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La F1 cambia proprietà: Liberty Media acquista il Circus

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Una grossa novità è stata annunciata nella serata di ieri per quanto riguarda il mondo della Formula 1: Liberty Media acquista il Circus attraverso un investimento compreso tra i sei e gli otto miliardi di dollari e che comincia con l’iniziale acquisizione di una quota del 18,7% per 4,4 miliardi di dollari. Cambierà poco, almeno nell’immediato, per quanto riguarda la gestione in quanto Bernie Eccleston manterrà il suo ruolo di amministratore delegato almeno per i prossimi tre anni, mentre la presidenza andrà a Chase Carey, ex numero due della 21st Century Fox. La piena acquisizione avverrà quando l’intero accordo sarà completamente definito, secondo le previsioni già entro il primo trimestre del 2017. Intanto il presidente e amministratore delegato di Liberty Media e quindi della nuova proprietà Greg Maffei, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni: “Siamo felici di divenire parte della Formula 1, il nostro è un progetto a lungo termine, la nostra esperienza nei media e nello sport ci consentirà di offrire il meglio alla Formula 1, ai fan, alle squadre e ai nostri azionisti. Guardiamo al futuro e abbiamo intenzione di lavorare a stretto contatto con Chase Carey e Bernie Ecclestone per supportare la prossima fase di crescita per questo sport così popolare”. Parole seguite da quelle di Chase Carey: “Sono elettrizzato per questo ruolo e di avere l’opportunità di lavorare con Ecclestone. Ammiro immensamente la Formula 1, uno sport di fama globale capace di coinvolgere centinaia di milioni di fans ogni stagione. Vedo grandi opportunità per aiutare la F1 a prosperare per il bene dello sport, dei fan dei team e degli investitori”.

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F1, GP di Monza: bene la Ferrari ma l’inno finale è sempre quello inglese

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo lo sfortunato e tanto polemizzato episodio di Spa costato a Vettel il ritiro a meno di un giro dalla fine, il tedesco e la Ferrari tutta si riscattano con il secondo posto di Monza, sulla pista di casa davanti al proprio pubblico, ma ancora una volta il gradino più alto del podio se lo prende il solito Lewis Hamilton. Il campione del mondo in carica accelera non solo sulla pista ma anche in classifica piloti, allontanando il compagno di squadra Rosberg ritiratosi tra le fiamme del suo motore a tre giri dal termine, e a meno di un secondo da Vettel; ora il distacco tra le due frecce d’argento si allunga fino a 53 punti, ovviamente con Hamilton primo a 253 e Rosberg dietro a 199, mentre si rifà sotto Seba, sempre terzo ma a quota 177. Mentre le monoposto sfilavano ad alta velocità tra la Variante del Rettifilo e la Curva Parabolica, la Pirelli portava a conclusione le indagini riguardanti lo scoppio degli pneumatici del Belgio affibbiando la colpa ad una pista non pulita sufficientemente bene. L’arrabbiatissimo Vettel sembra esser rimasto soddisfatto dal lavoro e dall’indagine svolta dai fornitori di gomme della Formula 1: non escludiamo che dietro la sua teutonica calma ci sia un piccolo braciere ancora acceso, ma almeno per ora la polemica è stata definitivamente archiviata. A proposito di discussioni, in questa 86° edizione del GP d’Italia va di certo segnalata la presenza in tribuna del Premier Renzi, spinta dalle parole dell’avido Ecclestone che alla vigilia della gara ha addirittura ipotizzato un’esclusione della storica pista di Monza dal calendario del 2017. Bernie vuole 25 milioni e per ora ce ne sono solamente 15, ma il Capo del Governo, in coro con il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, ha assicurato che al 99% Monza rimarrà nei calendari della Formula 1, d’altra parte è impensabile un futuro senza il circuito più veloce di tutti. Detto ciò, torniamo alla gara che si è corsa nell’ultimo week-end. Come abbiamo visto, ha trionfato ancora Hamilton, ma ci sono stati degli ottimi segnali di ripresa e di riscatto da parte della Ferrari già durante le giornate di prove. Se nel venerdì solo Vettel era riuscito a star dietro alle tedesche con un terzo tempo, durante le qualifiche ufficiali è anche, e soprattutto, Raikkonen a dar lustro al cavallino con un ottimo secondo tempo, seguito dal terzo posto in griglia dell’altra rossa; dietro al quarto tempo di Rosberg, poi, una terza fila monopolizzata dalle Williams motorizzate Mercedes di Massa e Bottas. Quanto fatto di buono durante il sabato da Kimi viene però presto vanificato dalla sua partenza, anzi, dalla sua non partenza, visto che allo spegnimento del semaforo il finlandese è rimasto praticamente fermo facendosi sorpassare da tutti gli altri per dar vita ad un Gran Premio sotto il segno della rimonta. Al contrario, e come al solito, parte benissimo dalla sua pole Hamilton, tallonato da Vettel, dalle Williams e ancora da Rosberg, ma mentre in pochi giri Raikkonen recupera così tante posizioni da portarsi nono, Hamilton nello stesso periodo riesce già a dare sei secondi agli inseguitori. In un circuito in cui la strategia è tanto fondamentale quanto la velocità, quella della scuderia di Toto Wolff sembra essere la più efficace: Rosberg, primo dei “grandi” a passare per i box, rientra un giro prima rispetto a Massa e di conseguenza al successivo passaggio di traguardo si ritrova davanti al brasiliano. Leggermente diversa la tattica della Ferrari con un Raikkonen che nel frattempo ha portato a compimento la sua rimonta portandosi in terza piazza durante i pit stop degli avversari: lo scopo di Arrivabene e co. era quello di ritardare il rientro del finladese per rallentare Rosberg, ma la mossa non è bastata e Nico si è riportato subito in traiettoria di Seba. A questo punto della gara Hamilton se n’è andato, ha 20 secondi di vantaggio e mancano solamente 10 giri, la battaglia principale è quindi quella per il secondo posto tra Vettel e Rosberg. I tre secondi di distanza che ci sono tra i due si assottigliano sempre più, ma mentre Nico fa le ultime prove di sorpasso la sua monoposto si incendia nel senso letterale della parola e costringe il pilota a ritirarsi in un evidente stato di paura e preoccupazione. Nonostante l’incidente tecnico, il motore Mercedes ha dimostrato per l’ennesima volta di avere un qualcosa in più, considerato che il terzo posto lasciato da Rosberg è stato poi occupato dalla Williams di Massa seguito dal compagno Bottas, e solamente dopo, in quinta posizione, dalla seconda Ferrari di Raikkonen. Se la gara corsa da Vettel e il suo secondo posto sono comunque da apprezzare, lo hanno fatto in maniera calorosa e rumorosa tutti i tifosi del cavallino appostati sulle tribune del circuito, è sempre la Mercedes a dominare le piste non facendo quasi più notizia. Hamilton, complice l’uscita di Rosberg, ha messo a Monza una buona ipoteca su quella che potrebbe diventare la sua terza vittoria mondiale, ma non scordiamo che ci sono altre sette gare da correre: si ripartirà, sempre speranzosi con la Ferrari, il prossimo 20 settembre al buio della notte di Singapore.

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Ecclestone punta il dito: Mercedes aiutata dalla FIA

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Stanno scatenando un vero terremoto le dichiarazioni di Bernie Ecclestone. Il CEO del Formula One Group  ha puntato il dito contro la FIA, colpevole a sua detta di favorire la Power Unit Mercedes. Stando a quanto sostiene, la Federazione Internazione avrebbe passato diverse informazioni alla casa tedesca durante la progettazione del motore, contribuendo in maniera importante all’ottenimento di un prodotto di alta qualità. Proprio grazie a questa collaborazione la Mercedes avrebbe potuto raggiungere un enorme vantaggio tecnologico sugli altri concorrenti. Ecclestone si è inoltre schierato al fianco della Red Bull che ha chiesto alla FIA l’introduzione di un meccanismo di livellamento per il mondiale, minacciando, in caso, contrario il proprio ritiro. Non poteva che essere polemica la risposta della Mercedes, che ha ironicamente consigliato alla Red Bull di andare a piangere al Muro del Pianto di Gerusalemme.

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Ecclestone ancora al “governo” della F1

 

 

di Edoardo D’Angeli

 

Vi ricordate Ecclestone e il caso che gli fece abbandonare il ruolo di amministratore delegato del circus? Il processo per corruzione è terminato ad Agosto con la dovuta multa di 100 milioni euro che ha dovuto pagare l’ex ad della F1. La CVC Capital Partner, prima azionista della Formula Uno, ha annunciato il grande ritorno di Bernie Ecclestone nel consiglio gerarchico della F1 (sempre come amministratore delegato) ed in più ha rilasciato il comunicato che  l’ex presidente della Ferrari, Luca Cordero Di Montezemolo, e Paul Wash, diventeranno amministratori non esecutivi a partire dal gennaio 2015. In più Peter Brabeck sarà a capo della board.

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Ecclestone “salvo” grazie a 100 milioni di dollari

 

Nessuna condanna per Bernie Ecclestone, ma soltanto una multa quanto mai salata. Questo è quello che ha deciso il giudice del tribunale di Monaco, che ha accettato la richiesta di archiviare il processo a carico del numero uno della Formula 1, accusato di aver corrotto il banchiere Gerhard Gribkowsky con una tangente di 44 milioni, in cambio del pagamento da parte dello stesso Ecclestone di una cifra pari a 100 milioni di dollari. Ad incidere su questa decisione, da quanto trapela, sarebbero stati l’eta avanzata di Ecclestone (83 anni compiuti) e la lunga durata del processo in cui sarebbe stato coinvolto.