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MotoGP, conclusi gli ultimi test: Ducati straripante

 

di Leonardo Frenquelli

 

Ormai ci siamo. Dopo che si sono concluse anche le ultime sessioni di test pre-stagionali, il Motomondiale 2015 è prossimo al via. A pochi giorni dal semaforo a Losail, proprio in Qatar si è conclusa l’ultima tre giorni di prove, utile a capire le gerarchie della stagione che verrà, outsider e favoriti.               In realtà, i giorni di prove a disposizione dei team sono stati soltanto due: la pioggia ha impedito che potesse avere luogo la sessione più importante, quella delle rifiniture, dove tutto diventa più chiaro. Comunque, come ripetiamo da tempo, oggi più che mai si annuncia una stagione entusiasmante perché le certezze che ha portato il trionfo di Marquez nel 2014 cominciano a vacillare ed i rivali per il titolo sono sempre più agguerriti e sempre di più. Basti guardare i risultati del primo giorno a Losail per capire che c’è qualcosa di inatteso, che le gerarchie potrebbero cambiare nella prossima stagione, con una sorpresa su tutti: la Ducati GP15. Nei primi test di Sepang, tutti i componenti del team di Borgo Panigale erano molto fiduciosi ed i risultati in costante crescita da parte di Iannone e Dovizioso davano ottime prospettive per il prossimo futuro delle Rosse. La maggior parte degli addetti ai lavori però erano titubanti nel dare una possibilità come protagonista alla Ducati perché le sessioni non erano state effettuate con la nuova moto, appunto, la GP15. Dopo il primo giorno in Qatar però, è bastato vedere Iannone e Dovizioso davanti a tutti per ricredersi, per capire che qualcosa sta cambiando. Un passo eccezionale, tanto da mettere dietro anche il bi-Campione del Mondo in carica Marc Marquez. Mentre le Yamaha di Lorenzo e Rossi cercano l’assetto giusto e vogliono risolvere i problemi di grip che si sono manifestati nell’ultima sessione, Dani Pedrosa ha curato numerosi aspetti tecnici senza puntare al “tempone”, dando però la sensazione che le speranze di quest’anno in casa Honda siano un’esclusiva del “Fenomenino”. Il numero 93 nella seconda ed ultima giornata in Qatar ha fatto registrare il secondo tempo e messo a punto la moto per la prossima gara ma ancora una volta il centro della scena ce l’ha avuto Dovizioso: 1.54:907 e bocche chiuse a chi dubitava dell’ottimismo di Borgo Panigale, anche grazie al terzo posto di Iannone. Ora a lottare per il titolo c’è un’altra realtà, cresciuta rapidamente dopo anni di fallimenti ma dopo questi test, potrebbe essere veramente l’anno del ritorno a livelli ottimali. Se la Ducati sta bene, sta decisamente cercando la sua dimensione l’Aprilia: l’esordio in MotoGP potrebbe rivelarsi più difficile del previsto con Bautista e Melandri che non riescono a trovare miglioramenti importanti, nonostante le continue modifiche dai tecnici della casa di Noale. Si tirano le dunque somme, ci si prepara al prossimo Motomondiale con le classiche certezze che non hanno più fondamento e con delle sorprese che sembrano essere dietro l’angolo. L’appuntamento è il 29 marzo a Losail, Qatar.

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Aprilia: all’Eicma da campioni con tante novità

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Aprilia mette in mostra, all’Eicma che si sta svolgendo in questi giorni, la nuova RSV4 RR, la moto da strada derivante dalla RSV4 che negli ultimi sei anni ha vinto sette mondiali in Superbike, l’ultimo proprio nella scorsa settimana. Ci sarà anche la RSV RF, modello che verrà prodotto in soli 500 esemplari, il quale presenta una livrea appositamente pensata, come lo dimostra la parte frontale completamente rinnovata: il cupolino è leggermente più grande e c’è un triplo proiettore che raccoglie la luce a LED di posizione, a LED  anche gli indicatori di direzione. ll Race Pack è di serie sulla RSV RF, e comprende cerchi forgiati in alluminio e sospensioni Ohlins. Altra novità è il motore, un V4 da 999 cc interamente modificato, con 200 cavalli (16 in meno rispetto al precedente) e 1,5 kg di meno, montato nella posizione più inferiore tra quelle che il telaio pluri-regolabile mette a disposizione. Il forcellone è più lungo di 14 millimetri, in modo che la trazione sia più efficace e che la spinta verso l’impennata sia minore, che sono anche i motivi per cui è stato rivisto il sistema dei controlli dinamici Aprc. Insieme a Bosch, è stato studiato il nuovo sistema Abs Race della RSV RF, un sistema che migliora le prestazioni sia in strada che in pista, e per quanto riguarda le mappature del motore ora ne troviamo una in più rispetto alle tre che c’erano prima, ossia la Race. Il pilota potrà poi tenere sotto controllo i dati delle proprie sessioni in pista e variare i livelli di assistenza alla guida in tempo reale, grazie alla telemetria improntata sulla Piaggio Multimedia Platform che connette la moto allo smartphone. All’Eicma troveremo un’altra figlia della RSV4, la nuova Tuono V4 1100, anch’essa con un motore più potente che ora raggiunge i 175 CV e una coppia di 12 Nm a regimi medio bassi. Su questa due ruote Aprilia ha voluto però pensare anche al pilota, abbassando la sella di 15 millimetri e stringendo il manubrio, rendendo così la posizione di guida molto più comoda. A Milano vedremo poi la nuova Caponord Rally, ricca di novità come le altre: il parabrezza ha dimensioni maggiori, il serbatoio è di 24 litri, ci sono dei fari a LED supplementari, il motore è più protetto e infine ora ci sono i cerchi a ruota a raggi con un’anteriore da 19 pollici.

Guintoli

SBK: Guintoli ed Aprilia campioni

 

di Edoardo D’Angeli

 

Voleva il titolo ed è riuscito a conquistarlo. Nell’ultima gara della stagione Sylvan Guintoli ha fatto doppio strike, vincendo il titolo mondiale di Superbike 2014 ed il titolo mondiale costruttori con l’Aprilia. A questo aggiungiamo anche l’importante risultato di David Salom, che a Losail si aggiudica il titolo del campione delle EVO. Guintoli era arrivato in Qatar con 12 punti da recuperare su Tom Sykes, impresa non facile ma che è arrivata grazie alla strepitosa potenza dell’Aprilia RSV4. Alla fine ha avuto la meglio sul rivale della Kawasaki, che a metà stagione aveva 43 punti di margine e il titolo in pugno. In Gara 2, quella decisiva, Guintoli è partito terzo e nei primi giri si trovava dietro a Jonathan Rea e il campione in carica Sykes. Il francese è riuscito nel quarto giro ad avere la meglio su Sykes e nel quinto su Jonathan Rea guadagnandosi la prima posizione. Sykes ha provato a recuperare ma un errore finale ha condizionato la sua gara che l’ha visto arrivare terzo perdendo così il titolo per soli 6 punti (410 punti per il britannico contro i 416 di Guintoli ndr). Rea arriva seconda, Melandri quarto davanti a Davies quinto ma primo dei piloti Ducati, mentre un calo di gomme ha portato all’ottava posizione Giugliano. Buona la gara di Elias sesto davanti a Baz. Lo stesso che si è toccato alla prima curva con Haslam. I due corridori sono usciti fuori pista, per rientrare poi nelle ultime posizioni. Haslam ottiene il decimo posto. Salom precede Canepa. Ottengono punti anche Corti e Andreozzi, mentre non tagliano il traguardo Barrier, costretto al ritiro da un guasto dei freni, Yates Guarnoni e Laverty scivolano e sono costretti al ritiro. In Gara 1, precedentemente, sempre Guintoli davanti a tutti e più nello specifico davanti a Loris Baz che, inaspettatamente, non rispetta la disposizioni date dal team e chiude davanti al compagno Tom Sykes costretto, anche in questo caso, ad accontentarsi del terzo posto. Quarto Giugliano che era partito dalla pole. Con questa doppietta anche l’Aprilia vince per l’ennesima volta contro i big giapponesi, aggiungendo un nuovo trofeo ai suoi già 54 titoli Mondiali. E per Guintoli, l’anno prossimo, la sfida di ripetersi come campione del mondo in casa Honda.

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Aprilia crea delle nuove sospensioni e le mette sulla nuova Caponord

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

L’Aprilia ha già messo in vendita la nuova Caponord 1.200, ad un prezzo di 16.500 euro, una moto agile e molto piacevole da guidare, ma ciò che veramente sorprende di questa due ruote sono le sospensioni: è stato creato e brevettato dalla casa di Noale un sistema che sancirà una svolta nel corso della storia dell’industria motociclistica. Si chiama Aprilia Dynamic Damping, ha un sensore di pressione che misura la velocità di estensione della forcella ed un potenziometro che controlla quella del monoammortizzatore, i quali raccolgono e inviano i dati ad un hardware che li elabora ogni 30 millisecondi tramite un algoritmo (brevettato) per variare la risposta delle sospensioni della moto. Nel momento dell’accensione della Caponord è possibile scegliere quattro posizioni differenti, variabili a seconda del carico della moto, o altrimenti è la centralina stessa a modificare la posizione in automatico, e una volta partiti l’Aprilia Dynamic Damping adatta l’assetto in tempo reale in base allo stile di guida del centauro e alle condizioni del manto stradale. L’ADD è previsto di serie sulla versione Travel Pack, che comprende il cavalletto centrale, il cruise control e le valigie laterali dello stesso colore della moto, mentre sulla versione base, in vendita a 14.100, non troviamo il super sistema delle sospensioni, ma ci sono l’ABS, le mappature del Ride by Wire e il Traction Control.

SBK

SBK, quante sorprese a Silverstone

 

di Filippo Gherardi

 

Nona tappa stagionale, a Silvertsone, per il mondiale Superbike. Si torna in pista dopo il week end, tragico, del Gp di Mosca che ha visto la morte di Andrea Antonelli nella categoria Supersport. Si parte dalla giornata di sabato e dalla Superpole che è andata, per la prima volta in questa stagione, all’irlandese dell’Aprilia Eugene Laverty, poi però, nel corso delle due gare domenicali, la musica è cambiata per la scuderia italiana. In Gara 1 vittoria, anche in questo caso la prima stagionale oltre che l’undicesima in carriera, per il britannico di casa Honda Jonathan Rea, davanti proprio ad Eugene Laverty e ad un altro pilota britannico: Leon Camier del Team Suzuki. Quarto posto per Sylvain Guintoli, nono per Marco Melandri e soltanto undicesimo per Tom Sykes. Gara 1 pesantemente condizionata dalle condizioni, variabili, del tempo, lo stesso che sembra stabilizzarsi in prossimità dell’inizio di Gara 2. In questo caso a trionfare è il centauro transalpino Loris Baz della Kawasaki (che dedica il successo proprio al compianto Antonelli ndr), davanti al connazionale Jules Cluzel su Suzuki. Completa il podio ancora una volta Eugene Laverty, tutto sommato il migliore dei “top drive” nel week end di Silverstone. Quarto il vincitore di Gara 1 Jonathan Rea, davanti a Leon Camier e Sylvain Guintoli. Delude ancora il beniamino di casa Tom Sykes, settimo, così come Marco Melandri, nono anche in Gara 2. Nella classifica mondiale Guintoli si conferma in testa con 262 punti, secondo Sykes a 249, terzo Laverty a 226 e quarto Melandri a 221.

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Superbike: BMW lascia a fine stagione

 

della Redazione

 

Notizia, ovviamente, da copertina quella arrivata nelle ultime ore dal mondo della Superbike: la BMW lascerà il campionato delle derivate di serie a fine di questa stagione. Un fulmine a ciel sereno, soprattutto per quanto fatto (di buono) dalla scuderia tedesca nelle ultime uscite ufficiali, con un Marco Melandri che a suon di risultati convincenti si è rilanciato anche nella lotta al titolo mondiale. “Il focus principale e alcune risorse, relative all’impegno di BMW Motorrad nello sport, dal 2014 si sposteranno su altre attività, come il programma sportivo internazionale customer sport”, questa la nota ufficiale diramata nel corso della giornata di ieri. A questo punto gli interrogativi, almeno immediati, sono due: Cosa succederà da qui a fine campionato e quale sarà/rimarrà la competitività della BMW? Mentre in ottica mercato piloti, quale sarà il destino di Chaz Davies e Marco Melandri? Inoltre, per quel che riguarda “Macho” si tratta della terza volta in carriera che si ritrova in questa situazione, dopo il ritiro della Kawasaki in Moto Gp e della Yamaha in Superbike, e non è un caso a questo punto se nel corso dell’ultimo fine settimana a Mosca, dove Melandri e la BMW hanno trionfato in Gara 1, lo stesso pilota ravennate ha ammesso di aver avviato dei primi contatti sia con Kawasaki che con Aprilia in previsione proprio della prossima stagione.

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SBK, Sykes padrone di Imola e del mondiale

 

della Redazione

 

Fine settimana perfetto per Tom Sykes che al volante della sua Kawasaki domina il Gp Imola, seconda tappa del mondiale 2013 di Superbike ad essersi svolta tra i confini italiani. Il ventottenne pilota di Huddersfield comincia col centrare, nella giornata di sabato, la sua sesta Superpole consecutiva e continua vincendo, domenica, tanto Gara 1 quanto Gara 2. La ciliegina sulla torta, però, è il primo posto nel mondiale strappato dalle mani di Sylvain Guintoli che lo custodivano ormai da inizio stagione. Procedendo con ordine, il week end impeccabile di Sykes comincia nella giornata di sabato con la sesta Superole consecutiva, la diciassettesima della sua carriera in Superbike. Venendo a Gara 1, il britannico vince, anzi, domina chiudendo con oltre sette secondi di vantaggio su un ottimo Davide Giugliano. Terzo posto per Eugente Laverty, quarto Marco Melandri e quinto Michel Fabrizio. Fuori dai giochi, invece, Sylvain Guintoli, tanto quanto Jonathan Rea. Il centauro di Ballymena trova il pronto riscatto in Gara 2, terminando con la sua Honda al secondo posto distante poco più di cinque secondi dalla Kawasaki, imprendibile, di Tom Sykes. Terzo posto sul podio per Sylvain Guintoli, che ripara solo in parte l’uscita in Gara 1 e che precede, nell’ordine, le due BMW di Melandri (ancora quarto ndr) e Davies. Costretti al ritiro, dopo il podio della mattina, sia Laverty che Giugliano. Con questo doppio successo ad Imola diventano cinque, complessivamente, le vittorie in stagione di Sykes, che si prende la testa della classifica piloti distanziando di nove punti Guintoli. Duecentotrentacinque i punti del britannico, ducentoventinove quelli del francese di casa Aprilia. Terzo posto per Laverty a centonovanta, quarto Melandri con centoottantadue. Tra i costruttori, Aprilia ancora davanti a tutti con trenta punti di vantaggio sulla Kawasaki. Prossimo appuntamento con la Superbike il 21 luglio, in Russia, con il Gran Premio di Mosca.

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Superbike, Melandri torna protagonista

 

della Redazione

 

Tappa italiana per il mondiale di Superbike e tappa più che mai positiva per piloti e moto del nostro paese. In gara uno vittoria al cardiopalma e al fotofinish per Marco Melandri e la sua BMW, che precedono sul rettilineo del circuito di Monza la Kawasaki di Sykes, vittorioso ad Assen due settimane fa, per una manciata di millesimi e per qualcuno in più, solo qualcuno in più, l’Aprilia di Laverty. Quarto posto per l’altra Aprilia di Guintoli, quinto Davies su BMW. Sesto posto per Fabrizio, altro volto positivo del week end italiano. Settimo Baz, ottavo Rea, entrambi in tono minore rispetto a quanto, di buono, erano riusciti a far vedere in occasione della doppia gara in terra olandese. In gara due è l’irlandese Laverty ad arrivare davanti a tutti e, più nello specifico, davanti a Marco Melandri costretto alla resa, e alla non-doppietta, per appena un decimo e mezzo. Terzo posto, almeno sotto la bandiera a scacchi, per il britannico Sykes, penalizzato poi dalla Direzione Gara per aver tagliato la chicane della Roggia nel corso dell’ultimo giro. Sul terzo gradino del podio, quindi, sale l’Aprilia di Guintoli che mette in cascina punti pesanti anche, e soprattutto, in chiave classifica mondiale. Ancora bene, anche in gara due, Fabrizio che chiude al quinto posto, sesto un altro italiano Giugliano sempre su Aprilia. Ottavo Baz, addirittura fuori dalla top 12 il britannico Rea. Nel mondiale, Guintoli si conferma ancora in testa alla classifica piloti con 137 punti, seguito dal compagno di squadra Laverty a 124 e da Sykes a 119. Quarto posto per Melandri con 96, quinto Davies a 94 e sesto Baz a 75. Nella graduatoria dei costruttori dominio, naturalmente, per l’Aprilia che manda a referto, per il momento, la bellezza di 172 complessivi. Recupera terreno la BMW, seconda a quota 144, terzo posto per la Kawasaki a 130. Continuano ad arrivare note negative, invece, dalla banda Ducati, con Badovini che è stato il migliore della scuderia di Borgo Panigale malgrado un poco positivo undicesimo posto in Gara uno ed un altrettanto non entusiasmante nono posto in Gara due. Appuntamento di nuovo in pista tra due settimane, e più esattamente il 26 maggio, con la tre giorni sul circuito britannico di Donington per il quinto appuntamento stagionale con il mondiale di Superbike.

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Superbike, Sykes e Laverty trionfano ad Assen

 

della Redazione

 

Va in archivio tra sorprese, le solite conferme ed anche qualche rumorosa delusione il terzo appuntamento stagionale con il campionato di Superbike sul circuito olandese di Assen. In gara 1, dominio fin dal via del britannico Sykes in sella alla Kawasaki Racing del team Kawasaki ZX-10R che sul rettilineo d’arrivo precede di oltre otto secondi l’altro britannico Rea, su Honda CBR, e l’Aprilia di Sylvain Guintoli. Pirotecnico testa a testa fino a pochi metri dalla linea d’arrivo invece in gara 2, con Sykes costretto, questa volta, a lasciare la prima posizione all’irlandese di casa Aprilia Laverty per una manciata di millesimi. Terzo gradino del podio ad appannaggio del francese Baz su Kawasaki, mentre Guintoli, dopo il terzo posto in gara 1, non va oltre la sesta posizione nella seconda. Male, in entrambe, Marco Melandri con la BMW che nella prima è costretto al ritiro per una rottura della catena, mentre nella seconda il pilota italiano si piazza soltanto ottavo. Due decimi posti per Carlo Checa e la Ducati, mentre Chaz Davies, dominatore assoluto ad Aragon, in sella alla seconda BMW chiude con all’attivo un settimo e un quinto posto. Nella classifica del mondiale guida sempre Guintoli con 111 punti, davanti al terzetto composto da Laverty, Sykes e Davies a quota 83.