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Lexus NX 300h

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Un SUV compatto, moderno, capace di fare innamorare giovani famiglie ma anche persone più grandi con voglia di godersi qualità e bellezza, questo è il nuovo Lexus NX 300h. Come tutti i modelli Lexus presenti in Italia, anche questo punterà al massimo sulla tecnologia ibrida: il motore benzina aspirato da 2.5 litri a ciclo Atkinson, infatti, sarà abbinato ad un’unità elettrica, posta all’interno del cambio Cvt, che consente di ottenere consumi pari a 5,2 litri ogni 100 km e emissioni di CO2 al di sotto di 120g/km. A disposizione di chi guiderà l’NX ci saranno in totale 197 Cv, grazie anche al supporto di un secondo motore elettrico che garantirà la trazione integrale, gestiti da un sistema HV Control, pensato appositamente per il nuovo SUV della Lexus. Come al solito nel brand di lusso del gruppo Toyota si punta su una tecnologia innovativa, oltre alle sospensioni adattive di serie per aumentare stabilità e comfort, sarà infatti possibile avere sull’NX 300h: il Rear Cross Traffic Alert, un display multifunzione con G-Sensor, un Head-Up Display nuova interfaccia Lexus Remote Touch, Blind Spot Monitor e Lexus Wireless Charger. Ovviamente non si è pensato solo all’aspetto tecnologico ma anche a quello estetico, visto che è stato fatto un grande lavoro di modellazione delle forme per rendere questo SUV molto più dinamico rispetto a quelli convenzionali; inoltre la presa d’aria a clessidra sul frontale e l’originale grafica dei gruppi ottici high tech lo avvicinano molto alle ultime creazioni sportive Lexus. Lungo 4,63 metri, questo SUV compatto è stato recentemente presentato al Salone di Pechino 2014 ed arriverà sul mercato il prossimo ottobre, con lo scopo di aumentare le vendite in Europa, raddoppiarle addirittura in Italia, per competere all’interno di un segmento in crescita comprendente modelli prestigiosi come la Jeep Cherokee e la Mercedes GLK. Da sottolineare però che in Italia la Lexus NX 300h verrà venduta esclusivamente con la motorizzazione ibrida, mentre su altri mercati sarà disponibile anche un motore 2 litri turbo benzina ed una terza versione a benzina aspirata, e più in là anche il modello F-Sport, dotato di caratteristiche uniche come i cerchi in lega da 18 pollici, differenti da quelli standard da 17”.

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Veicoli auto-guidati: un piccolo stop

 

di Flavio Grisoli

 

Sappiamo che da molto tempo Google è duramente al lavoro per sviluppare vetture auto-guidate, ma negli scorsi giorni è stata resa nota una decisione che potrebbe rallentare significativamente il progetto del colosso di Mountain View. Il California Department of Motor Vehicles (possiamo definirla la nostra Motorizzazione Civile) ha infatti emesso una regola che prevede che un pilota deve essere in grado di prendere il controllo fisico immediato di un veicolo, costringendo così tutti i costruttori e progettatori di veicoli auto-guidati ad inserire un volante e un sistema di freni a pedale. A maggio Google aveva presentato il proprio modello di auto a guida automatica: un piccolo prototipo a due posti, simile ad una Smart, con un frontale molto divertente che sembra riportare uno Smile. A partire da metà settembre, comunque, la norma diramata dal Dipartimento sui veicoli a motore, sarà obbligatoria. «Durante i nostri test stiamo attrezzando i veicoli con volante, freno e acceleratore – ha commentato un portavoce di Google – così i nostri piloti potranno testare le caratteristiche di auto-guida pur avendo la possibilità, in casi di emergenza, di prendere il controllo del veicolo». I test su strade private inizieranno nel mese prossimo, in prototipi che monteranno i comandi manuali di sicurezza. C’è comunque molta fiducia nel progetto a Mountain View: quando il  co-fondatore Sergey Brin ha presentato i prototipi in maggio, ha detto che l’obiettivo del progetto di veicoli auto-guidati è di essere “significativamente” più sicuro di quelli “tradizionali” in pochi anni. Le macchine ad una velocità massima di 25 miglia all’ora. Brin ha poi aggiunto, ultimamente, che i veicoli non sono mai stati protagonisti di incidenti di nessun tipo finora. Questo grande progetto di Google è solo uno dei tanti, che sono soliti chiamare “colpi di luna” (“moon-shots”). Altri progetti provenienti dalla divisione sperimentale dell’azienda, chiamata Google X, includono il dispositivo Google Glass, e un progetto chiamato Loon, che mira a portare la connessione Wi-Fi in regioni non raggiungibili via palloni aerostatici.

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Audi S3 Cabriolet

 

di Valerio Zuddas

 

Dopo aver presentato allo scorso Salone di Ginevra la nuova S3 Cabriolet, la vettura che è andata a completare la gamma delle A3 Cabriolet, l’Audi si candida prepotentemente per la leadership di questo segmento. Questa versione top di gamma è già disponibile a partire da un prezzo di riferimento per il mercato tedesco di 48.500 euro. I 300 CV e 380 Nm del 2.0 TFSI e la trazione quattro con cambio S Tronic, rendono l’auto in grado anche di fornire prestazioni da autentica sportiva, con soltanto 5,4 secondi necessari per toccare i 100 km/h da fermo e 250 km/h di velocità massima autolimitata. La S3 Cabriolet ha un peso totale di 1.620 kg (di cui il 56% sull’asse anteriore) e un consumo medio di 7,1 l/100 km, con 165 g/km di CO2. Per quanto riguarda l’allestimento, i quattro scarichi posteriori integrati nel diffusore e il kit aerodinamico con finiture platinum gray, rendono la S3 diversa dalle altre A3 Cabriolet configurandone un assetto sportivo, oltre allo sterzo con rapporto variabile elettromeccanico e i cerchi in lega d’alluminio 8×18″ con pneumatici 225/40, che nascondono parzialmente alla vista l’impianto frenante sportivo con dischi anteriori da 340 mm. Come optional è disponibile il sistema Magnetic Ride, che agisce sugli ammortizzatori e può essere regolato dall’Audi Drive Select, il quale influisce anche sulla risposta del motore, del cambio e dello sterzo. Gli interni della nuova S3 Cabriolet offrono due tinte esclusive, Panther Black e Sepang Blue, che si aggiungeranno alle altre dieci già disponibili, oltre ai tre colori offerti per la capote elettrica di tela. Negli interni prevale il nero, con finiture in alluminio spazzolato sulla plancia e strumentazione S a fondo grigio con numeri bianchi. Sono di serie i sedili sportivi di pelle e tessuto, ma in opzione sono disponibili differenti finiture con pelle e Alcantara e anche i sedili S monoscocca, con pelle trattata per evitare il surriscaldamento della superficie con i raggi solari. I vari optional possono essere su richiesta, sia il volante sportivo con sezione inferiore piatta ai gruppi ottici Led, sia il sistema multimediale MMI Navigation Plus con MMI Touch e la connessione LTE. Inoltre è disponibile anche l’impianto audio Bang & Olufsen con 13 diffusori e il pacchetto dei dispositivi di sicurezza che comprende Cruise control attivo, Side Assist, Active Lane Assist, Traffic Sign Recognition, Park Assist e Auto Pre Sense.

Franco e Nicola Defina iano stri microfoni

Pit Stop: supporto di qualità

 

a cura di Delfina Maria D’Ambrosio

interviste di Maurizio Elviretti

 

Continua il viaggio di Professione Motori alla scoperta della realtà Champion Oil. Lo scorso 24 luglio siamo stati ospiti della Cdr Autoricambi di Lissone (MB), una delle realtà più longeve del panorama ricambistico lombardo. Abbiamo avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con due dei titolari del centro, Francesco e Nicola Defina, che ci hanno spiegato da dove nasce l’idea Cdr e il rapporto con Champion: “Dopo un’esperienza maturata negli anni da meccanico – ha esordito il signor Francesco –  ho voluto creare, con il contributo dei miei figli, un’azienda competente nel settore ricambi, e oggi siamo una realtà importante del nostro mercato”. Ad entrare più nel dettaglio è stato Nicola Defina: “Ci riforniamo di prodotti Champion da ormai due anni, convinti dal rapporto qualità-prezzo e dall’ampia gamma che Champion mette a disposizione per tutto il parco auto circolante sul territorio italiano. Abbiamo deciso di aderire al progetto Pit-Stop da quest’anno e siamo convinti che questo supporto possa essere utile ai nostri clienti, sia per la competenza del settore dell’olio che per restare sempre aggiornati sulle novità che propone. Il feedback dei nostri clienti, ad oggi, è positivo, anche se all’inizio un po’ di scetticismo era presente, visto che il prodotto non era molto conosciuto. Col passare del tempo poi i meccanici si sono accorti della qualità del prodotto Champion e ormai non possono farne a meno. Sono, infatti, importantissimi i vantaggi del progetto Pit-Stop visto che officine come le nostre possono godere di un supporto tecnico e formativo che agevola nella riparazione dell’automobile con le giuste specifiche tecniche e, inoltre, i corsi di formazione sono molto utili. Noi abbiamo già creato due eventi per confrontarci con le officine e per capire quali siano i problemi più frequenti relativi all’utilizzo dell’olio. Abbiamo poi portato alcune officine direttamente alla fabbrica Champion in Belgio riscontrando molto interesse e confrontandoci realmente su quello che è il lavoro dell’olio, aspetto importantissimo nel settore automobilistico”.  Sempre Nicola Defina ci ha parlato di quelle che sono le prospettive che offre alla sua realtà la partnership con Champion: “Stiamo già riscuotendo un gran successo, l’augurio per il futuro è di riuscire, grazie a questa collaborazione, a mantenerci sempre al passo con l’evoluzione del mercato”. La Cdr Autoricambi ha inoltre ricevuto, nel 2013, il Premio Emergente, un riconoscimento che Francesco Defina ha commentato con emozione: “Ci ha fatto molto piacere riceverlo poiché sottolinea quanto abbiamo creduto e crediamo in questo progetto. Speriamo di vincerne presto altri”. Sempre con i signori Defina ci siamo trasferiti presso l’Autocentro Palpon Service, officina specializzata aderente al progetto Pit-Stop, per capire meglio il successo dei prodotti Champion e scoprire come procede il rapporto con Pit-Stop. A delinearci un quadro ben preciso è stato il titolare del centro Fabrizio Palpon: “Il centro Palpon Service di Seregno è un centro auto completo, facciamo diagnosi, sostituzione tagliandi dei motori, vendiamo auto e siamo gommisti, insomma offriamo un servizio completo a tutti i nostri clienti tra cui il tagliando rapido. Ci riforniamo di prodotti Champion da qualche anno e siamo stati uno dei primi centri Pit-Stop. Abbiamo scelto Champion perché è una garanzia di qualità, è un marchio importante conosciuto dagli automobilisti e soprattutto perché sapevamo che non avremmo mai avuto reclami e così è stato. Al progetto Pit-Stop abbiamo aderito subito, siamo stati tra i primi e l’abbiamo fatto sia per l’ottimo rapporto qualità-prezzo che per il costante rapporto di formazione rivolto ai nostri ragazzi e per tanti altri fattori che aiutano sotto l’aspetto tecnologico dei prodotti. I vantaggi sono notevoli, specialmente per i ragazzi visto che qualsiasi auto entra per qualsiasi tagliando, loro sanno sempre qual è l’olio giusto per ogni singolo motore, quindi si risparmia tempo e non ci sono errori; l’automobilista è perciò sempre tutelato e va via tranquillo”. Fabrizio Palpon ha sottolineato ancora l’importanza dei corsi di formazione: “Rappresentano un valido aiuto, specialmente quando si hanno dei collaboratori e il mercato è in continua evoluzione. Ci sono motori nuovi come, ad esempio,  l’Ecoboost della Ford, questi motori richiedono degli oli speciali e questi corsi sono fondamentali per sapere cosa fare e quando farlo. Li consiglierei sia ai miei colleghi, così che possano mantenersi anche loro al passo con i tempi, che a tutti gli automobilisti ai quali consiglio anche di cambiare l’olio. Ci sono persone che ritardano il cambio dell’olio e che non sanno che la manutenzione è importante, poi se la prendono con il marchio automobilistico dicendo che non è affidabile quando in realtà si sono dimenticati di fare la cosa più importante per un motore: cambiare l’olio. Dal futuro mi aspetto tanto, essere al passo con i tempi per noi è fondamentale ed essendo sempre concentrati sul lavoro manuale non abbiamo il tempo di leggere e di studiare, quindi avere dalla altra parte delle persone competenti che in giornate specifiche aiutano i ragazzi a capire come svolgere bene il loro lavoro per un’azienda vuol dire serenità, tranquillità e soldi risparmiati, per il cliente questo si traduce esclusivamente in vantaggi”.

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Renault: il meglio deve ancora venire

 

a cura di Federico Gianandrea De Angelis

intervista di Filippo Gherardi

 

E’ tornato a trovarci nei nostri studi Francesco Fontana Giusti, Direttore Immagine e Comunicazione Renault Italia, per parlarci del bilancio trionfale ottenuto dalla casa francese nel nostro paese nei primi sei mesi del 2014, oltre che delle nuove vetture in arrivo il prossimo settembre: Twingo, Captur Project Runway e i veicoli commerciali Master e Trafic.

Iniziamo parlando dei numeri, quanto mai positivi, che hanno contraddistinto questo primo semestre 2014 per Renault Italia: un incremento del volume di vendita del 27,5% che corrisponde alla crescita più forte tra tutti i gruppi automobilistici

“E’ stato un ottimo semestre per il Gruppo Renault: 69.500 immatricolazioni, +27,5% rispetto al primo semestre del 2013. Questi risultati hanno portato il Gruppo Renault ad una quota di mercato dell’8,52% nel primo semestre 2014: si tratta della più alta quota di mercato raggiunta da Renault degli ultimi 28 anni. I risultati sono ancora più significativi sul canale delle vendite a privati, dove il Gruppo Renault registra 50.300 immatricolazioni ed una quota del 10,7%. Il trend positivo si riscontra inoltre nella raccolta ordini del primo semestre 2014, con oltre 79.400 unità, 20.000 in più rispetto al primo semestre 2013. Questi numeri ci assicurano chiaramente un successo consolidato nel tempo”.

Un risultato che è figlio di una serie di “successi recenti” come Captur e la nuova gamma Megane lanciata proprio ad inizio anno, ma anche del rafforzamento del marchio Dacia

“E’ stato un successo consolidato con i marchi Renault e Dacia, che ottengono entrambi le miglior crescite nel mercato (Renault con il 22,3%; Dacia con il 41,2%). La crescita di Renault è dovuta soprattutto alle costanti Clio e Captur, mentre per Megane è presto per tracciare un bilancio, visto che è sul mercato solo da pochi mesi. Sulle 69.500 unità immatricolate, Clio contribuisce al 32% con circa 22.300 immatricolazioni, diventando l’auto estera più venduta in Italia; Captur ha immatricolato più di 9.500 unità mantenendo la sua posizione sul podio, e Dacia ha immatricolato 21.100 unità, il 41,2% in più rispetto allo stesso periodo nel 2013, raggiungendo una quota di mercato del 2,58%. Tutto ciò è stato possibile anche grazie a Duster  e a Sandero, oltre al fatto che offriamo il GPL su tutta la gamma. Inoltre Duster, con il restyling lanciato a fine 2013, è stata molto apprezzata dai clienti italiani: più di 8.500 Duster immacolate in sei mesi, rinforzando la propria posizione come secondo modello del suo segmento; e anche Sandero ha fatto la sua parte, con 8.700 immatricolazioni. Infine, essendo gli unici ad avere il GPL su tutta la gamma in Italia, gli ordini di questi modelli sono aumentati del 20%, superando la doppia cifra”.

Un capitolo a parte lo merita la Renault Clio, che sempre in questo primo semestre d’oro si è meritata il grado, in base alle immatricolazioni, di “vettura straniera preferita dagli italiani”

“Sì, sono state raggiunte 22.300 immatricolazioni in sei mesi, quasi 4.000 al mese, che hanno portato Clio ad essere l’auto estera più venduta in Italia nel primo semestre 2014. Questo grazie al nuovo design di marca più sensuale e latino, che è molto piaciuto agli italiani, ma anche alle nuove motorizzazioni sempre più performanti con bassi consumi (i motori Energy) e alla tanta tecnologia a bordo, come il sistema RLink. Hanno contribuito anche le serie speciali tra cui la Clio Costume National, capace di valorizzare ulteriormente lo stile Clio con gusto e contenuti tecnologici esclusivi. Un ruolo importante lo ha giocato anche la personalizzazione, considerando che il 50% delle Clio vendute erano personalizzate”.

Dopo aver rivolto uno sguardo al passato, seppur recente, proiettiamoci al futuro immediato e parliamo della nuova Twingo: il suo debutto in Italia è previsto per il mese di settembre, ripercorriamo le caratteristiche principali di questa vettura che abbiamo visto in anteprima assoluta all’ultimo Salone di Ginevra

“Riassumiamo i punti di forza della nuova Twingo, in gran parte derivanti dalla rivoluzionaria architettura con motore posteriore. AGILITA’: questo è il primo punto di forza. Con lo spostamento del motore dietro, è stato liberato l’avantreno e dunque le ruote possono girare a piacimento. Nuova Twingo offre il miglior raggio di sterzata della categoria (4,3 m), e ha bisogno di pochissimo spazio per l’inversione di marcia: 1 metro in meno delle concorrenti, gira praticamente su se stesso. ABITABILITA’: il muso più corto libera spazio a bordo, a vantaggio di un’abitabilità unica per il segmento. Nonostante sia più corta di 10 cm rispetto a Twingo II, sono ben 22 i centimetri supplementari all’interno, per garantire comodità alle quattro persone che può ospitare. Inoltre, grazie al passo di 2,49 m (+13 cm), lo spazio a bordo è generoso sia sui posti anteriori che posteriori, in particolare per il raggio alle ginocchia, il migliore della categoria con i suoi 13 cm. PRATICITA’: per la prima volta Twingo ha 5 porte, permettendo un accesso facile a 4 persone contemporaneamente. VISIBILITA’: con un angolo di visione verticale anteriore di 12°, il muso corto, un ampio parabrezza e una posizione di guida rialzata, nuova Twingo offre la miglior visibilità della categoria. CONNETTIVITA’: con il nuovo sistema R&Go è possibile collegare il proprio Smart phone alla vettura in maniera ottimale. Tutte queste qualità sono poi vestite con un design moderno, che ricorda un po’ il passato: si può vedere infatti lo stile simpatico e colorato della Twingo1 e la personalità della R5″.

Captur Project Runway: caratteristiche, numeri di unità disponibili e da quando sarà sul mercato

“Ispirata al talent show sulla moda più famoso al mondo, Project Runway, condotto in Italia da Eva Herzigova, la nuova serie limitata Captur Project Runway ha uno stile unico, con una calda tinta specifica BE STYLE (rossa e nera), ispirata alla splendida città del Marocco Marrakech, ed un badge esterno personalizzato Project Runway. E’ un’auto al top della gamma, con un equipaggiamento degno di un segmento superiore, tutto di serie: sellerie in misto pelle e tessuto, parking camera, Extended Grip (un avanzato sistema di controllo della trazione, per la prima volta su Captur), cassetto Easy-Life rosso “Marrakech”, cerchi da 17” e ski anteriore e posteriore. Basata sul livello Energy e disponibile nelle motorizzazioni 1.5 dCi 90 Cv manuale con S&S oppure con la trasmissione a doppia frizione EDC, la serie limitata Captur Project Runway sarà lanciata a ottobre”.

Renault protagonista anche per quel che riguarda la flotta di veicoli commerciali: nei prossimi mesi novità importanti saranno Master e Trafic

“Il nuovo Trafic si guida come una vettura, ha un nuovo design ma soprattutto dimensioni più importanti: gli sbalzi si allungano di 10 centimetri anteriormente e di 11 posteriormente, offrendo così la possibilità di caricare oggetti fino a 4,15 metri. E’ stato progettato come un vero e proprio ufficio mobile, l’abitacolo integra infatti una serie completa di strumenti che semplificano la vita dei professionisti: dai supporti per telefoni tablet allo spazio per il PC, fino al tavolino scrittoio in formato A4 amovibile. Ma Trafic vuol dire anche performance: il nuovo 1.6 Diesel in versioni Single Turbo o Twin Turbo (fino a 140 Cv) offre ottime prestazioni a bassi consumi. Si rinnova anche Master, su cui è stato migliorato il livello di confort e di sicurezza di guida, grazie all’ESP di ultima generazione, abbinato a “Extended Grip” e “Hill Start Assist”, ma anche allo specchio “Wide View Mirror” proposto, che migliora la visualizzazione dell’angolo cieco. Sono disponibili 350 versioni, 4 lunghezze , 3 passi, 3 altezze e tanti allestimenti disponibili, ma la vera novità è la L4 T35 con trazione posteriore a ruote singole, ideale per corrieri e trasportatori da autostrada. Gli ordini per i nuovi Trafic e Master sono aperti per una disponibilità in concessionaria dal mese di settembre, a prezzi che partono da 20.000 euro per Trafic e da 21.950 euro per Master (prezzi Iva esclusa)”.

In chiusura, solita, e doverosa, parentesi dedicata anche al mondo Dacia: a luglio arriverà sul mercato il Duster Freeway

“Per esaltare ulteriormente la personalità del “best seller” della gamma Dacia, è stata creata una saga di 3 Extra Limited Editions, ognuna dedicata ad un diverso aspetto del carattere di Duster: il suo lato avventuroso, grazie alle sue capacità offroad 4×4 con la Brave presentata a febbraio di quest’anno, il suo carattere giramondo – grazie alla navigazione per esplorare la città- con la Freeway che sarà lanciata a settembre, ed una terza che arriverà a fine anno. Tre serie extra limited, tre storie per raccontare le personalità di Duster, Extra Limited perché ne vengono prodotti solo 100 esemplari numerati per ogni serie. La seconda della saga si chiama Duster Freeway, ed è dedicata a chi vuole vivere il mondo e l’avventura a bordo della sua Duster, scoprendo sempre nuovi luoghi e città; è dotata di un look esclusivo, con texture “New York Skyline”, tetto grigio cometa e retrovisori neri, volante in cuoio, spoiler posteriore, scarico cromato e luci diurne. Come Brave, anche Duster Freeway è realizzata su base Duster Laurèate 1.5 dCi 110 Cv, ma in questo caso nella versione 4×2, e di serie offre: cerchi in lega da 16” Dark Metal, climatizzatore, Media Nav con schermo 7”, Cruise Control, ESP, Eco Mode, computer di bordo e tanto altro.  , sarà lanciato il 14 settembre ad un prezzo unico di 16.900 euro”.

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Formula 1, ancora un ribaltone

 

di Flavio Grisoli

 

Da qualche anno a questa parte i commissari della Federazione Internazionale dell’Autombile ci hanno abituati ai balletti estivi sui regolamenti, con sconvolgimenti e divieti in corso d’opera. Segno evidente di scarsa attenzione nella redazione delle linee guida (prima) e nei controlli (durante). Questa volta, a farne le spese, è il sistema FRIC (“Front to Rear Inter-Connected suspension”), peraltro già largamente usato da tutte le scuderie da anni. Dopo i disastri relativi agli scarichi soffiati e chissà quali altre diavolerie degli anni passati (ma non era meglio quando gli ingegneri e gli aerodinamici si sfidavano a chi osava di più? Mah…) a Parigi hanno deciso di bandire dai progetti qualsiasi soluzione meccanica che potesse modificare l’aerodinamica della vettura. Ma che cos’è questo FRIC? In poche parole è il sistema che permette la connessione tra asse anteriore e posteriore della vettura per mezzo di piccoli tubicini che, sotto una leggera spinta idraulica, tendono ad uniformare l’azione delle sospensioni delle ruote anteriori e posteriori, annullando di fatto il beccheggio in fase di accelerazione e frenata e il rollio in percorrenza di curva. Con ovvi benefici sotto il punto di vista della trazione e dell’efficienza aerodinamica. A tale proposito è interessante l’analisi fatta dal giornalista britannico Will Gray e pubblicata sulle colonne di Yahoo.Eurosport, dove spiega che qualche squadra sarebbe riuscita a fare lavorare il FRIC in modo tale da consentire alla vettura di abbassarsi nella parte posteriore quando si raggiungono determinate velocità in rettilineo, riducendo così l’angolo d’attacco dell’alettone e diminuendo di conseguenza la deportanza. Un comportamento ravvisato dai commissari dopo un’attenta analisi dei dati e che di fatto andrebbe contro quanto scritto nell’articolo 3.15 del regolamento tecnico sui dispositivi aerodinamici mobili, banditi nel modo più assoluto dalle norme vigenti. Che cosa cambia ora? Le vetture sono più leggere, e meno maneggevoli, proprio perché non c’è più questo sistema FRIC che corregge costantemente l’angolo d’assetto. Assisteremo a più fenomeni di bloccaggio delle ruote in curva (e nel GP di Ungheria i casi sono stati moltissimi) e di pattinamento in fase di accelerazione. In buona sostanza, le vetture sono più nervose e necessitano dell’intervento del pilota. Forse non proprio un male.

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McLaren P1 GTR: bolide da 987 Cavalli

 

di Leonardo Frenquelli

 

Perché una vettura possa rientrare nella definizione di Hypercar, deve avere qualcosa di particolare e deve essere frutto di un’enorme quantità di lavoro. Una di quelle macchine che si fregia di questa esclusiva categoria è la prossima McLaren P1 GTR. La sigla non è casuale: è un’unione infatti del modello P1 che è già in commercio e la F1 GTR, vettura storica che vent’anni fa vinse la 24ore di Le Mans.  Dopo molta attesa sono usciti i primi disegni del progetto che la casa inglese sta portando avanti anche seguendo un trend intrapreso da altri grandi marchi come Lamborghini e Ferrari. Questa Hypercar sarà disponibile soltanto per la pista e nell’acquisto è compreso un gruppo di meccanici a disposizione del proprietario nelle occasioni in cui la vettura sarà utilizzata ed anche un team di istruttori addetti a consigliare come sfruttare al meglio le caratteristiche di questo mostro di potenza. Per rendere l’idea, è sufficiente pensare ai 987 cavalli del propulsore, un elaborato del V8 3.8 Twin Turbo che è montato sulla P1, ed ai 900 Nm di coppia. Oltre ad una straordinaria capacità del motore, si collegano anche un peso ridotto dalla carrozzeria completamente in carbonio ed una linea aerodinamica studiata nel minimo dettaglio. La P1 GTR appare così molto aggressiva e dinamica, proprio a rendere l’idea delle sue capacità. Tante qualità e dettaglia non possono che essere frutto di tante spese di produzione e, non a caso, questa Hypercar sarà prodotta in tiratura limitata da 375 esemplari, con l’ultimo pezzo che uscirà dalla catena di montaggio proprio il giorno dei vent’anni dal trionfo nella 24 ore di LeMans. L’uscita è prevista per giugno 2015 e non sono solo i numeri delle specifiche tecniche ad essere stellari ma anche il prezzo attorno al quale si aggirerebbe la P1 GTR, superiore ai due milioni di euro.

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BMW X4

 

di Federico Gianandrea De Angelis

 

Un SUV coupé, ecco cosa è la BMW X4. Prendendo spunto dalla X3, si è provveduto a rendere le linee più dinamiche, per spostarsi dal modello SUV a quello coupé, appunto. Sempre per lo stesso motivo sono state apportate modifiche anche all’abitacolo, abbassando i sedili anteriori di 20 millimetri, mentre nella parte posteriore è presente un accogliente divanetto a tre posti, anch’esso abbassato di 28 millimetri. Per aumentare il comfort interno, il tetto è più alto di 2 centimetri in confronto ad una X6, mentre per agevolare e rendere più sportiva la guida, la scocca è stata avvicinata alla strada, dalla quale si distanzia di 36 millimetri. Rispetto agli altri modelli della gamma X, la X4 è stata resa più lunga di due centimetri, arrivando a 467 cm, e allo stesso tempo più bassa (per un’altezza di 162 cm) in modo da abbassare il baricentro e lasciare alla macchina la solita immagine di possenza. Esternamente le linee sono state assottigliate, sia nel davanti che nel retro, e  per la prima volta sulle fiancate di una BMW troviamo una doppia nervatura, tutto per mantenere l’aspetto aggressivo della X4; inoltre, per mettere ancor più in evidenza questo aspetto, sono stati montati fari al led di serie, su esplicita richiesta dei clienti di casa tedesca. Per quanto riguarda la motorizzazione, le tecnologie Efficient Dynamics e Twin Power sono presenti su tutta la gamma, tutti i motori sono omologati Euro 6 e la scelta è veramente molto ampia: tra i tre a benzina il migliore è certamente  quello presente sulla X4 XDrive 35i, con 306 Cv ed una coppia di 400 Nm, ma le prestazioni più efficienti sono quelle offerte dal diesel 3.5 sei cilindri, che fornisce 306 Cv ed una coppia di 400 Nm; infine, a preservare l’ambiente ci pensa un 2.0 diesel che emette solamente 131 grammi di CO2 al chilometro, arrivando a fare 100 km con 5 litri. Qualsiasi motore si scelga, il silenzio è assicurato, tranne ovviamente quando si accelera prepotentemente, e grazie al lavoro delle sospensioni l’abitacolo è ben isolato dall’ambiente esterno. Non si è pensato solamente all’estetica del veicolo ovviamente, e la X4 presenta al suo interno un’ampia scelta di dotazioni altamente tecnologiche: si parte dall’head-up display multi cromatico fino ad arrivare ai più innovativi sistemi di connettività. Il prezzo della X4 parte da 49.200 euro, e lievita sempre di più a seconda del tipo di motore e degli optional che vengono scelti, raggiungendo, con la versione xDrive35dA xLine o Msport, il costo massimo di 66.950 euro.

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Golf Sportsvan

 

di Valerio Zuddas

 

La Golf Sportsvan ha allargato i suoi orizzonti. La nuova monovolume tedesca, che raccoglie l’eredità della Golf Plus, oltre alla gran tenuta di strada e all’elevata qualità costruttiva e dei materiali, si propone ancora di più come auto da famiglia, grazie alla spaziosità offerta dal pianale Mqb “modificato”: il passo della Sportsvan (2,69 metri) è più lungo di ben sei centimetri rispetto a quello della Golf VII berlina, aumentando notevolmente il confort di chi siede dietro, oltre allo spazio e riservato al carico. La Sportsvan, infatti, propone soluzioni diverse, grazie al divanetto scorrevole frazionato, disponibile di serie, che ha un’escursione di 18 centimetri. Il vano è grande (500-590 litri), e ha la soglia bassissima, con il pianale di carico asportabile che si può posizionare su più livelli.  La caratteristica più importante è che si può sfruttare e modulare secondo le proprie esigenze lo spazio per i bagagli e per le persone. Nel design, a differenza della Golf Plus, salta all’occhio la maggiore dinamicità: linee tese, nervature marcate su fiancate e cofano, sbalzi ridotti e passo più lungo rispetto alla “Plus”, di quasi undici centimetri. La nuova interpretazione del tema Golf, dopo berlina e Variant, si nota anche a bordo, dove ci si trova seduti più in alto. Il volante è molto inclinato e di conseguenza anche la posizione delle gambe risulta più raccolta, ma le regolazioni sono molto generose. Il prezzo della Sportsvan 1.4 TSI 125 cavalli manuale partirà da 23.050. Dal volante ai pedali non filtra alcuna vibrazione. Gli specchietti esterni non sono grandissimi e si regolano da una plancetta sul fianco porta. L’assemblaggio è privo di sbavature e in più il sedile lato guida della vettura, oltre alla regolazione lombare, è dotato di funzione massaggio sullo schienale. Notevole è l’equilibrio tra il comparto telaio-sospensioni e motore. La Sportsvan non sembra propriamente una monovolume, ed è disinvolta sul veloce. Inoltre è presente l’optional della regolazione adattiva dell’assetto Dcc, che offre un ventaglio di possibilità, sia in Comfort che in Sport.