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Volvo rinnova il proprio brand partendo dalla XC90

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Con il nuovo SUV XC90, inizia una nuova era per Volvo, lo sostiene lo stesso CEO della casa svedese Hakan Samuelsson, anche perché questa sarà la prima vettura Volvo creata interamente sotto la nuova proprietà Zhejiang Geely Holding. Lo scopo è quello di raddoppiare le vendite entro il 2020, giungendo al traguardo delle 800.000 unità vendute, e quindi la XC90 non rappresenterà solamente un nuovo modello, ma un rinnovamento dell’intero brand. Ci sono voluti tre anni per creare questa nuova vettura, un SUV di alta gamma che verrà presentato ufficialmente al prossimo Salone dell’Auto di Parigi, e che sarà reso disponibile sul mercato a partire dal 2015 sia nel Vecchio che nel Nuovo Continente. Una delle novità sulla XC90 sarà rappresentata dalla presenza della Scalable Product Architeture, che verrà poi utilizzata su tutti i prossimi modelli Volvo, tranne che sui subcompatti, i quali saranno invece creati utilizzando piattaforme Geely. Con questa architettura SPA è stato generato un SUV molto più spazioso e confortevole per quanto riguarda gli interni, ma meno possente e più leggero; inoltre è stata migliorata l’aereodinamica e i consumi, più bassi rispetto al suo predecessore grazie ad una nuova gamma di propulsori.

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Volvo: ecco i sensori che sorvegliano gli occhi

 

di Maurizio Elviretti

 

Lo sguardo indirizzato ovunque, magari sullo schermo di un telefonino, ma non sulla strada. O la stanchezza, pericolosa compagna di viaggio. È anche per minimizzare i possibili rischi dovuti alle distrazioni o a condizioni fisiche non ottimali che Volvo sta studiando dei nuovi sensori intelligenti, da installare sul cruscotto, per monitorare lo stato di chi si mette alla guida. Una mano in più sul fronte della sicurezza, ma anche una delle future “chiavi” per la guida autonoma. La ricerca è condotta da Volvo Cars in partnership con la Chalmers University of Technology di Göteborg, ha l’obiettivo dichiarato di “conoscere l’automobilista” e si basa su sensori composti da Led a infrarossi, non percepibili dall’uomo ma in grado a loro volta di riconoscere la direzione dello sguardo o di misurare l’apertura degli occhi: in questo modo, l’auto può intervenire in caso di bisogno, ad esempio per un improvviso colpo di sonno. Come è intuibile, i possibili impieghi dei sensori sono molteplici: si va dall’attivazione di sistemi di sicurezza passivi all’intervento diretto del veicolo, ad esempio per il mantenimento della corsia (Lane Keeping Aid) o l’attivazione dell’impianto frenante (Collision warning). Secondo Volvo, il sistema può affiancare con efficacia anche il Cruise Control con Queue Assist, per code e traffico intenso. I tecnici della Casa sostengono che i sensori sono effettivamente in grado di “riconoscere e stabilire se il conducente è stanco o distratto, permettendogli di fare maggiore affidamento sull’auto sapendo di poter ricevere aiuto quando serve”: ma gli orizzonti della tecnologia spaziano anche oltre il loro naturale utilizzo, quello sul fronte della sicurezza.

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XC Coupè, ecco il secondo concept di Volvo.

 

di Germana Condò

 

Dopo aver mostrato il Concept Coupé, primo dei suoi esercizi di stile ammirato al Salone di Francoforte, Volvo raddoppia a Detroit con la Concept XC Coupé, un crossover nostalgicamente ispirato ai modelli storici della casa svedese, come Cross Country e XC, ma con lo sguardo rivolto al futuro, verso un’evoluzione sempre maggiore delle tecnologie e dei sistemi di sicurezza, di cui Volvo ha da sempre fatto il suo biglietto da visita. Realizzato sulla nuova piattaforma modulare SPA, frutto di una tecnologia ingegneristica sempre più all’avanguardia, il nuovo concept svedese aumenta la sicurezza grazie all’impiego di acciaio al boro che ne assicura la resistenza senza pregiudicarne il peso. La carrozzeria al primo impatto futuristica si caratterizza per la compattezza, resa anche dalla presenza delle sole due portiere anteriori e ospitare quattro passeggeri, elemento che demarca una linea di continuità con la vettura presentata a Francoforte, ma le ruote sono più grandi e vantano cerchi in lega da 21 pollici. La linea è resa imponente dal lungo cofano al limite del quale si fonde perfettamente il paraurti sul quale son collocati i fari diurni full-Led e che ospita una nuova grande griglia. anche i gruppi ottici rivisitati rappresentano un inconfondibile richiamo al passato Volvo.

High Tech

Lo spunto dalla natura

 

di Flavio Grisoli

 

L’ultima frontiera della tecnologia automobilistica e la “gallina dalle uova d’oro” alla quale tutti vorranno, e dovranno, attingere nei prossimi anni è sicuramente rappresentata dai sistemi di auto-guida e anti-collisione automatica. La pioniera, lo sappiamo, è stata la Volvo. Poi, a cascata, tutte le altre si sono adeguate e nell’ultimo Salone dell’Auto di Francoforte tanti nuovi particolari sono stati aggiunti ad una già ricca collezione. Sappiamo anche che spesse volte però, nonostante la buona riuscita degli svedesi, le novità arrivano da dove sorge il sole. E anche questa volta un’intuizione “dagli occhi a mandorla” può rivelarsi vincente. Nissan infatti, sempre attenta e all’avanguardia, ha scelto api e pesci per studiare nuovi sistema di guida automatizzata e safety control. I contorni di questa scelta sicuramente singolare ce li spiega Toru Futami, capo della sezione ingegneri della divisione Ricerca e Tecnologie avanzate di Nissan: Mentre cercavamo di sviluppare sistemi anti-collisione avanzati per le auto di prossima generazione, ci siamo resi conto che le risposte che cerchiamo sono nella natura, e in particolare sott’acqua”. La squadra di ricercatori guidati da Futami ha così messo a punto sei robot, che hanno denominato EPORO (acronimo di EPisode 0 Robot). Queste macchine hanno una capacità visiva di 300° (come le api) e hanno dei sensori in grado di rilevare la propria posizione e quella dei propri “vicini”, con la possibilità quindi di spostarsi in fila senza toccarsi mai. Proprio come un banco di pesci. Sarebbe così possibile – estremizzando – eliminare ogni tipo di segnaletica orizzontale di precedenza, i semafori e addirittura aumentare il volume di traffico, senza dover necessariamente allargare le carreggiate. Questo perché i robot messi a punto da Nissan, quando si trovano ad un incrocio, decidono autonomamente quale deve passare per primo. Che dire, basta incidenti, e liti per un dare precedenza non rispettato, o per uno stop. Una volta messo a punto questo, manca solo l’ultimo step, almeno per noi italiani: il parcheggio. Di certo, il modello sarebbe da ricercare altrove. Api e pesci non hanno di questi problemi.

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Ginevra 2013: novità e tradizione

 

di Filippo Gherardi

 

Non c’è anno, automobilisticamente parlando, che cominci senza che il Salone dell’Auto di Ginevra apra ufficialmente i battenti. È stato così nelle precedenti ottantadue edizioni, lo sarà anche in questo 2013. Il mercato delle quattro ruote si ritrova tra i padiglioni del PalExpo indebolito da un 2012 segnato a doppio giro dalla crisi economica mondiale, ma anche determinato a ripartire basando la propria rinascita, o tentativo di ripresa, su pochi ma significativi punti fermi. È innanzitutto arrivato il momento di investire su tecnologia ibrida e, a medio-lungo termine, elettrica, e basta girare per i vari stand ginevrini per accorgersene. Così come occorre semplicemente entrare più nel dettaglio delle anteprime assolute, un centinaio circa su novecento modelli totali in esposizione, per notare la tendenza di alcune grandi case automobilistiche, europee e non, di tornare prepotentemente ad investire su modelli che hanno fatto la storia loro e dell’intero mercato. Non sorprendiamoci, quindi, se in casa Toyota sia ancora la Rav 4, arrivata alla sua quarta generazione, a farla da padrona, così come tra le mura Citroen è la nuova veste della C3 ad attirare le attenzioni maggiori. Chevrolet si riscopre grande, e soprattutto bella, per il nuovo anno dietro le linee aggressive e sportive di una Corvette, la Stingray, mentre Fiat riaccende l’interesse del suo pubblico con due nuove versioni di 500: la L Trekking e la GQ, ma anche con una rivisitazione cromatica della Panda. Subaru compie cinquanta cinque anni e prova a non sentirli con due nuove versioni della Forester e dell’Outback, Skoda rinnova la sua comodità e regolarità estetica con le due nuove versioni, berlina e station wagon, dell’Octavia. Stessi capisaldi, sommati alla tecnologia, che sembrano dominare tra le fila di Ford e che trovano la loro massima realizzazione nella nuova EcoSport. Eleganza, sportività e quel tratto, indelebile, di padronanza stradale completano la formula, se non ancora vincente perlomeno quanto mai promettente, dell’unica anteprima mondiale di casa Mercedes: la A45 AMG. Scommesse, importanti, arrivano da Renault e Peugeot, e in entrambi in casi per quel che riguarda il segmento delle crossover. Renault Captur e Peugeot 2008, due vetture che abbinano forme compatte e versatilità di una city car in un segmento in continua espansione. Lo stesso dove proverà ad inserirsi la Note, ultima idea lanciata e rivisitata di casa Nissan. Novità, importanti, arrivano da Volvo, dove più che i restyling di S60, V60 e XC60 a far parlare di loro sono i nuovi fari abbaglianti con sistema Active High Beam Control. Discorso analogo per Opel, dove tra la nuova cabrio compatta Cascada, e il prototipo dell’Adama R2 rally, si segnala il motore 1.6 della Opel Zafira Tourer, il motore diesel più pulito della storia del marchio.

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Volvo pensa anche ai pedoni

 

di Flavio Grisoli

 

Per il primo appuntamento di questa rubrica dedicata alla sicurezza e alla tecnologia (non necessariamente correlate, ma se parliamo di sicurezza spesso il progresso tecnologico non può che incrementarla), vogliamo parlare del “pedestrian airbag”, brevettato da Volvo e presentato nello scorso Salone dell’Auto di Ginevra. Si tratta di un airbag esterno, che grazie all’aiuto di sette sensori posizionati nella parte anteriore della vettura, insieme ad un sistema di rilevamento automatico dei pedoni (che rallenta l’andatura dell’auto se non lo fa il conducente), in caso di impatto tra i 20 e i 50 km/h (il range di velocità in cui si verifica oltre il 75% degli incidenti) si apre e copre circa un terzo del parabrezza e completamente la zona dei tergicristalli, insieme alla parte del montante laterale, solitamente molto pericolosa in caso di investimento di un pedone. Il presidente di Volvo Italia, Michele Crisci, ha commentato in maniera entusiastica questo ritrovato tecnologico: «Sì, questa è una cosa di cui andiamo molto fieri, a me piace ricordare che la Volvo negli anni ’70 introdusse la cintura di sicurezza e decise di non registrare questa invenzione industriale per metterla a disposizione di tutte le case automobilistiche, fu un gesto di straordinaria valenza tecnologica e sociale. Oggi Volvo percorre ancora una di queste strade maestre e introduce l’airbag esterno. Un pallone che si gonfia sotto al cofano in caso di urto con il pedone ad una velocità altissima ed accoglie lo stesso evitandogli collisioni sia con la schiena che con la testa alle aree più dure della vettura». Vale poi la pena ricordare che 14 decessi su 100 in caso di incidenti stradali in Europa riguarda pedoni. La cifra scende al 12% negli Stati Uniti, ma sale al doppio in Cina.