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Ecclestone punta il dito: Mercedes aiutata dalla FIA

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Stanno scatenando un vero terremoto le dichiarazioni di Bernie Ecclestone. Il CEO del Formula One Group  ha puntato il dito contro la FIA, colpevole a sua detta di favorire la Power Unit Mercedes. Stando a quanto sostiene, la Federazione Internazione avrebbe passato diverse informazioni alla casa tedesca durante la progettazione del motore, contribuendo in maniera importante all’ottenimento di un prodotto di alta qualità. Proprio grazie a questa collaborazione la Mercedes avrebbe potuto raggiungere un enorme vantaggio tecnologico sugli altri concorrenti. Ecclestone si è inoltre schierato al fianco della Red Bull che ha chiesto alla FIA l’introduzione di un meccanismo di livellamento per il mondiale, minacciando, in caso, contrario il proprio ritiro. Non poteva che essere polemica la risposta della Mercedes, che ha ironicamente consigliato alla Red Bull di andare a piangere al Muro del Pianto di Gerusalemme.

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V6 Ecoboost Ford: nuovi record a Daytona

 

di Germana Condò

 

Dal giorno in cui è stata compiuta l’impresa nel famoso circuito statunitense di Daytona già teatro di leggendarie prove, non si attendeva altro che il responso della Federazione Internazionale dell’Automobile. Ora è davvero ufficiale, la FIA ha omologato i record mondiali registrati nelle due prove sui dieci chilometri e le dieci miglia, con partenza da fermo, compiute dal team Michael Shank Racing. Risultati ottenuti grazie ad un’auto da corsa Riley Technologies di categoria prototipi, equipaggiata con il motore EcoBoost 3.5 V6, pilotata da Colin Braun. Le velocità ottenute da Braun di 203,01 e 210,02 miglia orarie, ovvero rispettivamente 326,7 e 338 chilometri orari, hanno largamente superato quei record segnati dalla Mercedes C111 pilotata da Hans Liebold nel 1979 sul circuito di Nardò. Nella stessa sessione Braun, dopo ben ventisei anni, è riuscito a battere il record, irraggiungibile fino a questo momento, stabilito da un altro motore Ford collocato sotto il cofano di una Thunderbird pilotata da Bill Elliot, facendo segnare una velocità di 222,97 miglia orarie l’equivalente di 357,227 km/h.

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Formula 1: ecco il calendario della stagione 2014

 

della Redazione

 

Diramato quest’oggi dalla FIA, seppur ancora in via provvisoria, il calendario della stagione 2014 di Formula 1. Quello del prossimo anno sarà il campionato più lungo di sempre, con un totale di 22 gare che cominceranno, come da consuetudine, il 16 marzo in Australia e si concluderanno, anche questo come ormai è tradizione consolidata, il 30 Novembre in Brasile. Nel mezzo non mancano le new entry, primo in ordine di tempo il Gp del New Jersey (malgrado questa dicitura rimanga ancora provvisoria) che si correrà il 1 di giugno. Debuttante assoluto anche il Gp di Russia, di scena a Sochi il 5 ottobre. Oltre alle novità si segnalano anche due ritorni, quello del Gp d’Austria, in programma il 22 giugno, e quello del Messico, fissato dalla FIA per il 16 novembre. Confermato per il 7 settembre il Gp d’Italia a Monza. Di seguito il calendario completo: 16 marzo Australia, 30 marzo Malesia, 6 aprile Bahrain, 20 aprile Cina, 27 aprile Corea, 11 maggio Spagna, 25 maggio Montecarlo, 1 giugno New Jersey, 8 giugno Canada, 22 giugno Austria, 6 luglio Gran Bretagna, 20 luglio Germania, 27 luglio Ungheria, 24 agosto Belgio, 7 settembre Italia, 21 settembre Singapore, 5 ottobre Russia, 12 ottobre Giappone, 26 ottobre Abu Dhabi, 9 novembre Stati Uniti, 16 novembre Messico, 30 novembre Brasile.

Editoriale (Pirelli-Mercedes)

Tanto rumore per nulla

 

di Filippo Gherardi

 

Tuonò tanto che (non) piovve. La FIA, o meglio il Tribunale Internazionale incaricato dalla stessa di garantire e tutelare il mondiale di F1 ed il suo regolamento sportivo, ha assolto sia la Mercedes che la Pirelli per quel che riguarda l’ormai famosa vicenda rinominata “Testgate”, e più nella fattispecie riferita ai test effettuati di comune accordo dalla scuderia tedesca ed il fornitore ufficiale di pneumatici tra il 15 ed il 17 maggio scorso sul circuito di Barcellona ed in cui la Mercedes ha utilizzato, a differenza di quanto invece è previsto dal regolamento, le monoposto di questa stagione attualmente in corso. Sì, certo, Ross Brawn e soci, così come la Pirelli, hanno ricevuto un’ammonizione, o reprimenda se preferite, sommata (solo nel caso della Mercedes) all’esclusione dai prossimi young test che si terranno a Silverstone a metà luglio. Insomma, praticamente nulla. “Mercedes e Pirelli hanno agito in buona fede per quanto riguarda il test incriminato, pure traendo un indubbio vantaggio sportivo” – tuttavia, prosegue sempre la motivazione ufficiale di questa sentenza – “una punizione più severa non è arrivata perchè da quanto sostengono i giudici non c’è stata intenzionalità nel violare i regolamenti nel disputare un test segreto”. Benissimo, tutto chiaro. Quello che rimane leggermente più complicato da capire è: riconosciuta l’irregolarità, sotto forma di violazione del regolamento sportivo, che la FIA stessa ha subito voluto sottolineare sin dal primo giorno d’udienza, non sarebbe stato comunque necessario intervenire con una sanzione più netta? Nelle ore precedenti al verdetto la forbice di possibili sanzioni era talmente ampia da oscillare da una possibile multa fino, addirittura, alla sospensione per la Mercedes da alcuni gran premi. A giochi fatti: ci troviamo davanti ad un abbaglio clamoroso da parte dei tanti addetti ai lavori o un’interpretazione difficilmente comprensibile del rapporto tra “volontarietà” e “scorrettezza” da parte del Tribunale Internazionale? Le perplessità non mancano, e rimarranno a lungo, tra cui quelle di Cris Horner e di tutta la Red Bull, principali protagonisti sul banco degli accusatori, ma anche quelle di chi, in fin dei conti, rimane ancora convinto che se la Mercedes non avesse dominato l’ultimo Gran Premio di Montecarlo, una settimana esatta dopo i test incriminati, forse nessuno avrebbe mai sentito parlare di questo “Testgate”.

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Subaru WRX: prestazioni e praticità

 

di Germana Condò

 

Prestazioni da sportiva unite alla praticità quotidiana. Un’auto unica nel suo genere è stata concepita per coniugare tutto questo: la Subaru WRX. Nelle sembianze di una berlina, scalpita un cuore molto sportivo. La concept car, che ha debuttato da poche settimane al salone newyorkese, ha saputo sorprendere il pubblico con le sue forme grintose e i colori sgargianti. Poco tempo dopo il muletto mal camuffato è già stato messo su strada per le prove di affidabilità. Per la seconda metà del 2014 dovremmo averla sul mercato. Cavallo di battaglia della WRX, come della filosofia Subaru in generale, è da sempre una ricca gamma di tecnologie dedicate ad elevare il livello delle prestazioni. Il motore Subaru Boxer da 2,5 litri garantisce stabilità e controllabilità di livello straordinario, sviluppando una potenza di 221 kW (300 CV), con una coppia massima di 407 Nm. La trazione integrale Symmetrical AWD, con un sistema di controllo che ridistribuisce istantaneamente la coppia motrice tra ruote anteriori e posteriori e abbassando il baricentro, assicura una trazione al massimo dell’efficienza in qualsiasi condizione. Due sistemi che, grazie alla disposizione longitudinale e ai cilindri orizzontali contrapposti, operano in sintonia per offrire potenza e stabilità impareggiabili, per dare il maggior controllo e forti emozioni alla guida. Le prestazioni di questa berlina supersportiva sono garantite dai successi ottenuti sui circuiti più importanti del mondo. Dal Campionato del mondo Rally (WRC) FIA alle prove sul circuito tedesco di Nurburgring. Dettagli nuovi si evidenziano sulla carrozzeria seppur con richiami agli elementi della tradizione, come il cofano più inclinato con la nota presa d’aria e le fiancate dalle venature pronunciate, sulle quali insiste una grande presa d’aria collocata dietro ai passaruota anteriori, oltre il terminale di scarico con quattro uscite. Nuovi i gruppi ottici, la mascherina e la linea dell’immancabile spoiler posteriore. Dotata di sistemi di sicurezza attiva e passiva ad alta tecnologia. Massima cura del dettaglio e nella scelta dei materiali utilizzati per gli interni. Nell’abitacolo spiccano i sedili anteriori sportivi, rivestiti di alcantara.