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Dal 2016 Chevrolet fuori dai mercati europei

 

di Maurizio Elviretti

 

La notizia è arrivata all’improvviso, provocando grande stupore perché totalmente inattesa. A partire dal 2016 General Motors non commercializzerà più i modelli della gamma Chevrolet nei mercati di volume europei, dove rimarranno esclusivamente le vetture dei brand Opel/Vauxhall, quest’ultimo relativo alla sola Gran Bretagna, e quelle del marchio di lusso Cadillac. Ci dobbiamo preparare quindi a dire addio alla vasta gamma del Cravattino, oggi composta da Spark, Aveo, Cruze, Trax, Orlando e Captiva, modelli spesso molto graditi in Italia, dove sono stati venduti in numerosissimi esemplari come la SUC Captiva o la piccola Spark, erede della gettonatissima Matiz. Chevrolet non avrà più una presenza principale nell’Europa occidentale e orientale, a causa – si legge nella nota ufficiale – del “competitivo modello di business e alla difficoltà della situazione economica in Europa”. Questa decisione è stata annunciata nella giornata scorsa con un comunicato di General Motors in cui si precisa anche che ”Chevrolet, il quarto più importante marchio automobilistico al mondo, si ritaglierà una presenza dedicata a modelli icona come la Corvette in Europa occidentale e orientale e continuerà ad avere un’ampia presenza in Russia e nella Confederazione degli Stati Indipendenti dell’ex Unione Sovietica”. I modelli Chevrolet quindi, saranno venduti in Europa solo fino al 2015.

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Porsche Cayenne Platinum Edition

 

di Maurizio Elviretti

 

Come fatto per la Panamera poco più di un anno fa, anche la Porsche Cayenne si appresta ad essere commercializzata in versione speciale Platinum Edition, caratterizzata da dotazioni di serie particolarmente ricche. Proprio come la berlina anche la SUV di Stoccarda sarà disponibile con lo speciale allestimento unicamente in abbinamento alle motorizzazioni V6 benzina (3,6 litri da 300 cv) e diesel (3 litri da 250 cv). Caratterizzata esternamente dalla tinta speciale “Platinum Silver Metallic” della carrozzeria, la Porsche Cayenne Platinum Edition può essere ordinata anche in Black, Basalt Black Metallic, Meteor Grey Metallic, Mahogany Metallic e White. All’interno praticamente ogni centimetro quadrato è ricoperto da pelle Black o Luxor Beige, tranne il tunnel centrale sopra cui si erge il monitor touch del sistema multimediale Pcm. Completano la lista delle dotazioni di serie i cerchi in lega da 19”, fari allo xeno, vetri posteriori oscurati, cerchi in lega da 19”, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e cambio automatico Tiptronic S a 8 rapporti. Per quanto riguarda i prezzi sono stati resi noti unicamente quelli relativi al mercato tedesco, dove la Porsche Cayenne Platinum Edition sarà venduta a partire da € 66.379 (V6 diesel) e € 67.212 (V6 benzina) .

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Ssangyong Rodius sbarca in Italia

 

di Maurizio Elviretti

 

Eccola la nuova Ssangyong Rodius, una spaziosissima sette posti, pratica vettura all-purpose (APV) perfetta per le gite in famiglia, per il tempo libero e molto altro ancora. Monta un motore turbodiesel e-XDi active da 2.0 l e 155CV con coppia elevata ai bassi regimi. La nuova vettura lanciata in Europa la scorsa estate e dopo tre anni dalla precedente versione ora è disponibile anche sul mercato italiano. New Rodius, frutto di un investimento di centosessantacinque milioni di dollari della casa coreana, è stata ampiamente rinnovata rispetto alla versione precedente. Grazie a caratteristiche distintive come il layout innovativo e flessibile, gli interni di lusso e una posizione competitiva sul mercato, la nuova Rodius si presenta come una vettura prestante e dinamica, dal look esclusivo. All’interno dell’abitacolo gli interni sono stati completamente rinnovati in linea con i nuovi standard della Korando, pur continuando a presentare la strumentazione tachimetrica integrata nella plancia centrale di grandi dimensioni. Completamente nuovo invece lo schermo centrale del sistema di infotainment inserito fra le bocchette d’areazione. Ancora più in basso si scorge il climatizzatore bi zona. La vendita sul mercato nostrano sta dando il via in questi giorni.

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Ecomoto: il nuovo scooter ad aria compressa realizzato in bambù

 

di Maurizio Elviretti

 

Più “sostenibile” di uno scooter elettrico. Si chiama Ecomoto ed è il nuovo veicolo a due ruote in bambù che funziona ad aria compressa. A idearlo un giovane studente australiano di design, Darby Bicheno, da tre anni impegnato nel progetto. Addio città piene di motorini e smog. Dopo lo scooter elettrico costruito con canapa e lino, una nuova alternativa sostenibile esiste già, anche se ancora è un concept. Ma la sua realizzazione è tutt’altro che impossibile. Il motore ad aria adatto a Ecomoto è già in uso. La società australiana EngineAIR ne ha già messo in commercio uno speciale esemplare, utilizzato nei carrelli elevatori. L’obiettivo di Bicheno era quello di immaginare il funzionamento di un motore ad aria compressa in un mezzo di trasporto a due ruote. Al tempo stesso lo scooter avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa anche esteticamente gradevole, in grado di attrarre un elevato numero di persone. È maturata così l’idea di utilizzare il bambù come materiale principale. La maggior parte del corpo dello scooter è infatti costituita da bambù. La scelta di Bicheno è legata al fatto che quest’ultimo cresce rapidamente, è più sostenibile rispetto ad altri legni e potrebbe ridurre le emissioni di carbonio sostituendosi alla plastica. Anche le altre componenti della speciale moto sono sostenibili, a detta dello studente australiano, che ha ridotto al massimo il peso del veicolo e la quantità di pezzi che lo compongono. A partire dal telaio, costituito da un unico tubo di acciaio, che consente un montaggio semplice ma anche la possibilità di riciclarne i pezzi. La moto è inoltre dotata di LED. Come ricaricarlo? Secondo Bicheno basterebbe che le pompe di benzina fornissero aria compressa. Semplice, no?

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Hankook selezionata per l’indice di sostenibilità Dow Jones

 

di Maurizio Elviretti

 

Il produttore di pneumatici premium Hankook è stato selezionato per l’inserimento nell’indice di sostenibilità Dow Jones Asia/Pacifico (DSJI Asia / Pacifico) quale una delle aziende leader della regione in fatto di orientamento alla sostenibilità. Hankook è la prima azienda di pneumatici della Corea del Sud a essere inclusa in questo indice di sostenibilità riconosciuto a livello globale. In particolare, l’azienda ha ottenuto dei punteggi elevati nelle componenti cruciali della sostenibilità aziendale, quali le attività aziendali socialmente utili, la gestione etica, la gestione ambientale, la strategia relativa al cambiamento climatico e la gestione dell’innovazione. Quale azienda responsabile, il produttore di pneumatici ha promosso le attività di Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) tramite diversi programmi interni ed esterni. L’azienda intraprende delle iniziative socialmente utili tramite la Hankook Tire Welfare Foundation, fondata per offrire un contributo sociale a livello aziendale, comprendente programmi di borse di studio accademiche, supporto per gli ospedali in Corea del Sud e lavori di volontariato per le comunità locali. Anche internamente, Hankook ha recentemente assunto un approccio per rafforzare l’etica interna dei dipendenti, comprendente ad esempio il riallineamento del codice etico, lo svolgimento di una formazione interna e le campagne per il commercio equo. Seung Hwa Suh, vicepresidente e CEO di Hankook Tire, ha dichiarato: “L’inclusione di Hankook Tire nel DSJI Asia / Pacifico rappresenta un riconoscimento globale per i nostri continui sforzi volti a stabilire una crescita solida quali cittadini socialmente responsabili”. “Quale azienda di pneumatici leader globale”, ha aggiunto, “con il nostro management attivo e socialmente responsabile continueremo a crescere assieme alla società, a promuovere uno sviluppo sostenibile e a creare l’armonia tra gli stakeholder”.

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Nuove tecnologie, solita comodità

 

di Maurizio Elviretti

 

Nel precedente numero di Professione Motori, abbiamo introdotto l’argomento “Auris Hybrid Touring Sports ” nell’intervista al Direttore Relazioni esterne e stampa di Toyota, Lorenzo Matthias. In questo articolo andremo ad approfondire le caratteristiche e le innovazioni di questo nuovo gioiellino tecnologico della casa nipponica. La Auris Hybrid Touring Sports vanta un design anticonformista e personale, coerente con il nuovo stile Toyota, denominato “Under Priority”. Superfici ampie e levigate scolpiscono una carrozzeria che mimetizza bene le dimensioni esterne importanti: le forme slanciate della Auris Hybrid Touring Sports, infatti, riescono nell’arduo compito di far apparire dinamica una station wagon lunga oltre 4 metri e 50 centimetri. Grazie al taglio deciso, i gruppi ottici a forma di freccia dotati di luci diurne a Led regalano alla vettura una presenza su strada sicura, elegante ed appariscente al punto giusto. A bordo lo spazio è molto abbondante per tutti gli occupanti e molti dettagli, come la forma del sedili anteriori che regala 2 cm di spazio in più alle ginocchia dei passeggeri posteriori, rivelano un attento studio ergonomico dell’abitacolo. Punto di forza della Auris Hybrid Touring Sports è senza dubbio il bagagliaio, tra i più ampi della categoria. Infatti i 28,5 cm di lunghezza in più rispetto alla berlina sono andati tutti a favore del vano di carico: il volume utile è di 530 litri in configurazione standard, ma arriva a ben 1.658 litri con i sedili posteriori abbassati. A rendere unica la nuova vettura è sicuramente l’efficiente schema ibrido Toyota che ne fa l’unica station wagon presente sul mercato a vantare questo tipo di tecnologia. Il sistema ibrido della Toyota Auris Touring Sports le permette di viaggiare anche in modalità totalmente elettrica, ma solo per brevi tragitti, disponibile con le versioni a benzina 1.6 e turbodiesel common-rail 1.4 e 2.0 D-4D, a prezzi che dovrebbero partire intorno ai ventiquattromila euro (mille in più delle corrispondenti varianti hatchback a 5 porte). Tre gli allestimenti previsti: ActiveEco, Active+ e Lounge, con dotazioni vincolate e optional hi-tech non disponibili sull’allestimento base, peraltro piuttosto completo. La Lounge offre invece di serie anche il sistema di parcheggio automatizzato, i sedili anteriori in pelle e tessuto, riscaldabili, lo sblocco automatico delle serrature, il retrovisore interno cromato, i retrovisori esterni a ripiegamento automatico, i sensori di pioggia, oscurità e prossimità, il climatizzatore bizona e può adottare i fari allo xenon con abbaglianti automatici e lavafari, nonché il tetto panoramico Skyview; il navigatore con connettività Bluetooth è optional sulla Active+ e sulla Lounge. A rendere unica la nuova Auris Hybrid Touring Sports è sicuramente l’efficiente schema ibrido Toyota che ne fa l’unica station wagon presente sul mercato a vantare questo tipo di tecnologia. Il sistema HSD Hybrid Synergy Drive consente una riduzione dei consumi impensabile fino a qualche anno fa, garantendo al contempo una potenza e una coppia paragonabili se non superiori ai motori a benzina di pari cilindrata. Il motore benzina VVT-i da 1,8 litri accoppiato a due motori elettrici garantisce una potenza di 136 CV (100 kW). Nonostante la massa importante, la vettura accelera da 0 a 100 km/h in 11,2 secondi e raggiunge la velocità massima (autolimitata) di 175 km/h. Ma è dal punto di vista dei consumi che la nuova Auris Hybrid Touring Sports risulta davvero imbattibile nel suo segmento, con emissioni di CO2 pari a soli 85 g/km, emissioni di ossido di azoto (NOx) quasi nulle e nessun particolato (PM).

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Al via i Kia Camp

 

di Maurizio Elviretti

 

Kia Motors Italia e l’AIC (Associazione Italiana Calciatori) hanno presentato nelle giornate scorse i Kia Camp, un percorso educativo dedicato ai bambini dagli otto ai dodici anni e volto ad incentivare il Fair Play, l’integrazione e la lotta al razzismo. Obiettivo dei Kia Camp è far apprendere a bambini e bambine, non solo con l’insegnamento ma anche attraverso il gioco del calcio, i valori che sono alla base del calcio e del Fair Play, fornendo a tutti i partecipanti gli strumenti necessari a trasferire questi valori appresi alle proprie famiglie. I Kia Camp partiranno da sabato 30 novembre, in dieci scuole calcio lungo tutta la penisola: dieci fine settimana all’insegna del divertimento e dell’insegnamento. La formula studiata dai tecnici dell’A.I.C. prevede infatti alcune fasi di gioco, seguite da lezioni teoriche ma al contempo stimolanti, che puntano a coinvolgere gli allievi. La volontà di Kia di stupire i giovani protagonisti dei Kia Camp si concretizzerà con la possibilità, per il bambino che dimostrerà di aver appreso al meglio i concetti di Fair Play, integrazione e lotta al razzismo, di assistere insieme a uno dei suoi genitori ad una delle partite della Nazionale Italiana ai prossimi Mondiali di Brasile 2014.

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Moto Gp: Marquez vola nelle libere di Valencia

 

di Maurizio Elviretti

 

Marc Marquez comanda subito a Valencia, infatti il rider spagnolo è stato il più veloce nella prima sessione di prove libere, fermando il cronometro sul tempo di 1:31.557. A seguirlo a soli 18 millesimi c’è proprio il campione in carica Jorge Lorenzo, in sella alla Yamaha. Bene anche Pedrosa, terzo a 24 millesimi da Marquez. Quarto è invece a sorpresa il britannico Bradley Smith. Il rider del Team Tech 3 ha girato in 1:32.086, a poco più di mezzo secondo dalla vetta, mettendosi alle spalle Valentino Rossi. Chiudono la top ten Alvaro Bautista con la Honda del Team Gresini, Cal Crutchlow con la seconda Yamaha del Team Tech 3, Stefan Bradl con la Honda del Team LCR e le due Ducati di Nicky Hayden e Andrea Dovizioso. Le altre tre Ducati, quelle di Andrea Iannone, del tester Michele Pirro e di Yonny Hernandez sono rispettivamente in dodicesima, quattordicesima e quindicesima posizione. Marquez si conferma il più veloce anche nella seconda sessione di prove libere. Il leader del mondiale ha infatti girato in 1:31.220, crono di 66 millesimi migliore di quello fatto segnare dal suo compagno Dani Pedrosa, che a sua volta ha preceduto di 92 millesimi il campione in carica Jorge Lorenzo, che in classifica è staccato di 13 punti da Marquez. Dietro ai soliti tre spagnoli troviamo la Yamaha di Cal Crutchlow che però è caduto alla fine del turno, senza però riportare conseguenze fisiche. Dietro a lui Valentino Rossi, staccato di poco più di quattro decimi dalla vetta. Sesto e settimo tempo per le Honda RC213V di Stefan Bradl (Team LCR) e Alvaro Bautista (Team Gresini) . I due precedono la Yamaha SAT del Team Tech di Bradley Smith e le Ducati di Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e Michele Pirro.

 

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Poker Vettel

 

di Maurizio Elviretti

 

Sebastian Vettel è di nuovo campione del mondo di Formula 1. Il tedesco conquista la vittoria anche nel Gp d’India ed ottiene il decimo successo dell’anno. Un trionfo mai in discussione, il quarto consecutivo, per l’ancora ventiseienne tedesco: un dominio assoluto, per una stagione chiusa solamente ieri matematicamente, ma virtualmente già negli archivi da un paio di mesi, visto che nessuno è riuscito a tenere il suo ritmo e quello della Red Bull. Tagliato il traguardo, Vettel si è inchinato davanti alla sua monoposto per “ringraziarla” di avergli fatto vincere i Mondiali dal 2010 a oggi, poi ha ammesso che: «É una vera emozione raggiungere campioni come Fangio, Schumacher e Prost», confessando di essere «senza fiato» e che «terminata la gara mi sentivo completamente svuotato e assolutamente felice». I suoi numeri parlano chiaro: 43 pole position, 36 vittorie, 58 podi e 1376 punti conquistati, in appena 117 gare sinora disputate. Ha raggiunto Alain Prost come numero di titoli vinti, ma alla sua età il francese era ancora a quota zero, sopravanzando miti come Lauda, Piquet e Senna. E’ già tra gli immortali della Formula 1, ma le sue cifre sono destinate ovviamente a crescere nel corso delle prossime stagioni, anche se la rivoluzione dell’anno prossimo, con il ritorno dei motori turbo, potrebbe rimescolare le carte. Nel frattempo, il tedesco si gode una Red Bull inavvicinabile per i suoi avversari e tira fuori lo champagne, messo già da qualche mese in fresco, per l’ennesima e meritatissima festa. Sebastian Vettel resta sul trono della Formula 1: un poker incredibile, un poker da leggenda.

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Ferrari: raccolti 1,9 milioni per le vittime del terremoto emiliano

 

di Maurizio Elviretti

 

Un milione e novecentomila euro il ricavato per le famiglie delle ventisette vittime del terremoto emiliano dello scorso anno. Tanto ha saputo raccogliere la Ferrari con l’asta online lanciata all’indomani del sisma che ha sconvolto la storia di un intero territorio, di cui fa parte anche la stesso marchio del Cavallino. Ed è stato il presidente della Ferrari in persona, Luca Cordero di Montezemolo, a consegnare la somma nel municipio temporaneo di Mirandola, nel modenese, alla presenza del sindaco Maino Benatti, lamentandosi degli intoppi causati dalla burocrazia. Ad accoglierlo e a ringraziarlo molti dei familiari delle persone decedute sotto le macerie. “Non dovete ringraziare – ha detto Montezemolo – la Ferrari ha fatto poco, ha fatto solo quello che doveva fare. Le persone più fortunate devono aiutare chi è nel bisogno. Sarebbe assurdo che non lo facessero, quindi nessun grazie, sono io che sono commosso e orgoglioso di essere qui”. La raccolta dei fondi era iniziata dopo la catastrofe all’interno dello stesso stabilimento di Maranello, per poi espandersi con l’asta benefica cui hanno partecipato online collezionisti e clienti internazionali. Una Ferrari 599 XX è stata acquistata dal collezionista americano Benjamin Schloss per il valore di un milione e 400.000 euro, un collezionista malese invece si è aggiudicato il motore di una F2008, infine un terzo ed ultimo collezionista il musetto di una altrettanto storica Ferrari. Un collezionista russo ha anche donato spontaneamente 80.000 euro. Montezemolo è stato accolto a Mirandola dal presidente generale di Action Aid, Marco De Ponte, l’associazione internazionale a fianco delle fasce più deboli della popolazione che ha fatto da tramite tra la casa di Maranello, le istituzioni e i familiari delle vittime. Sul fatto che il denaro raccolto sia giunto a destinazione a distanza di un anno e mezzo dal sisma, il presidente della Ferrari non ha nascosto il proprio scontento: “In appena due settimane avevamo raccolto la cifra per aiutare i familiari, poi uno dei tanti mali del nostro Paese, la burocrazia, si è messa di mezzo e solo oggi abbiamo potuto versare la somma”. La somma sarà suddivisa tra i 67 familiari delle vittime, cui andranno a ciascuno 28 mila euro.