CQ1I7267

Dacia Sandero Stepway: test-drive nel segno della Smorfia

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Più di 280.000 veicoli venduti in tutta Italia in meno di dieci anni e un 2016 da record (52.253 unità) che ha visto i volumi aumentare del 12%, la crescita di Dacia è stata quasi esponenziale ma la sorella piccola di Renault non vuole fermarsi qui, anzi. Nel 2017 ci saranno tante novità, la prima di queste “arriva” da Napoli, la Città del sole, di Totò e, soprattutto nel nostro caso, della Smorfia. Ad ogni numero una parola, ad ogni numero una nuova Dacia Sandero Stepway, è così che la piccola crossover rumena si è presentata all’Italia e al nostro Test Drive. A parte i “loghi superstiziosi” sulle fiancate, a saltare all’occhio è il frontale rinnovato dalla nuova firma luminosa e dalla griglia con finiture cromate che rendono la vettura più dinamica. A classificarla in maniera netta nella categoria crossover ci sono le barre sul tetto ed una maggiore altezza da terra, mentre appare una scelta moderna quella del design posteriore con i fari divisi in quattro quadrati. Gli interni salgono leggermente di livello con gli elementi in cromo satinato presenti in diverse parti come il quadro strumenti, il volante e il pomello del cambio; per il confort anche nuove sellerie, comode e con impunture più spesse. Ad un equipaggiamento di serie comprendente climatizzatore manuale, Media Nav Evolution, cruise control e radar parking posteriore, si aggiungono due nuovi dispositivi di assistenza alla guida (optional): retrocamera di parcheggio e Hill Star Assist, molto utili nel “Torture Test” di Napoli. Sono stati proprio loro di Dacia a ribattezzarlo in questo modo, perché hanno voluto farci provare la “piccola” di casa per le vie strette e trafficate di Napoli, allo scopo di mostrarci quanto sapesse cavarsela anche in situazioni non proprio accomodanti. In effetti tra le note tredici discese di Sant’Antonio, nel quartiere Posillipo, la nuova Sandero Stepway ha dato buona prova di agilità e di solidità, o meglio, robustezza, punto chiave sul quale si è sviluppato il video virale diffuso sui social dal marchio rumeno con il testimonial d’eccezione Salvatore Esposito meglio conosciuto come Genny Savastano di Gomorra. Un’ultima novità l’abbiamo trovata sotto al cofano, perché il nuovo benzina 1.0 tre cilindri da 75 cavalli va ad inserirsi nella gamma già composta da un altro benzina, lo 0.9 l da 90 cavalli, e dai diesel 1.5 dCi da 75 e 90 CV. Tutto ad un prezzo che rimane sempre uguale: il listino della nuova Sandero Stepway che parte da 11.950 euro con il motore 0.9 TCe da 90 cavalli e arriva fino a 13.450 euro con il 1.5 dCi 90 CV con cambio Easy-R. Ufficialmente, arriverà nelle nostre concessionarie a partire dal 21 gennaio.

Exterior - Front 3_4 Driving 6

Nuova Suzuki Ignis: la prova

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

A metà tra una city car e un SUV, pronta a soddisfare tutte le esigenze o quasi, la nuova Suzuki Ignis intende conquistare un mercato quasi nuovo, quello del segmento A, con ambizioni altissime, come quella di diventare la bestseller della casa giapponese ponendosi anche sopra Vitara. Un’impresa difficile ma non impossibile se andiamo a vedere i primi risultati portati a casa dall’edizione prelancio Ignis Iunique, una versione speciale commercializzata via web che in appena 20 giorni ha fatto registrare ben 42 vendite, conquistando in un attimo persone che non avevano né visto né toccato con mano la vettura. Le dimensioni, in particolar modo la lunghezza di soli 3,70 metri, sono perfette per la città, il look è giovanile e tipicamente Suzuki: sul frontale troviamo caratteristici fari a LED, i montanti sono neri e le fiancate muscolose, mentre sui lati posteriori sono presenti i graffi ormai caratteristici del marchio nipponico. Le tinte per gli esterni sono accattivanti, fresche e per tutti i gusti, stesso impatto che si riceve dagli interni impreziositi da inserti in arancione o titanium. Nonostante sia così corta, la Suzuki Ignis offre un abitacolo comodo e spazioso oltre che un bagagliaio da 267 litri di capienza (ampliabili abbattendo i sedili posteriori) e una buona dotazione tecnologica di serie: sistema SLDA per la connettività compatibile con tutti gli smartphone, bluetooth, comandi al volante, telecamera posteriore, climatizzatore e sedili anteriori riscaldabili. Ritocchi alla struttura l’hanno resa più leggera ma anche più rigida, forse un po’ troppo se ci si siede dietro, ma ciò significa allo stesso tempo maggiore sicurezza, un aspetto di certo garantito dall’equipaggiamento che la Ignis mette a disposizione: frenata automatica di emergenza con rilevamento pedoni (DCBS), avviso superamento corsia e rilevamento stanchezza. Le prestazioni sono soddisfacenti grazie al motore 1.2 Dualjet benzina da 90 cavalli che troviamo sotto al cofano, disponibile sia con trazione anteriore che integrale, e al quale può essere aggiunto il sistema ibrido SHVS (Smart Hybrid Veihicle by Suzuki), capace di abbassare ulteriormente consumi ed emissioni. Ignis è già nelle nostre concessionarie ad un prezzo base di 14.050 euro per l’entry level iCool, che sale a 15.800 euro con la iTop ed arriva ad un costo di partenza di 18.000 euro con la top di gamma iAdventure, comprensiva di protezioni per la carrozzeria che la avvicinano ad un vero fuoristrada. Per tutti gli allestimenti però, grazie ad un offerta di lancio valida fino al 31 gennaio 2017, ci sarà un conveniente sconto pari a 2.100 euro.

Ph Roberto Piccinini

Renault: con il 4Control Espace e Talisman sfidano Clio

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

A vederle parcheggiate sembrano due “bestioni” da domare con cautela, guidandole invece si sono dimostrate docili e agili come gatti: tutto merito del 4Control che Renault ha ora introdotto sulle grandi di famiglia, il crossover Espace e la berlina Talisman. Il sistema che permette di avere le quattro ruote sterzanti era già stato presentato sulla terza generazione della Laguna qualche anno fa ma adesso la casa francese lo ha aggiornato e migliorato, e per mostrarcelo ancor più da vicino ci ha gentilmente invitato ad un Test Drive a Padova dove è stato possibile mettere alla prova le due vetture in questione in un tortuoso percorso fatto di ostacoli di cristallo. Dimensioni imponenti (4,85 m la Talisman e 4,86 la Espace) che una volta occupato il posto di guida spariscono nel nulla quasi per magia, perché solamente con un terzo di giro del volante è possibile affrontare una rotatoria mentre basta un giro per svoltare in una strada perpendicolare ad un incrocio. E’ stato possibile mettere a confronto nel cristallino slalom le due auto del sempre più crescente segmento D con una più contenuta Clio, ed è stato sorprendente scoprire che tanto la Talisman quanto la Espace possano avere lo stesso comportamento dell’utilitaria con cui condividono il diametro di sterzata (10,8 m). Il 4Control ha due importanti funzionamenti ed utilità: a velocità inferiori di 60 km/h le ruote posteriori girano in controfase diminuendo l’angolo di sterzata e rendendo la vettura più agile e reattiva, superando quel limite invece le ruote posteriori sterzano nello stesso senso di quelle anteriori e garantiscono maggiore stabilità. Il sistema è abbinato al controllo delle sospensioni la cui gestione è compito della rete di bordo, che a sua volta elabora tutte le informazioni che l’ESP invia sulla dinamica della vettura, ossia velocità di rotazione delle ruote, angolo al volante, accelerazioni longitudinali e trasversali, pressione di frenata, coppia motrice, assetto dell’auto. Questa tecnologia brevettata da Renault è strettamente connessa al sistema Multi-sense, che mette a disposizione cinque diverse modalità di guida: Sport, Normal, Confort, Eco e Perso(Personalizzabile); in base a quella selezionata si modifica la risposta di ammortizzatori, sterzo, motore e cambio EDC. In conclusione il 4Control si è rivelato un sistema molto efficiente, ma non siamo solo noi a dirlo, possiamo far parlare i numeri: delle 2000 Espace vendute dal lancio di giugno fino ad oggi, quasi il 70% degli acquirenti ha scelto di avere le quattro ruote sterzanti.

Immagine 1

Il test drive con la Ferrari finisce male

 

di Maurizio Elviretti

 

 

Purtroppo ci sono auto per tutti e auto per pochi, e non solo economicamente parlando. A chi non piacerebbe farsi un bel giretto al volante di una Ferrari California? Certo è che se ti capita l’occasione e la sfrutti andandoti a schiantare contro un muretto, non fai di certo una bella figura. E’ quanto accaduto ad un giovane ragazzo, che sfruttando il test drive offerto da uno dei tanti noleggiatori privati di Maranello, ha voluto provare il brivido dell’adrenalina, concludendo però la propria corsa su un muretto di recinzione, con il disappunto del noleggiante che si è lasciato andare ad un semplice “te l’avevo detto di andare piano”! Magra consolazione che la Ferrari in questione è un modello ormai vecchio, dal valore di appena 150 mila euro. Poteva andargli certamente peggio.