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Ferrari Portofino, design e comfort alla massima potenza

di Stefano Ursi

La Ferrari Portofino ha fatto il suo debutto in grande stile fra i clienti nella World Premiere organizzata nella omonima località: una due giorni in cui la nuova vettura della casa di Maranello si è immersa negli sguardi e si è svelata nel design e nelle caratteristiche. Un evento contraddistinto da atmosfera e grande attesa, con l’arrivo della vettura tenuta a battesimo dal presidente Sergio Marchionne, dal vicepresidente Piero Ferrari e dai piloti Giancarlo Fisichella e Sebastian Vettel, giunto in Liguria accompagnato dal Managing Director e Team Principal della Scuderia di Formula 1, Maurizio Arrivabene. La Ferrari Portofino è la nuova Gran Turismo V8 che nelle intenzioni della casa di Maranello è destinata al dominio nel segmento di riferimento: sportività, eleganza e comfort on-board sono la combinazione che plasma l’auto e il suo concetto di fondo. Partiamo dal design, dall’esterno della Portofino; il suo stile, firmato Ferrari Design Centre, si caratterizza per la configurazione due volumi ”fast-back”, capace di slanciarne ancora di più la sagoma e al contempo di evidenziarne maggiormente il carattere sportivo. La calandra vede gruppi ottici full-LED che si sviluppano in maniera orizzontale, con la innovativa presa d’aria all’esterno del proiettore così da ridurre la resistenza all’avanzamento, grazie al fato che il soffio avviene all’interno del passaruota, scaricando i flussi direttamente sulla fiancata. Addentriamoci all’interno; il V8 turbo Ferrari, della famiglia di motori che ha trionfato all’International Engine of the Year 2016 e 2017, vede un incremento di potenza di 40 cv rispetto al modello California T grazie all’introduzione di nuovi componenti meccanici specifici e ad una taratura dedicata dei software di gestione del propulsore. La Ferrari Portofino si presenta con 600 cv e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,5 secondi ma anche con una dinamica del tutto nuova: grazie al differenziale posteriore elettronico di terza generazione (E-Diff3) integrato con il F1-Trac, per la prima volta su questa tipologia di Ferrari e alle sospensioni magnetoreologiche (SCM-E) con tecnologia “dual-coil”, capaci di ridurre il rollio e di migliorare l’assorbimento delle asperità stradali. E poi il sistema di infotainment con schermo touch screen da 10,2”, il nuovo climatizzatore che migliora il comfort climatico sia a tetto chiuso che aperto, il nuovo volante, i sedili a regolazione elettrica fino a 18 vie e il passenger display. Oltre al nuovo wind deflector, che riduce del 30% il flusso d’aria all’interno dell’abitacolo e previene la rumorosità aerodinamica interna durante la guida all’aria aperta.

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F1 GP Monza: Hamilton va al sorpasso

 

 

 

 

 

 

 

 

Il preludio alla gara è stato più che deludente, delle qualifiche disastrose avevano inchiodato le rosse in terza fila per la gioia di Hamilton conquistatore dell’ennesima pole position stagionale ma, in fin dei conti, poteva andare molto peggio. Il terzo posto di Vettel pone in qualche modo rimedio al “pasticcio” iniziale, non basta però ad impedire ad Hamilton di metter le mani sulla testa del mondiale; un vantaggio ridicolo, è vero, perché 238 punti contro i 235 di Seb non sono nulla, ma dal punto di vista psicologico può significare veramente tanto. Partito dalla testa, Lewis non ha dovuto combattere più di tanto per mantenerla considerando la diretta “concorrenza” di Stroll e Ocon, scattati rispettivamente secondo e terzo grazie alla penalizzazione imposta alle due Red Bull di Verstappen (20 sec.) e Ricciardo (25 sec.) per la sostituzione di diverse componenti della power unit. Sono bastate poche curve a Bottas, quarto in griglia, per superare i due avversari che lo separavano dal compagno di squadra e mettersi in scia, mentre più impegnativa, ma non in termini eccessivi, è stata la rimonta di Vettel. Il tedesco ha dapprima sorpassato il compagno Raikkonen e dopo un paio di giri messo in riga anche Stroll, ingaggiando un duello non proprio accomodante con la veloce Force India di Ocon terminato all’ottavo giro con il definitivo sorpasso. Giunto in terza posizione, l’ostacolo successivo prendeva ovviamente il nome di Vallteri Bottas,  peccato che fosse lontano già tre secondi, un’eternità impensabile da colmare. Poco dopo, al sedicesimo giro, è stato Raikkonen ad aprire la danza dei pit stop perché incapace di sorpassare gli avversari che lo precedevano, mentre dietro di lui si faceva più nitido il rombo del motore di un Ricciardo autore, lui sì, di una strepitosa rimonta che gli ha permesso di risalire dalla sedicesima alla quarta posizione surclassando anche il finlandese. Non contento, l’australiano ha provato a fare un ultimo scherzetto anche all’altro Ferrarista: rallentato dall’usura delle gomme , Vettel è arrivato al traguardo sentendo sul proprio collo il fiato di Ricciardo, che recuperando un secondo a giro e facendo segnare più di un giro veloce nell’ultima frazione è quasi riuscito a compiere il miracolo di salire sul podio. Fortunatamente per Seb e per la Ferrari tutta, Ricciardo è un terrestre quasi comune e di poteri divini non ne ha, quindi niente miracolo e festeggiamenti moderati nel box rosso per il terzo posto. E’ stata certamente la vettura a mancare, dopo appena dieci giri le Mercedes hanno ridotto la potenza del motore del 10% sapendo di aver accumulato già un vantaggio sufficiente per portare a casa la doppietta, e lo stesso hanno fatto le monoposto di Maranello con la consapevolezza di non poter più raggiungere gli avversari. Ad ammettere la netta inferiorità è stato un infuriato Sergio Marchionne, che ha caldo ha dichiarato dopo la gara: “Non si poteva fare assolutamente nulla. Oggi è stato quasi imbarazzante vedere la differenza tra Mercedes e Ferrari. Qualcosa abbiamo sbagliato, questa non è la Ferrari. Bisogna raddoppiare l’impegno. Vogliamo togliere il sorriso dalla faccia di quelli là”. Non proprio dello stesso parere Vettel che al contrario, dopo un siparietto sul podio in cui si è trasformato in cameraman per riprendere lo straordinario bagno di folla rosso, ha voluto mostrare un ottimismo quasi sfacciato: “È stato divertente, non sono partito bene, ho pattinato un po’ e c’è voluto prima di fidarmi della macchina e recuperare posizioni. Poi abbiamo fatto un po’ di sorpassi, ma sono rimasto isolato, non avevamo il passo di quelli lì davanti. Vedere tutta questa gente mi dà speranza, so che abbiamo una macchina forte e avremo un grandissimo finale di stagione”. Non è facile, ma vogliamo unirci alla sua estrema positività in vista del Gran Premio di Singapore del 17 settembre, due settimane di tempo per lavorare sodo e ridurre un gap che è stato molto più ampio del previsto dal lato tecnico, possibilissimo da colmare invece in termini di punteggio. Al Marina Bay Street Circuit ci sarà un avversario in più da temere, Daniel Ricciardo con la sua Red Bull ha avuto una crescita esponenziale nel corso della stagione fino a qui vissuta e lo sgambetto non riuscito a Monza verrà ritentato in terra asiatica, un ulteriore problema da risolvere. L’attenzione in casa Ferrari deve crescere e mai diminuire, bisogna lavorare e soprattutto crederci, altrimenti è inutile proseguire. Allora crediamoci tutti, riponiamo fiducia nelle parole urlate in italiano sul palco proprio da Seb, facciamo sì che diventino un motto: “Lo so che arriviamo. Arriviamo! Grazie! Forza Ferrari!”

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Ferrari: un body kit di Capristo per la 488 GTS

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Un altro “vestito” a firma Capristo è pronto per essere indossato da una Ferrari: questa volta la fabbrica di Sundern delfamoso preparatore di supercar ha dedicato il suo impegno alla 488 GTS (versione aperta derivante dalla 458) mostrata al Salone di Francoforte 2015. Il Cavallino aveva già messo a punto studi aerodinamici specifici per la vettura dotandola di elementi esclusivi: spoiler soffiato anteriore, sottoscocca per ottimizzare i flussi dell’aria e lunotto posteriore in cristallo regolabile in tre diverse posizioni. A questi la Capristo Automotive ha aggiunto una serie di elementi in fibra di carbonio, precisamente un nuovo splitter anteriore, due ali laterali, speciali coperture per la fanaleria posteriore, nuovi gusci degli specchi retrovisori esterni, dei pannelli laterali che gestiscono meglio il flusso dell’aria e infine un cofano motore ridisegnato e completo di airbox. Il body kit può essere installato attraverso il semplice e sicuro metodo “plug&play” che sfrutta i punti di attacco delle appendici e non comporta forature alla carrozzeria, mantenendo intatto il valore dell’auto. L’hardtop metallico ripiegabile Retractable Hard Top pensato appositamente per la 488 GTS rimane invariato e conserva le sue doti di grande rigidità torsionale (migliorate del 25% rispetto alla 488 GTB) e di perfetto isolamento dai rumori esterno, nonché un peso limitato del tettuccio pari 25kg. La meccanica non subisce modifiche e rimangono gli stessi il telaio spaceframe in alluminio e ovviamente il motore V8 da 4.0 litri, dalla potenza di 670 CV e 760 Nm di coppia massima, che spinge la 488 GTS fino ad una velocità massima di 325 km/h con un accelerazione da 0 a 100 km/h in 3” e da 0 a 200 km/h in 8”7.

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II edizione di MotorSport Academy a Maranello, alta formazione firmata ManpowerGroup

 

Riparte a ottobre 2015 la seconda edizione della MotorSport Academy di Maranello con un corpo docenti di professionisti ancora più numeroso che ha lavorato con campioni del mondo del calibro di Michael Schumacher, Fernando Alonso, Damon Hill, Kimi Raikkonen. Dopo il successo della prima edizione, che ha visto anche la partecipazione di cinque corsiste donne, si sono riaperte le iscrizioni alla più grande scuola italiana dedicata allo sviluppo dei nuovi talenti del settore motorsport, che passa da tre a sette corsi di alta formazione.

Accanto ai già testati percorsi di Aerodinamica e Dinamica Veicolo, verranno infatti avviati nuovi corsi in Telemetria, Motore Elettrico (Formula E), Sperimentazione Motore e verrà arricchita l’offerta nell’ambito della progettazione CAD con due differenti specializzazioni: Progettazione Motore e Progettazione Veicolo.

Creata nel 2014 a Maranello, nel cuore della MotorValley, MotorSport Academy è un progetto di Experis MotorSport, business line di ManpowerGroup, nato con l’obiettivo di offrire una formazione altamente specialistica e professionalizzante ai migliori talenti desiderosi di far convergere la loro carriera nel motorsport. “Con questo progetto vogliamo valorizzare il talento, che costituisce la forza motrice del cambiamento e della rinascita del nostro Paese – afferma Stefano Scabbio, presidente Area Mediterranea ManpowerGroup – vogliamo quindi che la MotorValley, che ha reso grande l’Italia, continui ad essere una fucina di ingegno”.

Tutti i corsi di Alta Formazione sono stati progettati per rispondere alle richieste delle aziende clienti di Experis MotorSport, al fine di creare il candidato perfetto per le loro esigenze.

Il progetto MotorSport Academy è reso possibile, oltre che dal continuo investimento di ManpowerGroup, dalla collaborazione con tre grandi Premium Partner: Dallara Automobili, per i corsi di Aerodinamica, Dinamica Veicolo, Progettazione CAD Veicolo, Magneti Marelli, per i corsi di Telemetria e Motore Elettrico Formula E, ed HPE, per i corsi di Sperimentazione Motore e Progettazione CAD Motore.

PTC e CD-ADAPCO sono invece i Partner Tecnici che forniscono CREO, il software CAD utilizzato nei corsi di progettazione, e Star-CCM+, l’applicazione utilizzata per tutte le analisi CFD.

Tra i docenti della seconda edizione: Chris Dyer, Guido Parenti, Alessandro Aquili, Paolo Benedet, Giovanni Lombardi, Maurizio Somma, Leonardo Galante, Dario Marrafuschi, Giulio Tarquinio, Andrea Burzoni, Alessandro Ferri, Claudio Ferri, Luca Marcellini, Andrea Terzi, Marco Testa e Fabrizio Ponti.

Parallelamente all’Alta Formazione procedono anche i Corsi di riqualificazione professionale ad accesso gratuito vertenti su tematiche tecnico-operative, come ad esempio il corso dedicato alla lavorazione del materiale composito in fibra di carbonio, giunto alla seconda edizione ed erogato presso il Polo Tecnologico di Fornovo di cui Experis MotorSport è membro.

I corsi sono a numero chiuso e vi si accede previa selezione. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 Agosto 2015.

Ulteriori dettagli, informazioni e moduli di domanda ammissione sono disponibili su www.experismotorsport.it

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All’asta di Bonhams si presenta la Ferrari 275 GTB

 

di Edoardo D’Angeli

 

Sono dieci i giorni che mancano all’apertura dell’asta di Bonhams a Scottsdale, dove il pezzo più pregiato dell’incanto sarà la Ferrari 275 GTB, undicesimo modello dei dodici prodotti dalla casa di Maranello nel 1966. Per aggiudicarsi il lotto servirà almeno un assegno da otto cifre. Venne costruita dalla Ferrari per le corse automobilistiche, rispetto alla normale 275 gli erano state fatte alcune modifiche, in particolare: telaio alleggerito, doppi serbatoi ingranditi e il motore rivisitato. Con una capacità di 300 cavalli di pura potenza, l’auto venne venduta al collezionista ed appassionato Georges Filipinetti. Sempre lo svizzero la iscrisse alla 24 ore di Le Mans nel 1967. La Ferrari sconvolse subito tutti nella sua categoria, alla guida aveva due piloti cantonesi Dieter Spörry e Gianwirco Steinemann. Due anni più tardi arrivò un altro successo, la 1000km di Spa-Francochamps. Anche qui il team tutto svizzero, ricordiamo: Jacques Rey, Edgar Berney e Claude Haldi. In quell’anno il team vinse anche la 500km di Imola, lottando ed in fine battendo una coppia di Porsche. Ritiratasi dopo una carriera agonistica molto entusiasmante, cambio più volte proprietario. A fine anni ottanta venne restaurata, seguendo al dettaglio tutte le specifiche di costruzione originali. Grazie a questo particolare ottenne dal Dipartimento classifiche della casa di Maranello la certificazione di qualità. Tra i suoi tanti premi, l’undicesima della scatenata dozzina vanta anche un premio da collezionisti, vinto al prestigiosissimo Concours d’Elegance di Pebble Beach in California. Tra le sue ultime sfide ricordiamo a Beverly Hills il Rodeo Drive, per la celebrazione del 60 anniversario della Ferrari in Nord America.

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Ad Abu Dhabi svelata la nuova Ferrari FXX K

 

di Maurizio Elviretti

 

La Casa di Maranello ha aspettato le Finali Mondiali Ferrari di Abu Dhabi per svelare la nuova FXX K, che più di una macchina è “un programma di ricerca e sviluppo per una vettura-laboratorio”. Questo perché è possibile acquistare la macchina, che però rimane alla Ferrari, che la porta sulle piste dove i clienti poi la useranno. La FXX non è omologata e quindi una macchina che di fatto non si può usare su strade aperte, anche se, visto soprattutto un costo non certo alla portata di tutti (circa 2,5 milioni di euro), alcuni dei futuri proprietari probabilmente hanno isole private e piste personali dove “circolare” con la loro Ferrari, che però richiede una messa a punto tipo F1 e quindi l’assistenza in pista diretta della Ferrari. Passando ai numeri il nuovo gioiellino della casa di Maranello ha 1050 cv complessivi di cui 860 erogati dal motore termico V12 e 190 cv assicurati dal motore elettrico con oltre 900 Nm di coppia massima totale. Il V12 da 6262 cm3 -spiegano i tecnici- è dotato di nuovi alberi a camme, distribuzione meccanica delle valvole, anziché idraulica, che sono state di conseguenza modificate, mappatura del motore specifica, condotti di aspirazioni rivisti con differente trattamento di lucidatura, e una linea di scarico rifatta a fronte dell’eliminazione dei silenziatori. Il sistema HY-KERS è stato evoluto in ottica puramente prestazionale, con logiche di funzionamento gestibili dal pilota attraverso uno specifico manettino a 4 posizioni: Qualify (per ottenere la massima prestazione entro un numero limitato di giri), Long Run (per ottimizzare la costanza della performance), Manual Boost (per l’erogazione istantanea della massima coppia) e Fast Charge (per attivare la ricarica rapida della batteria). Il design “spaziale” completa l’opera,  senza scordare il picco massimo di velocità: 200km/h.

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Il test drive con la Ferrari finisce male

 

di Maurizio Elviretti

 

 

Purtroppo ci sono auto per tutti e auto per pochi, e non solo economicamente parlando. A chi non piacerebbe farsi un bel giretto al volante di una Ferrari California? Certo è che se ti capita l’occasione e la sfrutti andandoti a schiantare contro un muretto, non fai di certo una bella figura. E’ quanto accaduto ad un giovane ragazzo, che sfruttando il test drive offerto da uno dei tanti noleggiatori privati di Maranello, ha voluto provare il brivido dell’adrenalina, concludendo però la propria corsa su un muretto di recinzione, con il disappunto del noleggiante che si è lasciato andare ad un semplice “te l’avevo detto di andare piano”! Magra consolazione che la Ferrari in questione è un modello ormai vecchio, dal valore di appena 150 mila euro. Poteva andargli certamente peggio.

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F14T sarà il nome della nuova Ferrari 2014

 

di Germana Condò

 

C’è grande attesa per la presentazione della nuova Ferrari 2014 che sarà ufficializzata domani, sabato 25 gennaio, alle ore 14,30. Da oggi conosciamo il suo nome, si chiamerà F14T e sono stati i numerosissimi tifosi a sceglierlo, attraverso un sondaggio promosso sulle pagine internet di Facebook e Twitter del Cavallino Rampante. Le opzioni erano cinque e i votanti erano chiamati a selezionare la loro preferenza tra le sigle F14 Scuderia, F14 Maranello, F616, infine le più gettonate F166 Turbo che ha chiuso con il 31,2% delle preferenze e la sigla vincitrice, da oggi nome ufficiale della nuova Ferrari, F14T con il 32,9% dei voti a favore, espresso in numeri sono stati 369.711 voti. F di Ferrari, anno 2014 e T di Turbo, perché questo sarà il motore che spingerà la nuova monoposto, questo è il semplice ma incisivo significato che ha fatto di F14T il nome che i tifosi hanno scelto per l’amata rossa del 2014. In totale ha aderito al sondaggio la sorprendente cifra di 1.123.741 votanti.

PRESENTAZIONE FERRARI F138

Ferrari F138, è partita la rincorsa mondiale

 

di Filippo Gherardi

 

Parlare di una macchina profondamente modificata rispetto a quella dello scorso anno sarebbe, quanto mai, un’imperfezione. La nuova Ferrari F138 infatti non si discosta molto, fatta eccezione per pochi ma comunque significativi dettagli, dai criteri che avevano contraddistinto la F2012, ma d’altronde, forse, era proprio questo l’obiettivo dei tecnici di Maranello visti e considerati i risultati tutt’altro che negativi raccolti, in particolar modo con Fernando Alonso, nell’ultimo mondiale di F1. Il progetto base è di fatto un’evoluzione dello stesso adottato per la vettura della passata stagione, con una serie di specifici interventi finalizzati più che altro alla massimizzazione delle prestazioni in pista e alla riduzione del peso e del volume della F138. Entrando più nello specifico, nessuna modifica per quel che concerne le sospensioni che vedono confermata, sia nell’anteriore che nel posteriore, la soluzione a tirante pull-rod, malgrado in fase di realizzazione il suo concetto di base abbia subito un’evidente estremizzazione che dovrebbe esaltarne l’aerodinamicità. Al riguardo, dalla Germania, e più nello specifico dall’autorevole magazine Auto Motor und Sport, avanzavano nelle scorse settimane l’ipotesi di un possibile reclamo da parte di Adrian Newey per la spiccata somiglianza della sospensione posteriore della nuova F138 e quella utilizzata dalla Red Bull lo scorso anno. Staremo a vedere. Tornando alla descrizione della nuova monoposto firmata dal cavallino rampante, si registra un parziale restyling stilistico per quel che riguarda le forme e il colore della carrozzeria. Cominciamo col dire che è tornato, prepotente, il bianco interrompendo, di fatto, l’egemonia, in particolar modo sui fianchi, del rosso. Rimangono gli stessi del 2012 gli alettoni, mentre modifiche si segnalano nell’imbocco delle fiancate e nella presa d’aria posta sopra l’abitacolo. Il motivo? Sempre di natura strettamente aerodinamica, lo stesso, per intenderci, che ha portato anche ad un evidente restringimento della parte posteriore della vettura rispetto alla F2012. Novità più significative riguardano i freni, alleggeriti così da portare ad una riduzione del peso e ad un incremento della rigidezza. Inoltre, di pari passo con la Brembo si è proceduto ad un’ottimizzazione dell’intero sistema frenante. Capitolo motore, la F138 sarà l’ultima monoposto di casa Ferrari a montare una motorizzazione V8, destinata al pensionamento a partire dal 2014 quando entrerà a regime il nuovo V6 Turbo. Il regolamento vieta modifiche agli organi interni, e per questo motivo il motore montato sulla F138 è di fatto una semplice evoluzione della stesso utilizzato nella vettura dello scorso anno, ormai stabilizzato su una durata media di tre gare per ciascuna unità. Non modifica nemmeno la posizione del KERS, il sistema di recupero dell’energia cinetica, che rimane collocato sempre al centro della parte inferiore della vettura. Da segnalare, altresì, l’introduzione della centralina unica, che diventerà obbligatoria per tutte le monoposto di F1 a partire dal 2014. In chiusura, il nome F138 è una combinazione di iniziali e cifre dove F sta, naturalmente, per Ferrari, 13 per l’anno 2013 ed 8 per il numero di cilindri della motorizzazione V8 che, come detto in precedenza, nella prossima stagione lascerà il posto ai nuovi V6 Turbo. Descritta passo dopo passo, a questo punto non rimane che vederla all’azione ed aspettarne, dopo i test a Jerez de la Frontera e Barcellona, il debutto mondiale il prossimo 17 marzo con il Gran Premio d’Australia. Nella speranza che, come a ricordato anche il presidente Montezemolo in sede di presentazione, possa rivelarsi una vettura non solo bella ma anche (e soprattutto) vincente, e con l’auspicio che Fernando Alonso e Felipe Massa, anche loro confermati, possano interrompere il dominio Red Bull delle ultime stagioni.