterne numerose le esibizioni, dove gli appassionati potranno sperimentare il brivido del drifting, a fianco di piloti professionisti. Supercar è anche vicino al sociale e ospiterà l’associazione Peter Pan Onlus, dando la possibilità ai ragazzi meno fortunati di vivere una giornata speciale”. ”Supercar vuol essere sempre più uno show e un evento per le famiglie”, ha aggiunto Andrea Barberis di Roma Auto Show. “Per questo abbiamo confermato l’area dedicata ai bambini e sarà presente anche la Fondazione Bioparco di Roma”. “Roma Servizi per la Mobilità e Fiera di Roma hanno sottoscritto un accordo della durata biennale per lavorare insieme sui temi della sicurezza stradale, della mobilità sostenibile e delle nuove tecnologie, mediante il potenziamento del MES, il Polo Innovativo della Mobilità e della Sicurezza Stradale, della Fiera stessa”, ha detto Mauro Giustibelli, Exibition Manager di Fiera Roma. “Un aspetto, questo, che sarà tra i cardini dell’evento Supercar durante il quale una sezione sarà dedicata alla guida sicura e all’educazione al volante”. “Supercar ha tutte le carte in regola per diventare il Motorshow di Roma con un milione di visitatori”, ha commentato Charlie Gnocchi, che sarà presente all’evento con i suoi particolari quadri dedicati al mondo dell’auto e che l’artista definisce “Alfismi”. Presente alla conferenza stampa anche il Generale di Brigata Paolo Scenna, Comandante della Scuola Trasporti e Materiali di Roma, in rappresentanza dell’Esercito che avrà un suo stand a Supercar, così come la Polizia Penitenziaria.

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In arrivo la prima supercar di BMW e Toyota


 

di Maurizio Elviretti

 

Prosegue senza intoppi la collaborazione tra BMW e Toyota, tanto che, oltre al progetto comune per sviluppare la nuova generazione della Z4 e la nuova Supra, sembra se ne sia aggiunto un altro per creare una vera e propria supercar. Tutto sarebbe iniziato dal fatto che a Monaco di Baviera non ne possono più di sentire parlare della R8 come dell’unica sportiva tedesca a motore centrale e che quindi abbiano deciso di fornirle una concorrente adeguata. Così, ecco l’idea di collaborare con Toyota che, dal canto suo, potrebbe presentare una erede della rimpianta Lexus LFA. La storia arriva dai colleghi americani di Car and Driver, che citano una fonte anonima interna a BMW e la speranza è quella che sia vera, se non altro per vedere due nuove sportive dall’ottimo rapporto peso potenza. Sembra, infatti, che le due Case abbiano pensato a un telaio in fibra di carbonio unito a elementi in alluminio di tipo space-frame, mentre la trazione integrale verrebbe ottenuta unendo la coppia generata da due motori elettrici anteriori a quella del propulsore termico al posteriore, uno schema che ricorda da vicino quello di un’altra supercar, la nuova Honda NSX. A questo proposito, bisogna sottolineare che i “ruggiti” delle due auto sarebbero assai differenti, poiché BMW starebbe testando il 3.0 6 cilindri bi-turbo, mentre Toyota si sarebbe orientata sul 3.7 V8 della TS040 che ha corso alla 24 Ore di Le Mans. In entrambi i casi, comunque, la potenza finale complessiva sarebbe di circa 800 CV. Parlare di prezzi ed uscite sul mercato è ancora prematuro, ma sembrerebbe che la data di uscita sul mercato sia non prima del 2020, in occasione delle Olimpiadi nipponiche, con prezzi vicini alla soglia dei 200 mila euro.

 

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Honda NSX: il ritorno di un’auto che non smette mai di stupire

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Nata, o meglio ancora rinata, per stupire e  per competere con vetture del rango di Ferrari e Porsche, la nuova Supercar Honda NSX è stata finalmente svelata agli appassionati con la presentazione al Naias di Detroit. Un ritorno che mette fine a un’attesa lunga ventisei anni, da quel 1989 in cui ci fu il debutto della prima generazione. La berlinetta ibrida da oltre 500 cv è un’automobile che colpisce subito per il suo design sportivo e aggressivo e per il suo colore rosso da corsa, scelta cromatica perfetta per una vettura dalla potenza incredibile. Rispetto al concept presentato nel 2012 la nuova NSX è tre centimetri più lunga del un centimetro più larga, quanto ai motori c’è davvero da rimanere sbalorditi: abbiamo un twin-turbo DOHC con trasmissione a 9 marce a doppia frizione abbinato a tre propulsori elettrici. Un’auto velocissima quindi, ma capace anche di soddisfare a pieno i bisogni del conducente con prese d’aria, spoiler posteriore, diversi sistemi di assistenza alla guida e tanta, tantissima tecnologia. La nuova NSX arriverà sul mercato statunitense a fine 2015, mentre gli ordini potranno partire da questa estate.

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La Cina apre le porte alla Pagani

 

di Edoardo D’Angeli

 

La Pagani entrerà nel mercato cinese. La piccola azienda modenese ha creato tre nuovi esemplari della versione Huarya, proprio per il nuovo business, chiamati Dinastia. Tutto ciò, celebrerà la creazione della società Pagani China Automotive Limited. La nuova versione non è poi così tanto diversa dalla “normale”, le uniche differenze sono le colorazioni in oro, blu e rosso, l’estetica esterna e degli aggiornamenti aerodinamici. Ma forse il bello della supercar sarà proprio il disegno che rappresenterà l’auto dove verranno raffigurati dei dragoni, per l’esattezza tre dei nove mitologici mostri cinesi, ogni colore avrà un drago diverso. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici della vettura rimangono uguali al modello Huraya: il propulsore V12 AMG biturbo da 700 CV e 1.000 Nm di coppia rimane sempre presente in questa spettacolare supercar, grazie a questo gioiellino il bolide potrà raggiungere in 3,3 secondi (pazzesco) una velocità di 100km/h e arrivare fino a 370km/h. I prezzi ancora non si sanno ma basti vedere cosa ha nel cofano per immaginarseli, e solo pochissimi fortunati potranno comprarsi queste meraviglie dell’ingegneria italiana.

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Grandi e piccoli, tutti a Roma per vedere le supercar

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Si è concluso ieri il Supercar Roma Auto Show, è stata una tre giorni di esposizioni che ha riunito alla Fiera di Roma appassionati dei motori di tutte le età, e personaggi importanti del mondo dello sport e non; su tutti Giancarlo Fisichella, testimonial dell’evento, a cui si sono avvicendati il campione di Moto2 Tony Elias, Simone Inzaghi, Teo Mammucari, il nuotatore Luca Marin e Luigi De Laurentiis. Altissima la partecipazione del pubblico, per la gioia degli organizzatori, e tanti erano i giovanissimi che si sono avvicinati al mondo dei motori, per i quali era stata appositamente allestita un’area di minikart al di fuori della Fiera di Roma. Passando alle auto,  la scena di protagonista l’ha presa la STR 5-02, la vettura monoposto creata dalla Toro Rosso per correre il Campionato del Mondo di Formula 1 del 2010, la prima costruita interamente dalla Scuderia di Red Bull che rilevò la Minardi. Tante attenzioni anche nei confronti della Porsche 918 Spyder con livrea Martini, e occhi puntati sulla presentazione in anteprima nazionale di altri due veicoli, ossia la nuova Porsche Cayenne e la Nissan Pulsar. Presente anche il mondo dell’elaborazione: premiate ieri le macchine vincitrici del contest collegato a Supercar promosso da Emma Tuning. Ma soprattutto non poteva non esserci uno spazio allestito all’eco-mobilità, dove Ecotech Mobility e MES (Mobilità e Sicurezza Stradale) hanno creato un’area per esporre le innovazioni che permettono alle vetture di avere un basso impianto sull’ambiente e allo stesso tempo per educare il pubblico alla Sicurezza Stradale.

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Lamborghini Huracan: il futuro del Toro

 

di Leonardo Frenquelli

 

La Lamborghini, dopo aver compiuto cinquanta anni, sta per sostituire la Gallardo, uno dei maggiori successi della casa appartente al gruppo Audi con la attesissima Huracan. Una berlinetta dinamica e prestante che per la prima volta vede cambiare le sue linee, leggermente più “addolcite” che vanno a ridefinire l’idea della supercar classica. È Filippo Perini, direttore del design Lamborghini, ad aver voluto dare quest’identità nuova alla Huracan. Da questo momento, la potenza e l’aggressività non saranno necessariamente espressa da un’estetica così netta e “aggressiva”, come i precedenti modelli. L’eleganza del nuovo design è ovviamente accostata a delle prestazioni di altissimo livello ed una serie di innovazioni tecnologiche al passo con i tempi, partendo dalla composizione ibrida della scocca che si divide tra alluminio e carbonio, consentendo un guadagno netto del 10% nel peso ed una maggiore manovrabilità. Ancora in funzione della facilità di guida e del controllo anche ad alte velocità, c’è la possibilità di aggiungere lo sterzo attivo a controllo elettronico, le sospensioni adattive in base allo stile di guida ed al terreno percorso e gli ammortizzatori magneto reologici, tecnologia che, attraverso un campo magnetico controllato elettronicamente, consente al fluido interno degli ammortizzatori di variare in base alle richieste. Il sistema a guidare queste tecnologie è l’ANIMA: Adaptive Network Intelligent Management. Fornendo tre diverse mappature, Strada, Sport e Corsa, le caratteristiche della vettura la renderanno adatta ad ogni tipo di richiesta per il cliente. Stando ai test effettuati nel circuito di proprietà della Lamborghini, la Huracan ha un tempo sul giro di due secondi inferiore a quello fatto registrare dalla Gallardo. Questi dati sono possibili soltanto con un motore dalle prestazioni eccezionali: il V10 da 5.2 litri aspirato ha 610 cavalli ed una coppia di 560 Nm. Il risultato è una velocità massima di 325 km/h ed una percorrenza da zero a cento in 3,2 secondi. Inoltre i tecnici hanno migliorato l’impianto frenante e la distribuzione nella trazione integrale e per la prima volta il cambio a doppia frizione. La potenza e prestazioni elevatissime, accostate ad un’ottimale facilità di guida ed una linea nuova, più elegante e raffinata: la nuova Huracan è l’inizio della nuova era del Toro.